Ogni euro di export agricolo ha un effetto trainante e produce 4 euro di vendita all’estero di prodotti trasformati. Ciò dimostra che l’agricoltura ‘di punta’ cresce e può svilupparsi ancora di più, con un effetto trainante per la ripresa economica del Paese”.
Questo il commento di Confagricoltura alla presentazione del 46° rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese 2012 che, per il capitolo agricoltura, ha condotto un'indagine su aziende di medie e grandi associate all’Organizzazione.

La parte su "I soggetti economici dello sviluppo" dedica ampio spazio al comparto agricolo, le cui esportazioni pesano per l'1,5% del totale ma se si considerano i prodotti agricoli trasformati la quota sale al 7%.

"Nel 2011 - fa notare il Censis - le esportazioni agricole sono state pari a 5,7 miliardi di euro e quelle dell'industria della trasformazione dei prodotti primari pari a 24,3 miliardi di euro. Si stima che 1 euro di export dell'agricoltura sia in grado di generare 4 euro aggiuntivi di vendita all'estero di prodotti trasformati".

“L’Italia deve puntare su un’agricoltura più organizzata - fa notare Confagricoltura -, più compatta, meno dispersa sul territorio, fatta di unità produttive dotate di maggiore potere di mercato, capace di promuovere e costruire reti flessibili di conoscenza e di competenze”.

Il rapporto presentato dal Censis  fa il punto sui più efficaci modelli di organizzazione del tessuto d'impresa e sui sistemi a rete come strumenti per innescare la crescita.
“Le nostre imprese associate, meno individualiste, che sono state capaci di attivare un’innovazione non limitata al solo aspetto produttivo e che hanno messo in pratica i vantaggi di lavorare in network – sottolinea Confagricoltura - sono la dimostrazione  che l’agricoltura, pur in un contesto di mercato molto difficile, continua a crescere e, comunque, regge meglio alla di crisi”.