Tracciabilità e trasparenza, qualità dei prodotti agroalimentari, Ttip, sostenibilità ambientale: sono questi alcuni degli argomenti affrontati oggi, 19 settembre 2016, dal commissario europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale Phil Hogan, giunto alla Reggia di Caserta su invito del parlamentare europeo Nicola Caputo (Pd). Qui ha incontrato i presidenti e gli assessori all’Agricoltura dell’Italia meridionale e i principali stakeholder, dando vita agli Stati generali dell’agricoltura del Mezzogiorno.

Dopo un primo incontro politico tra Hogan e i presidenti delle regioni, il commissario ha preso parte alla conferenza “Innovazione, agricoltura di qualità e prodotti tipici. La sfida del Mezzogiorno nel quadro delle politiche europee”, dove è stato introdotto dal parlamentare Caputo, che ha sottolineato: “Per difendere le nostre produzioni agricole occorre investire sui prodotti tipici e la loro tracciabilità. Stiamo lavorando con il commissario Hogan sulla volatilità dei prezzi”.
 
Riferendosi all’approdo relativamente recente dell’Europa all’export agroalimentare verso i Paesi terzi, Hogan ha detto: “Tra i nostri obiettivi c’è quello di assicurare la sicurezza alimentare del mondo; alcune misure sono state già attuate e va monitorato il loro funzionamento”
 
“L’agricoltura è il più grande datore di lavoro dell’Europa con 22 milioni di persone che vi lavorano – ha ricordato Hogan - e la qualità è la chiave per la crescita e la creazione di posti di lavoro. L’Italia gode un ottimo potenziale che va sfruttato e noi vogliamo aiutarvi a promuoverlo”.
 
Hogan ha indicato “Estremo Oriente e Africa” tra i mercati obiettivo degli agricoltori Ue. E ha rivendicato: “L’Unione Europea, negli accordi internazionali difenderà sempre la qualità degli agricoltori italiani ed europei. La qualità che è anche parte della nostra cultura europea. La mozzarella di bufala campana e la mela Annurca campana sono tra i prodotti che ne fanno parte a pieno titolo”.
 
A questo punto Hogan ha sottolineato come i prodotti a denominazione di origine rappresentino il sei per cento della produzione agroalimentare della Ue e che l’export di questa tipologia è il 16 per cento e ha affermato: “La nostra sfida è informare le popolazioni urbane Ue che il cibo nel piatto arriva perché gli agricoltori europei lavorano anche in zone difficili, le aree rurali”.
E sull’export ha ancora detto: “Abbiamo i soldi per la promozione fuori dai confini Ue. Di recente sono stato in molti paesi, dobbiamo noi cercare nuovi spazi”, per poi passare alla sostenibilità: “La qualità dei prodotti inevitabilmente deve essere sostenibile. Abbiamo di fronte la siccità, e le nuove metodologie di produzione serviranno per dare qualità e sostenibilità insieme. Il nuovo corso fino al 2020 sarà caratterizzato dalla Pac con la sostenibilità”.
 
Su tanto Hogan ha ricordato come con il programma Horizon 2020 vi siano i soldi per la ricerca sull’ agricoltura sostenibile. E ha chiuso ricordando come “Nuovi metodi di commercializzazione dei prodotti agricoli e agroalimentare possono aiutare gli agricoltori. La Commissione europea, attraverso la Pac, vuole sostenerli, e intende continuare ad imparare dall’agricoltura italiana”.

Si sono poi susseguiti gli interventi dei rappresentanti delle regioni meridionali.

Franco Alfieri, consigliere per l’Agricoltura del presidente Vincenzo De Luca in Campania, ha tenuto un discorso di carattere introduttivo sottolineando come “La qualità è importante, ma in Campania abbiamo il problema delle dimensioni delle aziende, per cui è cruciale lo sviluppo della cooperazione”.
 
Mario Oliverio, presidente e assessore all’Agricoltura in Calabria: “La qualità sia il tema sul quale porre le principali questioni. Imade in Italy si esprime sempre di più attraverso l’agroalimentare e l’enogastronomia. Il problema rispetto al libero mercato è che la concorrenza deve essere leale, non alterata dalla contraffazione. Occorre quindi ancor di più porre la questione sul piano delle regole, con la tracciabilità dei prodotti”.
Inoltre il presidente della Calabria ha chiesto maggior ascolto da parte della Commissione sui temi del ricambio generazionale e delle politiche di sviluppo rurale per le aree interne, presidio ambientale del territorio.
 
Luca Braia, assessore all’agricoltura in Basilicata, ha detto: ”E’ arrivato il momento di politiche agricole nuove per aiutare un settore dalle grandi potenzialità ma che soffre: innovazione e sostenibilità ambientale le chiavi di volta per dargli competitività”.
Braia sulla tracciabilità ha affermato: "Occorre applicare sistematicamente il principio della tracciabilità rendendolo obbligatorio per tutte le filiere e non solo con l’obbligo del nome del luogo di trasformazione”.

L'assessore lucano ha poi formulato una proposta operativa a difesa del comparto cerealicolo del Mezzogiorno Italia: “Sarà fondamentale dimezzare il limite massimo del Don (il deossinivalenolo, una micotossina) inserito nella tabella del Regolamento CE 1881/2006 alla voce frumento duro, rendendolo almeno simile a quello del Canada, per evitare l’ingresso in Italia di grano con livelli di micotossine che minano la salute delle nostre comunità".  

A seguire le richieste delle organizzazioni agricole, quindi conferenza stampa. Rispondendo ad una domanda di AgroNotizie Hogan ha detto: “Sì, sono favorevole alla tracciabilità dei prodotti agroalimentari di tutti i settori”.
Per quanto riguarda i prezzi il commissario ha detto: “Stiamo lavorando anche in accordo con il Parlamento europeo ad iniziative volte ad assicurare resilienza dei mercati agricoli, perché dobbiamo consentire agli agricoltori di essere resilienti alle oscillazioni dei prezzi di mercato”. Mentre sugli accordi internazionali ha posto la questione innanzitutto sul Ttip”Non si farà alcun accordo con gli Usa se non saranno riconosciuti i nostri prodotti a denominazione di origine”.