Terza puntata della mini-serie dedicata ai diserbi cereali.
È il momento di parlare di graminicidi, nella fattispecie di graminicidi appartenenti al noto raggruppamento degli inibitori dell'enzima acetyl-Coenzima A carbossilasi, ovvero gli "ACCase".
 
La breve disamina che segue offre una carrellata generale delle sostanze attive autorizzate in Italia che abbiano almeno una registrazione registrata e a catalogo, almeno per quanto risulta dalla Banca Dati Fitogest.com.
A titolo puramente esemplificativo sono anche citati alcuni formulati commerciali, in modo da permettere ai lettori di abbinare le sostanze attive a qualche marchio commerciale conosciuto e scaricare i materiali di approfondimento caricati nella banca dati Fitogest.com.
 
Per la visione di tutti i formulati commerciali disponibili per ogni singola sostanza attiva riportata nell'articolo è comunque possibile cliccare sul nome delle materie attive e accedere alle specifiche pagine di Fitogest.com.
 
Inibitori enzima ACCase
 
L'enzima Acetil-CoA carbossilasi (ACCase) catalizza la sintesi di malonil-CoA, il primo intermedio della complessa sequenza che viene riassunta come "biosintesi degli acidi grassi".
Inibire questo passaggio implica l'interdizione completa alla sintesi dei lipidi, senza i quali le cellule non sono in grado di sopravvivere.
Alcuni studi(1) hanno individuato due forme di questo enzima, denominate "procariota" ed "eucariota", contenute in due differenti porzioni delle cellule vegetali. La prima risulta contenuta nei plastidi, mentre la seconda si presume occupi il citosol cellulare.
Le graminacee, come riso e grano, possiedono solo la forma eucariota, che è quella sensibile agli erbicidi inibitori ACCase, mentre dicotiledoni come il pisello possiedono entrambe.
In termini di impiego in campo, gli ACCase sono erbicidi da applicarsi in post-emergenza delle malerbe.
 
Cronologia registrativa
 
1980: una nota di carattere storico. Esordio italiano della famiglia chimica dei "Fop". Diclofop-metil viene registrato da Bayer con lo storico marchio Illoxan, applicabile non solo su cereali ma anche su alcune leguminose e orticole. Non prevedeva nella sua formulazione alcun antidoto. Oggi, sebbene sia ancora autorizzato, il prodotto non risulta più a catalogo.
 
1992: entrano in commercio i primi formulati a base di fenoxaprop p-etile. Gralit Max EW di DuPont e Proper Energy di Bayer. Entrambi contenevano l'antidoto mefenpir-dietile. Oggi fenoxaprop p-etile è presente da solo in formulati come Starprop (Cheminova) oppure in miscela con iodosulfuron metile (Puma Gold EC di Bayer).
 
1994: fa la sua comparsa sul mercato anche tralcoxydim, con il marchio Grasp di Syngenta. A oggi il solo formulato disponibile è Grasp 40, sempre di Syngenta.
 
1996: registrato per la prima volta in Italia con il marchio Topik di Syngenta, clodinafop-propargyl è un graminicida che necessita dell'antidoto cloquintocet-mexyl.  Si può reperire in commercio da solo con i marchi Topik 80 EC (Syngenta), Celio (Gowan), Golem (registrazione di Makhteshim distribuita da DuPont), Trace (Makhteshim), Vip 80 EC (registrazione di Syngenta, distribuita da Dow).
Può anche essere acquistato come miscela pronta con diflufenican (Ravenas Extra di Cheminova), oppure ancora in miscela con pinoxaden (Traxos Pronto di Syngenta). Infine, è disponibile la miscela a tre vie con pinoxaden e florasulame (Traxos One sempre di Syngenta).
           
2007: da Syngenta arriva pinoxaden. Trattasi di un graminicida sistemico selettivo per orzo e frumento che è stato inizialmente venduto da solo con il marchio Axial, evolutosi poi in Axial Pronto, ovvero utilizzabile senza aggiunta di coadiuvanti.  In miscela con clodinafop-propargyl è commercializzato con il marchio Traxos Pronto, mentre se alla precedente miscela a due vie si somma anche florasulame di ottiene Traxos One, un prodotto capace di controllare la quasi totalità delle malerbe con un solo passaggio.
 
Il segreto è negli antidoti
 
Come detto, l'enzima ACCase risiede nei cereali in forma "eucariota" come nelle altre graminacee. Ciò li renderebbe quindi sensibili ai medesimi effetti di questi erbicidi.
Ecco però entrare in scena un'altra branca delle ricerca, quella dedicata agli antidoti.
Queste molecole permettono ai soli cereali di metabolizzare velocemente le sostanze attive, rendendoli di fatto insensibili alla loro azione.
Diclofop-metil e tralcoxydim sono (era per Diclofop-metil), commercializzati senza antidoti. Fenoxaprop p-etile risulta invece abbinato a mefenpir-dietile, mentre clodinafop-propargyl e pinoxaden sono accompagnati da cloquintocet-mexyl.
 
 
 
(1) Tomokazu konishi and Yukiko Sasaki (*) (1993): " Compartmentalization of two forms of acetyl-CoA carboxylase in plants and the origin of their tolerance toward herbicides"
 
(*) Department of Food Science and Technology, Faculty of Agriculture, Kyoto University, Kyoto 606-01, Japan Communicated by P. K. Stumpf, January 3, 1994