Entra nel vivo il Piano di Contrasto alle Cavallette predisposto dalla Regione Sardegna. La Giunta ha approvato oggi, 17 febbraio 2023, la delibera, proposta dall'assessora dell'Agricoltura, Valeria Satta, contenente le direttive per Laore, l'Agenzia Regionale incaricata di coordinare gli interventi, per i quali sono stati stanziati quasi 4 milioni di euro.

 

"È un'emergenza da affrontare con la massima urgenza - commenta il presidente della Regione, Christian Solinas - e con mezzi e risorse adeguate. Ed è per questo che abbiamo potenziato la task force che si appresta a intervenire nelle aree interessate negli anni scorsi da questa devastante infestazione, che rappresenta una minaccia per le singole comunità e le loro economie locali. Il Piano di Contrasto alle Cavallette sarà portato avanti in stretta collaborazione con i sindaci e tutte le forze messe in campo e con il coinvolgimento delle associazioni agricole che potranno offrire un prezioso contributo aiutandoci nel monitoraggio della situazione nei territori".

 

Con queste parole il presidente della Regione Sardegna getta acqua sul fuoco dell'intervento polemico di Confagricotura Sardegna, giunto dopo l'incontro tra l'assessora Satta e i sindaci dell'area interessata all'infestazione. Il presidente di Confagricoltura Sardegna, Paolo Mele, aveva chiesto l'immediata convocazione delle associazioni di categoria agricole, al fine di implementare al meglio le misure previste dal Piano, giudicate in alcuni punti fondamentali troppo vaghe.

 

L'intervento dell'assessora Satta

"Era per me fondamentale incontrare gli amministratori locali dei territori messi a dura prova dall'invasione delle cavallette. Insieme all'Agenzia Laore presentiamo oggi le azioni da attuare già da questa primavera per poter contenere il fenomeno". Lo aveva detto l'assessora dell'Agricoltura, Valeria Satta, incontrando il 14 febbraio scorso a Cagliari i sindaci dei 26 comuni interessati dalle infestazioni acridiche. All'incontro aveva preso parte l'agenzia Laore, responsabile delle azioni di divulgazione e contrasto al problema. Erano presenti i sindaci di Anela, Bono, Bortigali, Bultei, Dualchi e Noragugume, in rappresentanza dei territori del Marghine, e quelli di Olzai, Oniferi, Orani, Ottana, Sarule, Sedilo e Sorradile.

 

"Comprendiamo la frustrazione dei sindaci di fronte al problema. L'incontro di oggi è servito a capire quali siano i tempi e quali le azioni da intraprendere nel breve ma anche nel medio e lungo periodo, per agire, tutti insieme, in maniera costruttiva" aveva detto l'assessora Satta, sottolineando come "Grazie a uno studio condotto con l'Università di Sassari e con la collaborazione di Agris e della Fao, i tecnici di Laore hanno messo a punto un Piano operativo per l'immediato contenimento del fenomeno che, speriamo, possa essere risolto nei prossimi anni".
 
"È più che mai importante - aveva affermato l'assessora all'Agricoltura - soprattutto in questa prima fase di operatività del Piano, che tutti i soggetti interessati diano la loro disponibilità alle azioni di monitoraggio e contrasto. Per questo, vedremo operative le squadre di Laore e di Forestas, alle quali si aggiungerà il supporto di alcune compagnie barracellari e degli operatori delle province interessate".
 
Come spiegato dalla Direzione Generale di Laore, per la fase di monitoraggio che partirà a fine febbraio sarà richiesto il coinvolgimento non solo della parte politica e delle agenzie regionali, ma anche dei soggetti privati, degli agricoltori e degli allevatori che attraverso l'applicazione Deomarco, di prossimo lancio, o mediante segnalazione su WhatsApp, potranno segnalare la presenza delle grillaie. La segnalazione arriverà nella centrale operativa di Ottana che, mediante geolocalizzazione, farà intervenire le squadre dedite alle operazioni di eliminazione delle larve. Sul campo ci saranno macchine irroratrici e pompe a spalla per i trattamenti localizzati.

 

È invece in fase di studio la possibilità di intervenire con i droni. In ogni caso, su indicazioni della Fao, gli interventi non dovranno svolgersi a tappeto, pena la compromissione dell'ecosistema e dei campi agricoli. Si dovrà pertanto procedere mediante trattamenti puntiformi.
 
"Con la Legge Regionale 22 del 2020 - aveva ricordato l'assessore dell'Agricoltura - erano già state messe in campo risorse importanti. Nel 2022 sono stati effettuati circa 700 interventi che hanno permesso un contenimento del fenomeno, come evidenziato dalla fase di rescouting in corso. Adesso agiamo in fase preventiva, mettendo a punto soluzioni che speriamo si rivelino funzionali anche nel lungo periodo. Al momento questa è la strada da percorrere".
 
"A partire dal 23 febbraio - aveva precisato ancora Satta - l'Agenzia Laore terrà una serie di incontri nei comuni per illustrare agli amministratori, agli operatori e alla cittadinanza le modalità di azione. Mediante l'approvazione di una specifica delibera, in discussione a breve termine, sarà trasmessa a Laore l'operatività per la prima fase di intervento, che è già stata studiata. Anche il Servizio Fitosanitario dell'Assessorato ha pronto il programma operativo".

 

"Seguiremo passo per passo le operazioni di Laore e andremo nei territori per valutare direttamente il decorso - aveva infine concluso l'assessora Satta. A breve convocherò un tavolo con gli allevatori per affrontare insieme a loro la questione della gestione del bestiame nelle fasi dei trattamenti nei pascoli".

 

Confagricoltura: "Assessora convochi le associazioni degli agricoltori"

"Apprendiamo con favore il coinvolgimento, promosso dall'assessora Valeria Satta, delle amministrazioni comunali dei territori interessati dalla presenza delle cavallette. Così come apprendiamo con piacere la definizione di un Piano di Contrasto che nei prossimi giorni sarà presentato nei territori e che dovrebbe essere operativo nel giro di poche settimane" aveva replicato Paolo Mele, presidente di Confagricoltura Sardegna.

 

Ma subito dopo aveva aggiunto: "Spiace tuttavia che in tutte queste attività la Regione abbia dimenticato di confrontarsi con le organizzazioni di categoria agricola rappresentative di migliaia di imprese che da anni subiscono, indifese, la furia devastante delle locuste capaci di diffondersi in oltre 60mila ettari nel Centro Sardegna e di divorarne decine di migliaia tra colture agricole e pascoli, con milioni di euro di danni".

 

Per il presidente Mele resta "urgente convocare il prima possibile le associazioni agricole così da elaborare insieme alle istituzioni le migliori soluzioni da mettere in campo per debellare l'annunciata invasione prevista anche per la prossima primavera estate".

 

La sollecitazione di Confagricoltura arriva a seguito di una lunga attività di collaborazione e di condivisione di idee e progetti, durata decine di mesi, che ha accompagnato l'elaborazione di un Piano di Eradicazione su cui permangono tuttavia dei punti da definire e chiarire. "La battaglia che ci aspetta - aveva osservato Mele - sarà dura e assai impegnativa per tutti i soggetti coinvolti: imprenditori agricoli e squadre di operatori inviate dalla Regione".

 

Per Confagricoltura Sardegna restano però da definire ancora delle regole fondamentali, eccole:

  • Si potrà intervenire in deroga con le disinfestazioni nei terreni posti sotto impegno biologico?
  • Come ci si muoverà con le disinfestazioni nelle terre a uso civico?
  • Quali saranno le modalità di intervento in quei suoli di difficile raggiungimento anche dagli operatori a piedi?
  • Ci sarà l'obbligo di bonifica nelle proprietà private per la tutela della salute pubblica?
  • Quali strumenti normativi saranno messi in campo per affiancare l'operatività della task force?
  • Quali tempistiche ci saranno nell'erogazione dei ristori per danni subìti alle colture e blocchi al pascolamento degli animali?

Confagricoltura Sardegna stigmatizza da tempo la mancata aratura invernale dei campi necessaria a favorire la morìa di buona parte delle larve. E, nel timore che il 2023 possa presentare schiuse ancora maggiori, invita a non perdere tempo e ad evitare "azioni poco chiare" sul terreno.