L'industria italiana dei macchinari agricoli e dei relativi componenti - settore con un fatturato annuo superiore ai 13 miliardi di euro - rischia di perdere competitività sul mercato a causa dell'aumento dei prezzi di vendita dei prodotti.

L'impennata dei costi di produzione dovuta alle maggiori spese per l'energia, le materie prime e la logistica ha costretto le aziende ad adeguare i listini.

 

Forte la preoccupazione di FederUnacoma che, per voce del presidente Alessandro Malavolti, lancia l'allarme: "La crescita dei listini raffredda il mercato proprio nel momento in cui la domanda è in crescita a livello globale e - sostiene Malavolti - favorisce paesi come la Cina, l'India o la Turchia che, a fronte di quotazioni dell'energia invariate, hanno bassi costi di produzione e portano avanti politiche di marketing particolarmente aggressive".

 

Energia, materiali e trasporti mai così cari

La meccanica agricola italiana è particolarmente esposta agli effetti dell'ondata inflazionistica perché ha processi di lavorazione energivori, utilizza in larga misura materiali ferrosi, plastiche, semiconduttori e deve fare i conti con spese di trasporto e stoccaggio fortemente cresciute.

 

Secondo FederUnacoma, negli ultimi sei mesi il prezzo cumulativo delle varie fonti energetiche è cresciuto del 110% e, a fine 2022, l'incidenza della voce energia sui costi di produzione potrebbe salire al 10,2% contro il 4% dell'epoca pre Covid (stima di Confindustria sulla base dei valori medi di agosto).

 

Inoltre, il prezzo complessivo degli acciai a caldo, degli acciai legati e della ghisa è cresciuto del 30-40% in un anno, mentre quello delle plastiche è aumentato del 20-30%. Complica la situazione la spesa per i trasporti che risulta quattro volte superiore rispetto al dato pre Covid.

 

La produzione di trattori prevede diversi processi energivori

La produzione di trattori prevede diversi processi energivori

(Fonte foto: © Mulderphoto - Adobe Stock)

 

Mezzi agricoli, quanto è aumentato il prezzo?

Nella prima metà del 2022, le imprese nazionali hanno assorbito l'aumento dei costi senza particolari rincari sul prezzo finale delle macchine, attingendo alle forniture già immagazzinate e riducendo i propri utili. "Tuttavia il perdurare dell'emergenza non lascia più margini e costringe molte aziende ad aggiornare i listini, con effetti distorsivi e pericolosi sul mercato" spiega Malavolti.

 

Gli incrementi di prezzo nel segmento delle trattrici stimati ad oggi, si aggirano su valori del 15% se paragonati ai prezzi di vendita del 2021. Per le attrezzature siamo intorno al 10% di aumento e per la componentistica il range è tra un +10 e un +12%.

 

Serve una strategia per il futuro

Anche per il nuovo Governo, come chiarisce Malavolti, "non sarà facile mettere in atto una strategia di sostegno sistemica in tempi rapidi". Per sostegno sistemico FederUnacoma intende un approccio capace di considerare tutte le variabili che influenzano il settore in modo sempre più allarmante.