Venerdì 20 ottobre 2017 si è conclusa la visita di studio organizzata all'interno del progetto di gemellaggio istituzionale tra Italia e Repubblica di Macedonia per sviluppare sistemi di controllo per la protezione della salute umana, animale e vegetale.

Il programma della visita è stato realizzato con lo scopo di illustrare alle autorità veterinarie macedoni arrivate in Italia, le procedure di controllo e gestione adottate in campo dai servizi veterinari italiani, in particolare nel settore della sanità animale.

La visita è iniziata con un incontro presso la direzione generale della Sanità animale e dei farmaci veterinari del ministero della Salute, durante il quale sono stati illustrati l'organizzazione nazionale e locale dei servizi veterinari ufficiali, i sistemi di identificazione degli animali da reddito e le misure di controllo dell'utilizzo del farmaco veterinario.

I delegati macedoni hanno poi visitato la sede di Roma dell'Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana, dove sono state presentate le procedure di controllo delle principali malattie diffusive degli equidi.

In Umbria sono stati organizzati sopralluoghi presso allevamenti bovini, ovini, equini ed uno stabilimento di macellazione, per illustrare le procedure di controllo adottate nei diversi settori produttivi al fine di garantire la sanità ed il benessere degli animali e la tracciabilità delle produzioni.

Nelle stesse giornate si sono tenuti incontri con colleghi specialisti, che hanno relazionato su specifiche tematiche di sanità animale, come le malattie diffusive dei suini o lentivirosi dei ruminanti, sulle misure di garanzia del benessere animale durante il trasporto, sui sistemi di identificazione e tracciabilità elettronica degli animali e su specifiche problematiche sanitarie legate alla macellazione suina.

Una visita conclusa con successo grazie alla collaborazione di tutte le figure coinvolte, in particolare i dipendenti del ministero della Salute, del Mipaaf, degli Izs di Roma, Teramo e Perugia, dei Servizi veterinari delle Asl dell'Umbria e della Regione Emilia Romagna oltre della disponibilità degli allevatori, nonché della loro Associazione regionale dell'Umbria.