Nel 2021 il settore delle macchine agricole ha raggiunto straordinari volumi di mercato in Italia e in Europa, ma ora la situazione geopolitica agita le acque che si erano appena calmate dopo la pandemia, rendendo il futuro incerto.

 

Già il primo trimestre 2022 si è chiuso meno bene rispetto a quello 2021. Sul mercato italiano le immatricolazioni di trattrici e mietitrebbie, pur mantenendosi su livelli alti, segnano rispettivamente un -10% e un -26,8%. Vivono un trend negativo anche Germania, Francia, Austria e altri Paesi europei, nonché Turchia (-12%), India (-25,7%) e Nord America (-8%).


Leggi anche

Immatricolazioni in calo ad inizio 2022

 

Il contoterzismo sostiene la domanda

Il mercato italiano - secondo Cai Agromec - regge grazie soprattutto agli agromeccanici che hanno investito in macchine nuove sfruttando gli incentivi statali. "I nostri associati tendono ad usare il credito d'imposta 4.0 e la Nuova Sabatini, visto che sono cumulabili" sottolinea Roberto Guidotti di Cai Agromec. "Per l'acquisto di mezzi non conformi all'Agricoltura 4.0 impiegano il credito 'standard' al 6%".


Leggi anche

Passi avanti nell'innovazione con gli incentivi 4.0

 

Gli investimenti proseguono, ma nell'ultimo periodo molti agromeccanici si scontrano con la scarsa disponibilità dei mezzi più tecnologici nelle concessionarie e con una lunga attesa dei prodotti, targati o non targati.

 

"Se hanno una macchina a fine ciclo in azienda, i contoterzisti non possono rimandare l'acquisto perché serve un parco macchine pronto a tutte le operazioni" spiega Guidotti. "Chi non trova il modello richiesto o deve aspettare troppo per averlo, modifica l'ordine in funzione dei tempi di consegna o, in alcuni casi, si accorda con il dealer per il noleggio a breve termine in attesa dell'arrivo del mezzo ordinato".

I tempi di consegna sono particolarmente lunghi, da cinque a dieci mesi per le trattrici e le macchine da raccolta che montano tanti componenti elettronici difficili da reperire. "Si registrano lunghe attese anche per alcuni tipi di rimorchi, mentre le attrezzature e le macchine con più componenti meccanici arrivano quasi in pronta consegna" specifica Guidotti.

Concessionari, stock in calo

L'allungamento dei tempi di consegna mette in difficoltà anche i concessionari che stanno progressivamente riducendo le scorte. Secondo un'indagine svolta da Federacma tra i suoi associati più grandi, nel 2022 gli stock di trattrici e mietitrebbie nuove sono diminuiti in media del 50% rispetto al 2021 e attualmente alcuni rivenditori sono vicini ad avere i magazzini vuoti. La situazione è più critica per i trattori di bassa e media potenza, ma riguarda anche i modelli più potenti.

 

Ancora più significativo - fino a meno 80% rispetto al 2021 - è il calo delle scorte di macchine usate, che stanno sopperendo alla mancanza del nuovo. A parte l'usato, le concessionarie della Federazione non hanno soluzioni alternative da proporre ai clienti in attesa.

 

Anche il "noleggio suppletivo" è una via percorribile solo in pochi casi perché non ci sono macchinari da offrire o non ci sono quelli che interessano ai clienti, che tra l'altro sono ancora poco propensi a richiedere il servizio.

 

Produzione: ancora tanti problemi

All'origine dei ritardi nelle consegne ci sono il rallentamento delle produzioni negli stabilimenti e la crisi delle spedizioni. "Dalla seconda metà del 2021 ad oggi l'attività dei costruttori - fa sapere FederUnacoma - è fortemente condizionata dall'impennata dei costi di produzione dovuta ai rincari delle materie prime e ai problemi nella supply chain. Ora alle pressioni inflazionistiche causate dalla ripresa della domanda nel 2021 e da fattori congiunturali speculativi si è aggiunta la guerra in Ucraina".

Russia e Ucraina assicurano una quota significativa della domanda globale di energia e gas nobili usati per i semiconduttori. Lo scoppio della guerra ha avuto importanti conseguenze sul mercato con rialzi record: a marzo 2022 l'indice dei prezzi realizzato da FederUnacoma e Pricepedia ha registrato +14% sul mese precedente e addirittura +63% sul 2021.
Il settore dell'energia ha mostrato un +20% rispetto a febbraio 2022 e i prezzi dei metalli ferrosi e non ferrosi sono cresciuti, rispettivamente, del 7% e 6% sullo stesso periodo, mentre quelli delle plastiche e degli elastomeri - fondamentali nei processi produttivi della meccanica agricola - hanno riportato un +6%.

A detta della Federazione dei Costruttori, le aziende del settore riscontrano crescenti difficoltà anche nel reperimento dei diversi materiali, in particolare di acciaio, chip e materie plastiche.

In questo scenario così complicato, ad aprile 2022 più della metà delle aziende europee interpellate dal Cema prevedeva una sospensione temporanea della produzione nelle successive quattro settimane.
"In Italia - precisa FederUnacoma - le imprese hanno continuato le attività produttive poiché stanno puntando sulle scorte e ritoccando leggermente al rialzo i listini. Tale strategia è però sostenibile nel breve termine, ma non nel medio e lungo periodo. Prossimamente sarà necessario diversificare le fonti di approvvigionamento, anche puntando su nuovi mercati".

Questo articolo appartiene alle raccolte: