Bisogna autorizzare subito gli espianti degli ulivi secchi colpiti dalla Xylella fastidiosa in Salento, a rischio desertificazione e incendi, perché dopo 7 anni la provincia di Lecce continua a morire di burocrazia.

 

È l'appello di Coldiretti Puglia che chiede un incontro urgente con l'assessore regionale all'Agricoltura Donato Pentassuglia, per definire la certificazione che consenta di eliminare gli ulivi secchi, senza aspettare l'esito delle istruttorie delle domande sulla Misura "Reimpianto olivi zona infetta" del Decreto Interministeriale n. 2484/2020, di attuazione del Piano Straordinario per la Rigenerazione Olivicola della Puglia, con l'inaccettabile paralisi amministrativa che sta facendo slittare di un altro anno la rigenerazione del territorio salentino, dopo che la Xylella ha fatto seccare 21 milioni di ulivi, provocando effetti più disastrosi di un terremoto con ripercussioni drammatiche di natura produttiva, ambientale, economica, lavorativa.

 

"Sono ingiustificabili i ritardi sulle istruttorie delle circa 600 domande singole per l'espianto e il reimpianto degli ulivi, per cui la Pubblica Amministrazione deve garantire - insiste Coldiretti Puglia - il diritto di aiuto per quelle aziende, presenti in graduatoria e che chiedono di eliminare gli impianti olivicoli danneggiati, e non più produttivi e di eseguire le operazioni colturali utili al reimpianto, perché gli strumenti per la verifica del numero di piante  di olivo danneggiate da eliminare e da ripiantare sono già in possesso della pubblica amministrazione, come le ortofoto 2019, il Catasto Olivicolo e le banche dati Agea".

 

"È questa una situazione inaccettabile che fa ritardare ancora di un anno la ripresa olivicola del territorio colpito da Xylella. Infatti, l'olivo va piantumato entro il periodo primaverile e, stando così le cose, si rischia che solo una parte limitata delle imprese sarà in grado di cominciare il reimpianto degli olivi in zona infetta con i fondi messi a disposizione dal Decreto Interministeriale. Significa, inoltre, anche continuare a perdere ulteriore reddito e lavoro in questo comparto e al suo indotto, così fortemente colpito dalla fitopatia", afferma il delegato confederale di Lecce, Pietro Piccioni.

 

L'attuazione della Misura è un fondamentale contributo per favorire la resilienza ambientale e il paesaggio dell'area colpita dalla Xylella, in quanto la piantumazione arborea di oltre 12mila ettari, con con l'aiuto garantito dal Piano di Rigenerazione, può porre un freno alla "desertificazione" che il batterio sta provocando con il disseccamento di migliaia di ettari arborati, considerato che sono oltre 90mila ettari di superficie olivetata intaccati in provincia di Lecce dalla Xylella.

 

Coldiretti Puglia aveva già indicato l'urgenza di procedere senza indugio all'emissione dei decreti di concessione relativi all'applicazione della misura reimpianti del Decreto Interministeriale sulla Xylella con 40 milioni di euro disponibili per le imprese presenti in graduatoria in posizione utile.

 

L'ultima graduatoria per le domande singole è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia in data 14 ottobre 2021 - aggiunge Coldiretti Puglia - mentre le domande collettive erano già presenti sulla prima graduatoria quella pubblicata il 25 febbraio 2021.

 

 L'istruttoria delle pratiche collettive, affidata all'Arif, risulta peraltro completata solo parzialmente - 400 circa su oltre 800 domande di adesione - mentre non è neppure iniziata l'istruttoria delle domande singole.