Con il termine rosa ci si riferisce ad un numero elevatissimo di varietà differenti, alcune antiche, altre moderne, che sono molto presenti nei giardini delle case, ma anche all'interno delle aziende agricole. Quasi tutte le varietà, per offrire una fioritura abbondante, hanno la necessità di essere potate durante l'inverno.

 

L'obiettivo della potatura invernale della rosa è triplice: da un lato serve a ringiovanire la chioma, evitando che si trasformi in un cespuglio intricato e ingestibile. Dall'altro serve a facilitare il passaggio di aria e luce tra i rami e quindi a scongiurare lo sviluppo di malattie fungine. Infine serve a stimolare il metabolismo, portando la pianta all'emissione di nuovi rami e soprattutto di tanti fiori.

 

Quando potare le rose?

Partiamo dalla domanda che molti si pongono: qual è il momento giusto per potare le rose? Come per tutte le piante che hanno bisogno di essere rinnovate ogni anno (la vite e l'olivo sono due esempi classici), la potatura va effettuata sul finire dell'inverno, quando cioè la pianta è a riposo e sono minori i rischi di gelate.

 

Nel Nord Italia dunque si può intervenire tra fine febbraio e inizio marzo, mentre al Centro e al Sud si possono effettuare i tagli anche prima, poiché le temperature medie sono generalmente più elevate.
Un consiglio è quello di controllare le previsioni meteo ed evitare di intervenire quando sono previsti abbassamenti di temperatura. Inoltre, si devono guardare le gemme, intervenendo quando sono belle gonfie, ma non si sono ancora schiuse.

 

Una volta si diceva che le piante devono essere potate con luna crescente. Eppure questa tradizione popolare, ancora molto radicata in certe zone, è del tutto priva di fondamento. Dopo anni di ricerche gli scienziati hanno infatti confermato che, benché la luna influisca su molte dinamiche terrestri, non ha alcun influsso sulla crescita delle piante.

 

Quali rami della rosa si devono tagliare?

Capire quali rami tagliare e a quale altezza è la grande difficoltà di chi deve potare una rosa per la prima volta. Innanzitutto una rassicurazione: con la potatura possiamo favorire o sfavorire la fioritura, ma i danni che possiamo arrecare alla pianta sono limitati, quindi nessuna paura a tagliare e segare.

 

Per individuare i rami da eliminare occorre seguire tre passaggi fondamentali:

  • Primo, togliere i rami secchi, spezzati o malati. Così come quelli che crescono verso l'interno e creano un eccessivo groviglio. In altre parole, occorre fare piazza pulita del vecchio e di ciò che non è più utile e che anzi può essere dannoso.
  • Secondo, eliminare i rametti esili, quelli che partono dai rami principali e che non sono utili alla fioritura.
  • Terzo e più importante, selezionare quattro-cinque rami che partono dal ceppo principale e che sono disposti in maniera omogenea, come se fossero i raggi di una ruota di bicicletta. Lasciare qualche gemma (il numero dipende dalla varietà) ed effettuare un taglio circa 1 centimetro sopra l'ultima gemma che punta verso l'esterno.

 

In questo modo i nuovi rami che nasceranno dalle gemme cresceranno verso l'esterno, andando a creare un cespuglio armonioso e arioso, che produrrà fiori e sarà meno soggetto allo sviluppo di malattie fungine.

 

Quali strumenti usare per la potatura delle rose?

Prima di tutto occorre munirsi di guanti robusti per evitare di pungersi con le spine. Poi servono cesoie da giardinaggio ed eventualmente un segaccio. Questo è utile solo nel caso in cui la pianta sia particolarmente vecchia e presenti dei rami lignificati di grandi dimensioni.

 

Bisogna sempre stare attenti ad avere strumenti affilati, in quanto tagli sfilacciati rappresentano la porta d'ingresso privilegiata da batteri e funghi che possono colpire la rosa. Proprio per questa ragione è sempre bene potare le piante in una giornata di sole (niente pioggia o foschìa), avendo cura di disinfettare la lama di taglio con alcol e un prodotto rameico (come l'ossicloruro di rame) in modo da sanificare gli strumenti di potatura ed evitare di trasmettere malattie tra una pianta e l'altra. Un consiglio è quello di usare due cesoie. Mentre con una si lavora l'altra viene lasciata in un barattolo con acqua e alcol. E quando si passa da una pianta all'altra si fa cambio di cesoia.

 

Come bisogna effettuare i tagli di potatura?

Quando si è individuata l'ultima gemma da tenere (quella rivolta verso l'esterno) occorre salire di 1 centimetro ed effettuare un taglio inclinato, in modo che l'acqua piovana non ristagni sulla ferita ma scivoli via. L'inclinazione deve essere leggera e verso l'interno della pianta, in modo che le gocce di acqua non cadano sulla gemma, che quindi potrà crescere in una situazione maggiormente salubre.

 

Dopo ogni potatura si consiglia di applicare alla pianta un prodotto fungicida, ad esempio a base di rame, in modo da sanificare le ferite ed impedire che fungano da porta di ingresso per microrganismi indesiderati.

 

Non serve lasciare speroni più lunghi di 1 centimetro, in quanto si tratta di parti che non hanno più una funzione fisiologica per la pianta e si limitano ad assorbire nutrimento, avendo per giunta un influsso negativo sul flusso della linfa all'interno della pianta.

 

La potatura della rosa a cespuglio, alberello e rampicante

Semplificando, le rose possono essere suddivise in differenti gruppi a seconda del portamento: rose a cespuglio, rose ad alberello e rose rampicanti.

 

La potatura delle rose a cespuglio segue le regole elencate in precedenza. Quindi tagli per limitare la crescita in altezza e sfoltire la chioma, da effettuare a fine inverno, per lasciare tre-quattro rami dotati di gemme da cui si rinnova il cespuglio.

 

I tagli servono a mantenere il volume della pianta contenuto, a far circolare l'aria e a stimolare la fruttificazione e quindi la fioritura. Proprio per questo, se la rosa ha raggiunto altezze troppo elevate è possibile recidere i rami più vecchi alla base, favorendo lo sviluppo di polloni o di nuove gemme posizionate sui rami più bassi.

 

La rosa ad alberello deve essere gestita come una rosa a cespuglio, tenendo solo in considerazione che la chioma si sviluppa a partire da un unico ramo che col tempo si è ingrandito e ha lignificato, assumendo le sembianze di un tronco.

 

La rosa rampicante è forse quella più semplice da potare, in quanto richiede pochissimi tagli. In generale si procede con l'eliminazione dei rami più esili e fragili, oltre a quelli spezzati o malati o in posizioni infelici. Poi si deve procedere, una volta ogni tre-quattro anni, ad eliminare i rami più vecchi (si riconoscono poiché sono quelli maggiormente lignificati).

 

Per il resto basta legare i rami della rosa a dei tutori, come una staccionata o un graticcio, fino ad arrivare all'altezza desiderata. Successivamente si procede con una legatura orizzontale, in modo da favorire la fioritura e lo sviluppo della pianta in larghezza. Se poi la chioma diventa troppo voluminosa è possibile effettuare dei tagli di ritorno per accorciare i tralci e successivamente rimpiazzarli con nuovi rami cresciuti dal ceppo.

 

Le rose vanno concimate dopo la potatura?

La potatura stimola la pianta a vegetare. Tagliando i rami si crea infatti uno squilibrio tra le radici, che saranno molto sviluppate, e la chioma, che invece avrà una superficie ridotta. Quindi la rosa tenderà ad accelerare la crescita per ricreare rami, fiori e foglie. In questo sforzo consumerà molte delle energie immagazzinate nelle radici e nei tessuti più vecchi ed è dunque importante aiutarla con una concimazione post potatura.

 

Si possono utilizzare differenti concimi, purché siano equilibrati e cioè offrano sia i macroelementi (azoto, fosforo e potassio) sia i microelementi, come ad esempio il calcio. L'importante è non esagerare con la concimazione azotata, che può promuovere una crescita troppo veloce e non sana della pianta.