La Politica Agricola Comune (Pac) è uno dei principali strumenti che l'Unione Europea ha messo a disposizione del settore primario.

 

I fondi sono pensati per rendere l'agricoltura una pratica più accessibile e sostenibile, accompagnare i professionisti in un percorso di transizione digitale e promuovere la sicurezza alimentare. 

 

Come abbiamo visto in altri articoli precedenti, la Pac ha degli obiettivi precisi che cambiano di quadriennio in quadriennio ed il suo funzionamento prevede che, per ottenere i fondi, i richiedenti portino avanti e implementino una serie di misure per fare in modo che i goal stabiliti vengano rispettati. 

 

In questo articolo, quindi, vedremo quali obblighi vengono imposti agli agricoltori e quali sono le novità e le possibilità.

 

Iniziamo!

 

Breve introduzione alla Politica Agricola Comune (Pac)

La Politica Agricola Comune è stata istituita nel 1962 ed è diventata uno dei pilastri dell'Unione Europea proprio per gli obiettivi che si prefigge:

  • garantire un reddito equo agli agricoltori;
  • promuovere la produttività agricola;
  • assicurare la sicurezza alimentare nell'Ue.

Per fare in modo che tutto questo sia possibile, la Pac viene finanziata dal bilancio dell'Ue e offre sostegno finanziario diretto agli agricoltori attraverso pagamenti diretti e misure di sviluppo rurale, gestiti singolarmente dai governi degli stati membri.

 

Obblighi della Politica Agricola Comune (Pac)

Affinché gli agricoltori possano beneficiare dei pagamenti diretti e delle misure di sviluppo rurale, la Pac impone diversi obblighi che devono essere rispettati.

 

Questi obblighi, ovviamente, fanno riferimento agli obiettivi del quadriennio in corso (2023-2027) e, per semplificare eventuali transizioni e adeguamenti, sono talvolta soggetti a deroghe specifiche.  

 

Nel 2023, per esempio, le deroghe avevano interessato questioni come:  

  • la rotazione colturale obbligatoria sui seminativi (BCAA 7);
  • la gestione della superficie non produttiva, che doveva essere del 4% (BCAA 8);
  • la gestione del benessere animale (Ecoschema 1);
  • i requisiti relativi alla formazione e alle competenze per i contributi ai giovani agricoltori.

Ora, la domanda da porsi è: queste deroghe saranno valide anche per il 2024 o non verranno confermate?

 

Pac 2024 e le novità previste

Per evitare di incappare in spiacevoli errori, è necessario fare il punto della situazione in modo chiaro e semplice. 

 

Prima di tutto, precisiamo che nessuna delle deroghe del 2023 è stata confermata nell'anno corrente. Queste deroghe, infatti, servivano per accompagnare gli agricoltori durante il primo anno del nuovo quadriennio, rendendo più gestibili eventuali vincoli. 

 

Dato che il 2024 è il secondo anno di Pac attuale e che alcune criticità sembrano essere state superate a livello internazionale, il commissario europeo all'Agricoltura Wojciechowski ha deciso di non confermarle. 

 

Vediamo, allora, cosa cambia da quest'anno. 

 

Rotazione colturale obbligatoria (BCAA 7)

Uno dei principali obblighi della Pac è la rotazione colturale, come stabilito dalla BCAA 7.

 

Questo obbligo impone agli agricoltori di cambiare la coltura seminata almeno una volta all'anno su ogni singola parte di terreno, vietando, quindi, di coltivare per due anni consecutivi, la stessa tipologia di pianta. 

 

Se, per un anno, per esempio, si è seminato mais, l'anno successivo, si dovrà necessariamente variare la coltura, evitando quindi la monosuccessione.

 

Il primo anno utile di applicazione della Bcaa 7 è il 2024: questo vuol dire che se si è seminato del mais nel 2023 sarà possibile riseminarlo anche nel 2024, ma non nel 2025. 

 

Superficie non produttiva (BCAA 8)

Con l'applicazione della BCAA 8, gli agricoltori hanno l'obbligo di lasciare il 4% delle loro superfici coltivate non produttive.

 

Queste superfici possono includere terreni a riposo, fasce tampone, siepi e altri elementi non utilizzati per la produzione agricola. L'obiettivo di questa misura è preservare la biodiversità e limitare la lisciviazione dei nutrienti.

 

Se nel 2023 questa percentuale di terreno poteva essere inferiore, data la non riconferma della deroga, dal 2024 coloro che vogliono ottenere il pagamento di base dovranno assicurarsi di lasciare il 4% delle superfici non coltivato. Tuttavia, il 13 febbraio 2024 è stato pubblicato il Regolamento di Esecuzione (Ue) 2024/587, che introduce una deroga significativa per i terreni a riposo (BCAA 8) per l'anno di domanda Pac 2024. 

 

Questa deroga, effettivamente, consente l'uso dei terreni a riposo per colture azotofissatrici e intercalari, senza l'uso di prodotti fitosanitari, proprio per rispettare l'obiettivo di promuovere la biodiversità del suolo e limitare la lisciviazione dei nutrienti. 

 

In sostanza, viene permesso l'utilizzo del 4% dei seminativi in tre modi:

  • superfici ed elementi non produttivi;
  • colture azotofissatrici;
  • colture intercalari.

Requisiti per giovani agricoltori

Per rendere più accessibile e diffusa l'attività agricola, la nuova Pac prevede un pagamento aggiuntivo ad ettaro pari al 50% del valore medio dei titoli per il pagamento di base per tutti i giovani agricoltori (per massimo 5 anni e su massimo 90 ettari). 

 

Ma cosa si intende con il termine giovani agricoltori? 

 

Oltre al requisito d'età obbligatorio (under 40), chi fa domanda deve anche avere specifici requisiti di formazione o competenze (titolo di agronomo, agrotecnico, perito agrario o equiparati). 

 

Nel 2023, la deroga permetteva ai giovani richiedenti di non avere necessariamente i requisiti formativi richiesti, dando il tempo agli interessati di poterli conseguire. 

 

Nel 2024, però, la deroga non è stata confermata, quindi per continuare a ricevere i pagamenti sarà necessario rispettare gli obblighi formativi richiesti. 

 

È importante che gli agricoltori siano consapevoli delle opportunità e degli obblighi offerti dalla Pac per poter beneficiare appieno dei suoi vantaggi. 

 

Dato che si tratta di una serie di normative in continua evoluzione, poiché segue anche l'andamento degli eventi globali, è sempre bene rimanere informati sulle ultime novità e aggiornamenti relativi a questa politica agricola chiave.

 

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