A meno di 24 ore dal discorso sullo stato dell'Unione europea della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen dinanzi all'Europarlamento di Strasburgo, dove ha lodato il ruolo degli agricoltori nell'implementazione del Green Deal e annunciato di aver chiamato quale consulente della Commissione sulla competitività delle imprese Mario Draghi, già presidente della Banca centrale europea e noto per la sua moderazione, Christine Lagarde, attuale presidente della Bce ha annunciato ieri, 14 settembre, un nuovo aumento dei tassi d'interesse di riferimento di un quarto di punto percentuale deliberato dal board dell'istituto centrale di emissione.

 

E in Italia la prima reazione del mondo agricolo è stata quella  critica e circostanziata del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

 

Bce alza i tassi d'interesse dello 0,25%

La Bce, con questo ultimo incremento dello 0,25%, porta i tassi d'interesse sui rifinanziamenti principali al 4,5%, mentre salgono quelli sui depositi al 4% e i tassi sui finanziamenti marginali si attestano al 4,75%.

 

La misura è stata assunta nel tentativo di frenare un nuovo aumento dell'inflazione nell'eurozona, prevista al 5,6% nel 2023, al 3,2% nel 2024 e al 2,1% nel 2025, a causa "dell'evoluzione più sostenuta dei prezzi dell'energia". Fin qui la nota dell'Eurotower, da dove non si escludono nuovi interventi al rialzo, ove i numeri effettivi dell'inflazione dovessero richiederlo, stante l'obiettivo di riportare la crescita dell'indice dei prezzi al 2% all'anno.

 

Confagricoltura, necessaria pausa per favorire crescita

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, critica l'ulteriore aumento dei tassi di riferimento fino a raggiungere il massimo storico, deciso ieri dalla Bce. “Una pausa sarebbe stata preferibile nella fase di rallentamento della crescita del prodotto interno lordo nella zona dell'euro, che è stata evidenziata nei giorni scorsi dalla Commissione europea”.

 

“La gestione della politica monetaria – sostiene Giansanti - non dovrebbe costituire un ostacolo per l'economia reale e per l'attività delle imprese. Il rialzo dei tassi avrà un impatto negativo sulla domanda e sugli investimenti. Anche i prodotti destinati all'alimentazione sono in calo”.

 

Per il presidente di Confagricoltura “Preoccupa, in particolare, l'intensità della riduzione in atto del credito bancario alle imprese che sono impegnate, tra l'altro, nelle transizioni energetica e ambientale secondo gli obiettivi fissati dalla Ue. Anche la messa in opera del Piano nazionale di ripresa e resilienza può risentire della stretta creditizia, riducendo così il previsto apporto degli investimenti al ciclo economico”.

 

“L'aumento dei tassi d'interesse – conclude il presidente di Confagricoltura – pesa anche sui conti pubblici, mentre la crescita economica apporta un solido contributo anche alla stabilità finanziaria”.