Ancora flessioni sui mercati all'origine dei suini e nemmeno il contemporaneo calo dei prezzi delle materie prime per l'alimentazione degli animali riesce ad evitare che la redditività degli allevamenti venga erosa.

Così a dicembre il settore allevatoriale è costretto a registrare un calo della redditività, puntualmente confermato dalle analisi del Crefis, il Centro per le Ricerche Economiche sulle Filiere Sostenibili dell'Università Cattolica di Piacenza, diretto da Gabriele Canali.


Il ciclo chiuso

In controtendenza rispetto al mese precedente, dicembre segna per gli allevamenti a ciclo chiuso un -1,6% mese su mese. Tuttavia, resta ancora più che positivo il confronto con il dato di un anno prima: +53,6% su dicembre 2022.

La situazione è simile a quella fotografata lo scorso mese con le quotazioni dei suini da macello pesanti destinati al prodotto Dop in discesa del 3,8% su base mensile (2,223 euro/chilogrammo il prezzo medio di dicembre) che non permettono al comparto di recuperare redditività grazie ai bassi costi relativi all'alimentazione suina.

La variazione tendenziale delle quotazioni risulta invece ancora favorevole e pari a +11%.


Il ciclo aperto

Per ciò che concerne l'attività allevatoriale a ciclo aperto, sempre a dicembre, Crefis indica un aumento di redditività a livello di scrofaia (+6,8% a livello congiunturale e +54% a livello tendenziale) dovuta all'aumento dei prezzi dei suinetti da 7 chilogrammi quotati a dicembre 78,988 euro/capo (+5,9% la variazione congiunturale) e ai bassi costi di alimentazione dei capi.

 

In lieve discesa, invece, la redditività dello svezzamento che nel periodo preso in esame cala dello 0,3% su base mensile (+4,1% il dato tendenziale) scontando una sfavorevole concomitanza tra i costi in aumento per l'acquisto dei suinetti e per la loro alimentazione, nonostante il lieve incremento delle quotazioni dei capi in output.

I prezzi dei suini da 40 chilogrammi, infatti, a dicembre hanno fatto registrare +0,3% su novembre (per un valore medio di 3,341 euro/chilogrammo) e +10% su dicembre 2022.
Sfavorevole anche la redditività della fase di ingrasso che su base mensile perde il 2,8%, anche se resta ancora decisamente positivo il raffronto con i dati del 2022: +20,4%.


La macellazione

Mercato in flessione a dicembre per la macellazione italiana che mostra le quotazioni delle cosce fresche della tipologia pesante destinate a produzioni tipiche scendere, rispetto a novembre, dello 0,8% raggiungendo un valore di 6,113 euro/chilogrammo, anche se la variazione tendenziale resta positiva e pari a +4,2%.

Stesso andamento per le quotazioni delle cosce fresche pesanti destinate a produzioni non tipiche che, sempre a dicembre, calano dell'1,2%, assestandosi a 5,040 euro/chilogrammo. Stabile il confronto con i listini del 2022.

 

Vanno meglio i lombi che nel periodo preso in esame mostrano quotazioni in aumento. Più nel dettaglio il Taglio Padova è aumentato rispetto a novembre del 5,6% raggiungendo una quotazione di 4,900 euro/chilogrammo mentre il Taglio Bologna è cresciuto a livello congiunturale del 10,7% arrivando a quotare 5,025 euro/chilogrammo.

Positive entrambe le variazioni tendenziali rispettivamente a +25,6% e +28,8%.

Ancora in miglioramento a dicembre la redditività del comparto con l'Indice Crefis che mostra un aumento del 4,9% (+1,6% la variazione tendenziale).


La stagionatura

Prosegue a dicembre la stasi del mercato della stagionatura dei prosciutti, con i prezzi medi del Prosciutto di Parma stagionato 12 mesi fermi a 10,600 euro/chilogrammo (+1,2% la variazione su base annua) e il prodotto generico confermato a 8,600 euro/chilogrammo (+15,4% la variazione tendenziale).

 

Redditività in calo per gli stagionatori di prosciutto Dop, scesa a dicembre dello 0,6% su base mensile e del 15,3% su base annua.

Situazione positiva, invece, per il prodotto generico che mostra una redditività mese su mese in aumento dell'1,2% (+4,3% la variazione tendenziale).

Pur se ancora in riduzione, il gap di redditività tra le produzioni Dop e non tutelate resta a favore delle prime: +7%.