La campagna olivicolo olearia 2023-2024 dopo settimane di aumenti cambia segno per l'olio extravergine di oliva: incerto l'esito del mercato all'origine rilevato da Ismea alla quarta settimana, ma sembra quasi certo che si tratti di una battuta di arresto. Mentre ieri, 30 gennaio 2024, nella borsa merci di Bari si registrava stabilità, Milano metteva a segno la seconda seduta consecutiva di ribassi dei prezzi tra gli oli extravergine di oliva.

 

Lo scenario resta caratterizzato da un'annata scarsa, che mantiene elevate ed in aumento le pretese dei produttori olivicolo oleari, ma tanto la crescita delle giacenze in Italia al 31 dicembre rispetto al dato del 30 novembre 2023, quanto il positivo incremento produttivo di olio da pressione in Spagna, avvenuto nel mese di dicembre e reso noto il 25 gennaio 2024 dalle autorità iberiche, tendono a tranquillizzare i mercati all'ingrosso, che in tutta evidenza ora tendono alla stabilità se non addirittura a limare qualche decimale, come avvenuto ieri a Milano.

 

Borse merci, prezzi in calo a Milano

Alla Borsa Merci di Bari ieri, 30 gennaio 2024, l'olio extravergine di oliva con acidità massima dello 0,4%, titolata in acido oleico, ha confermato i 9,70 euro al chilogrammo sui minimi ed i 9,90 euro sui massimi, valori toccati nelle precedenti sedute del 23, 16 e 9 gennaio, quando si era invece verificato l'ultimo rialzo di 0,70 euro al chilo sulla seduta del 12 dicembre 2023.

 

Sempre ieri la Commissione Olio ha anche messo in quotazione l'extravergine biologico, che è stato quotato al prezzo unico di 10,50 euro al chilogrammo, stabile sulle sedute del 23, 16 e 9 gennaio, quando si era verificato l'ultimo rialzo di 1 euro al chilogrammo sulla quotazione del 12 dicembre 2023.

 

Gli oli Dop Terra di Bari e Igp Puglia, ieri sono stati entrambi fissati al prezzo unico di 10 euro al chilogrammo, stabili sulle precedenti sedute del 23, 16 e 9 gennaio, quando si era registrato un incremento di 2,60 euro al chilo rispetto ai 7,40 euro dello scorso 13 giugno 2023, ultima seduta nella quale furono quotati questi oli.

 

Alla Borsa Merci di Milano ieri, 30 gennaio 2024, l'olio extravergine di oliva italiano ha perso 0,10 euro al chilo sulla precedente seduta del 23 gennaio scorso, calando a 9,45 euro al chilogrammo sui minimi e a 9,70 euro sui massimi. Rispetto all'ultimo monitoraggio di AgroNotizie®, intervenuto sulla seduta del 16 gennaio scorso, i valori di ieri risultano in calo di 0,20 euro al chilo. I prezzi registrati ieri a Milano per l'Evo nazionale sono comunque superiori di 0,45 euro rispetto alla forchetta di 9,00-9,25 euro del 19 dicembre 2023.

 

Alla Borsa Merci di Milano il 30 gennaio 2024 anche l'olio extravergine di importazione comunitario si presenta in ribasso di 0,10 euro al chilo ed è stato quotato a 9,25 euro al chilogrammo sui minimi e 9,50 sui massimi. Rispetto al nostro monitoraggio del 16 gennaio scorso la perdita è di 0,15 euro sui minimi e di 0,10 sui massimi. Tali prezzi risultano comunque più alti di 0,50 euro al chilo rispetto alla forchetta di 8,75-9,00 euro registratasi nella seduta del 19 dicembre 2023.

 

In Italia l'effetto rialzista sui prezzi della nuova campagna olivicola olearia sembra essere così entrato in stand by, nonostante i prezzi all'origine continuino ad aumentare.

 

Prezzi all'origine, primi ribassi in vista

I prezzi all'origine nell'ultima settimana - secondo una stima di Ismea - sarebbero aumentati per l'undicesima volta consecutiva. Secondo Ismea, il prezzo medio nazionale dell'olio d'oliva extravergine alla quarta settimana di gennaio 2024 si è attestato a 9,61 euro al chilogrammo, in ulteriore crescita di 0,05 euro al chilo sui 9,56 registrati nella seconda settimana di gennaio 2024 (+0,5%).


Si nota nel grafico sottostante come nelle ultime due settimane il prezzo medio nazionale dell'olio Evo sia cresciuto ad un tasso via via sempre meno elevato rispetto a quello delle settimane immediatamente precedenti.

 

Prezzi medi settimanali olio extravergine di oliva - Ismea
Prezzi medi nazionali olio Evo fino alla quarta settimana di gennaio 2024
(Fonte: Ismea)

 

In realtà la stessa Ismea, nel riportare i prezzi medi per piazza, indica alcuni significativi ribassi su piazze importanti. Mentre il dato medio nazionale non è in linea con la tabella dati Ismea che avrebbe dovuto generarlo, lì dove sulla quarta settimana vede molte piazze ancora non rilevate. Il prezzo medio nazionale riportato nel grafico pertanto potrebbe essere una stima già in via di aggiornamento da parte della stessa Ismea.

 

Prezzi medi per piazza dell'olio extravergine di oliva

(Fonte: Ismea)
 

In tabella i ribassi riguardano tutti la quarta settimana di gennaio, mentre sono tutte stabili le rilevazioni della quinta settimana di gennaio 2024.

 

Italia, previsioni +20% sul 2022

Le stime produttive per l'Italia, elaborate da Ismea in collaborazione con Italia Olivicola e Unaprol e pubblicate il 13 ottobre 2023, indicano una ripresa del 20% per la campagna 2023-2024, nonostante un'annata difficile, condizionata dalla siccità invernale a cui sono seguite le piogge primaverili che hanno provocato in molte aree cascola dei fiori e difficoltà di allegagione.

 

Secondo i dati rilevati, la produzione potrebbe non raggiungere i livelli medi delle quattro campagne precedenti. I dati, infatti, si attestano complessivamente sulle 290mila tonnellate, con una crescita del 20% rispetto allo scorso anno.

 

Le valutazioni di Ismea trovano una conferma nelle stime quasi sovrapponibili di Assitol, diramate il 10 novembre 2023: 289mila tonnellate, sempre in recupero di circa il 20% rispetto alle 240mila della campagna precedente, ma ben al di sotto delle 350mila tonnellate delle migliori e più recenti campagne.

 

Giacenze in Italia di Evo al 31 dicembre -25%

In Italia le giacenze di Evo a fine dicembre continuano a rimanere basse: secondo Frantoio Italia - report numero 1 del 2024 - al 31 dicembre 2023 erano appena 176.029 tonnellate, contro le 234.649 del 31 dicembre 2022 (-25%).

L'olio Evo di produzione italiana rimasto alla fine del mese di dicembre è pari a sole 133.229 tonnellate - in ulteriore ripresa per effetto della nuova campagna sulle 87.288 tonnellate di fine novembre - ma Frantoio Italia avverte: "Nell'ambito dell'Evo è da segnalare il dato della quantità di prodotto di origine italiana che con 133.229 tonnellate risulta inferiore dell'8,9% rispetto al 30 dicembre 2022" quando le giacenze di Evo di produzione nazionale erano attestate a 146.213 tonnellate.

 

Previsioni e produzione in Spagna al 31 dicembre

Dalla Spagna giungono novità confortanti: la produzione dei frantoi reale cumulata di olio da pressione fornita dal Ministero dell'Agricoltura iberico il 25 gennaio 2024 per il periodo che va dal primo ottobre al 31 dicembre 2023 ammonta a 589mila e 300 tonnellate, in lieve crescita sulle 584mila e 780 tonnellate stimate sullo stesso periodo ma l'11 gennaio scorso. Nel complesso un dato in deciso miglioramento su quello del periodo ottobre-novembre, fermatosi a 262mila e 700 tonnellate, fornito dal Ministero dell'Agricoltura iberico ancora il 21 dicembre 2023. Il tutto mentre la produzione di olio di oliva - secondo previsioni del Governo spagnolo di fine ottobre 2023 - dovrebbe essere pari a 766mila e 300 tonnellate a fine campagna.

 

Questo significa che nella campagna in corso, iniziata il 1° ottobre scorso, la produzione olivicolo olearia del Paese iberico dovrebbe attestarsi al 15,4% in più rispetto al basso raccolto della stagione precedente (poco più di 664mila tonnellate) e il 34% al di sotto della media degli ultimi quattro anni.

 

Intanto il dato produttivo reale a fine dicembre - diramato il 25 gennaio scorso dalle autorità spagnole - copre ora il 76,90% delle previsioni di fine ottobre. A questo punto per la produzione spagnola sarà decisivo il dato relativo al mese di gennaio 2024, durante il quale è atteso concretizzarsi almeno in buona parte l'ultimo 23,10% della produzione olearia iberica prevista sin dallo scorso ottobre.

 

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