La recente risoluzione della Camera sull'eliminazione della tutela dell'agricoltura biodinamica dalla Proposta di Legge sull'agricoltura biologica corregge il testo, inizialmente approvato dal Senato alla quasi unanimità, che rappresentava un ritorno al Medioevo.


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L'emendamento dimostra che, con tutti i difetti che ha il nostro sistema politico, ancora non è caduto così in basso da abbandonare la logica ed il metodo scientifico. Comunque, né la Ce né lo Stato italiano si possono considerare ancora "superstition free", perché:

  • I medicinali omeopatici sono riconosciuti dal Decreto Legislativo 24 aprile 2006, n. 219. Attuazione della Direttiva 2001/83/CE (e successive direttive di modifica) relativa ad un Codice Comunitario concernente i medicinali per uso umano, nonché della Direttiva 2003/94/CE. L'iscrizione all'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) prevede una procedura semplificata che non richiede prove della loro efficacia terapeutica. Peggio ancora, l'articolo 20 comma 3 equipara i medicinali antroposofici (cioè quelli inventanti dallo stesso Rudolf Steiner della biodinamica) ai medicinali omeopatici, favorendone la loro registrazione all'Aifa. I produttori usano dunque la registrazione all'Aifa come "prova" della validità dei loro preparati, ingannando il consumatore che non conosce detta procedura semplificata.
  • Stesse considerazioni per la medicina tradizionale cinese e l'ayurveda: l'Istituto Superiore di Sanità si limita a verificare che tali preparati non siano in qualche modo nocivi per il consumatore, ma non entra nel merito della loro efficacia terapeutica.
  • La televisione di Stato, pagata con i soldi dei contribuenti, diffonde ancora la credenza nell'astrologia. L'abbondanza di annunci pubblicitari di maghi e cartomanti in giornali, reti televisive minori e sui "social" è allarmante, e tali attività non sono considerate illegali, anche se di fatto costituiscono una truffa.
  • Le autorità locali continuano ancora a bloccare, spessissimo su base ideologica e prova di fondamenti scientifici, progetti ecologicamente utili quale lo sfruttamento energetico delle biomasse residue (si veda ad esempio: Basta glicerolo negli impianti di biogas - Prima Parte e Seconda Parte oppure I "comitati del no" ed il vademecum biogas e biomasse.

 

Un esempio ancora diffusissimo di superstizione dura a morire è la credenza che le fasi lunari influiscano sulla crescita e produttività delle piante. Molti produttori di sementi indicano nelle confezioni dei loro prodotti la fase lunare che sarebbe più favorevole alla semina e praticamente non c'è blog di agricoltura biologica che non contenga un riferimento a questo argomento. La comunità scientifica è tendenzialmente scettica e la bibliografia rigorosa è piuttosto scarsa, forse perché i ricercatori temono di essere ridicolizzati, o i loro paper respinti, per trattare un argomento ritenuto pseudoscientifico.

Un articolo pubblicato dal giornale divulgativo New Scientist riporta però due evidenze sull'apparente influsso lunare sui vegetali:

  • Le foglie dei fagioli si muovono con un ciclo di 24 ore. Si pensava che fosse la luce solare ad indurre tali movimenti, ma questi si osservano anche al buio. Si è pensato dunque ad una specie di ciclo circadiano proprio della pianta, ma questa ipotesi è stata messa in dubbio da un'esperienza nella Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Le foglie di fagioli coltivati nella Iss hanno un ciclo di movimenti di novanta minuti, che coincide con il tempo di percorrenza di un'orbita. Poiché il fotoperiodo e la temperatura della camera di coltura sono perfettamente controllati, la spiegazione più plausibile sembra essere dunque una certa sensibilità della pianta alle microvariazioni di gravità indotte dalla posizione relativa fra Terra, Luna e stazione spaziale. I movimenti delle foglie non hanno però alcuna relazione con la produttività della pianta, e le condizioni di gravità "quasi zero" della Iss non sono di certo quelle di un orto sulla Terra, quindi in pratica l'esperimento non prova niente, è solo un fatto curioso.
  • La Ephedra foeminea è una rara pianta senza fiori che secerne gocce di nettare per attrarre gli insetti impollinatori esclusivamente con la Luna piena. Non c'è evidenza che la secrezione di nettare sia governata dalle variazioni di gravità, bensì dal particolare spettro della luce lunare. Poiché la pianta dipende da alcune specie di insetti, e l'attività impollinatrice di questi è certamente regolata dalla luce lunare, la selezione darwiniana ha portato E. foeminea a sviluppare un meccanismo di sensibilità alla luce della Luna piena. Come nel caso precedente, si tratta di un caso specifico di una particolare pianta che si è evoluta in un particolare ecosistema. Non è estrapolabile all'agricoltura.

 

L'argomento contro l'ipotesi dell'influsso gravitatorio sulle piante è puramente numerico e risulta dall'applicazione della Legge di Gravitazione di Newton (1): A conti fatti, la forza massima della Luna sulla cima (o testa) di un essere vivente alto 2 metri è 1/1000 della forza gravitazionale che eserciterebbe un oggetto di 1 chilogrammo collocato ad 1 metro di altezza. In altre parole: se fosse vero che la gravità lunare influisce in qualche modo sulla crescita delle piante, allora basterebbe sospendere un mattone ad 1 metro di altezza sopra una pianta per avere un effetto fitostimolante mille volte più potente di quello della Luna.

Gli stessi ricercatori hanno valutato anche l'eventualità che le fasi lunari in qualche modo modifichino il fotoperiodo. L'illuminamento in una notte di Luna nuova senza nuvole è di 0,001 lux, con Luna piena è 0,25 lux. L'illuminamento all'alba o al crepuscolo nelle stesse condizioni è di ben 600 lux. Quindi sembra improbabile che la Luna piena possa in qualche modo influenzare direttamente la fotosintesi e dunque la produttività. La produttività delle piante è però influenzata da fattori abiotici, quali umidità, temperatura, vento, fitormoni, età della pianta e stato di maturazione… e fattori biotici, quali simbionti, parassiti, e altre piante vicine. Si pensa dunque che la Luna possa influire indirettamente sulle piante. Ad esempio, l'effetto delle maree è evidente sui mari, ma le maree si osservano anche sull'atmosfera e sulla crosta terrestre, influenzando dunque venti e precipitazioni, il cui influsso sulla crescita delle piante è innegabile. Gli stessi ricercatori spagnoli già citati riferiscono che la pianta di caffè (Coffea arabica) possiede dei fotorecettori sensibili alla luce della Luna piena. Tali fotorecettori sono inutili ai fini della fotosintesi, ma influiscono su ben cinquanta geni con funzioni diverse nella chimica cellulare, quindi la luce della Luna piena influisce complessivamente sulla pianta di caffè come un fattore di stress, inducendo la produzione di particolari molecole.

Oltre agli effetti indiretti dell'illuminazione lunare, è stata considerata anche la possibilità di effetti di natura magnetica. Anche questa possibilità è da escludere: il campo magnetico della Luna è quasi nullo sulla superficie lunare (0,2 x 10-9 T) e diminuisce con il quadrato della distanza, quindi sulla superficie terreste è nullo a tutti gli effetti. Le maree si fanno sentire sul magma terrestre e questo certamente influisce sul campo magnetico del nostro Pianeta, ma ancora una volta le variazioni di intensità magnetica causate dalle maree magmatiche sono minime e le evidenze dei loro effetti sulle piante sono inconcludenti.

Le "prove" pseudoscientifiche e folkloristiche sono invece molto abbondanti.
Le cause di questa abbondanza sono molteplici:

  • il dilagare delle "filosofie alternative" che proclamano la superiorità della "spiritualità" e le "conoscenze antiche" in quanto opposte al metodo scientifico, percepito dai fautori di tali credenze come "espressione del materialismo occidentale" al quale vengono imputati tutti i mali del Pianeta;
  • il puro interesse di marketing (si veda ad esempio il webmarket della filiale della Husqvarna in Spagna);
  • il nuovo business dei "giornali scientifici pirata", che abbiamo già menzionato in un altro articolo.

 

In genere, gli "studi scientifici" che "dimostrano" l'influenza delle fasi lunari sulla produttività delle piante, o sulla qualità nutrizionale o medicinale della loro biomassa, riflettono sempre il substrato culturale di chi li ha condotti.

Citiamo alcuni esempi a titolo puramente informativo:

  • Il libro di Jairo Restrepo (2), un agronomo colombiano brasiliano molto in vista fra blogger e youtuber appassionati di agricoltura biologica, supportato dalla Ong Heifer International, riflette le credenze dei popoli centro e sudamericani e afrocaraibici. Lo studio dei ricercatori spagnoli (1, già citato) segnala che molte delle affermazioni contenute in questo libro sono in contraddizione con quelle di fonti asiatiche ed europee, e perfino fra diversi capitoli del libro stesso.
  • La "validazione" delle pratiche ayurveda legate ai cicli lunari, proposta secondo i canoni editoriali delle pubblicazioni scientifiche (3), è un tipico esempio di "bias". Si tratta di una pubblicazione autodefinita come peer reviewed, ma essendo il giornale espressamente etichettato come "Official publication of Institute For Post Graduate Teaching & Research in Ayurveda, Jamnagar" è evidente che i revisori sono praticanti ayurvedici anche loro, quindi difficilmente la revisione si può ritenere critica e basata sul metodo scientifico. Il fatto che un dato numero di piantine sia stato piantato all'aperto con fasi lunari diverse e che poi sia stata riscontrata una qualche tendenza statistica, non prova assolutamente nulla. Le differenze di pochi millimetri nel diametro medio delle piantine riportate nello studio potrebbero essere semplicemente il risultato di variabili non controllabili in una coltura all'aperto, quali temperature e/o precipitazioni e/o insolazione media e/o altri fattori, che tra l'altro non sono stati rilevati.
  • Un esempio simile al precedente (4) è stato pubblicato nell'"International Journal of Complementary & Alternative Medicine" edito da MedCrave, un Gruppo editoriale sospetto di pubblicare "giornali pirata". Gli autori sono "ricercatori" della Spades Sbc (Nb: Sbc = "Specific Benefit Corporation", ovvero una società a scopo di lucro che dichiara di avere anche finalità sociali, ambientali ed etiche. Non è una università o un centro di ricerca). Lo studio è un esempio di "cherrypicking": si limita ad una raccolta di pubblicazioni sulla biodinamica che "dimostrano" l'influsso lunare sulla produttività delle piante, concludendo dunque che tale influsso esista.


La prova sperimentale

Il modo più corretto di dare una risposta razionale alla vexata quaestio consiste nel condurre una prova in condizioni controllate, affinché l'unico fattore che eventualmente possa influire sulla prova sia appunto l'ipotetico effetto biostimolante della gravità lunare o altri non meglio precisati "influssi astrali" derivanti dalla posizione relativa fra Terra e Luna.

Secondo la tradizione diffusa in Europa, i cetrioli si dovrebbero seminare il primo quarto (nodo crescente) per favorire una crescita più vigorosa. Secondo la biodinamica, invece, bisogna evitare le attività colturali nei quarti di Luna (nodi), e inoltre andrebbe considerata l'influenza di Saturno e delle costellazioni zodiacali (Sic). Secondo il parere più generalizzato nella comunità scientifica, la gravità lunare non influisce affatto sulla capacità vegetativa di una coltura. Secondo le credenze latino afro americane, l'influsso sulle piante è massimo con la Luna piena.

Chi ha ragione? Per verificare se davvero esiste qualche correlazione fra le fasi lunari e la germinazione dei cetrioli, l'autore ha condotto quattro prove: il 25 gennaio 2022 (ultimo quarto o nodo calante), il primo febbraio 2022 (Luna nuova); il 9 febbraio 2022 (primo quarto o nodo crescente) ed il 16 febbraio 2022 (Luna piena). Le date delle fasi lunari sono state ricavate dal calendario delle fasi lunari della Nasa. Tutti gli esperimenti sono stati avviati alle 12:00 e terminati dopo 96 ore. L'autore ha scoperto a posteriori che il primo esperimento è terminato tre ore prima della congiunzione Luna Marte; il secondo esperimento è stato avviato dieci ore dopo la congiunzione Luna Mercurio. Avremmo dunque l'opportunità di valutare anche eventuali influssi astrali che, curiosamente, non sembrano essere riportati nel calendario biodinamico 2022. Stando a quest'ultimo, il 25 gennaio 2022 (che però non è segnato come un nodo), il primo ed il 9 febbraio 2022 sarebbero stati propizi per piante da foglia ma non da frutto, il 16 febbraio 2022 invece è segnato come propizio per piante da frutto.

Perché prove con semi di cetriolo? Il cetriolo (Cucumis sativus L.) è uno dei modelli standard utilizzati per verificare effetti (solitamente di inibizione) sulla crescita delle piante, in particolare nelle verifiche di suoli potenzialmente inquinati (5).


Programmazione della prova

Poiché la germinazione del cetriolo dipende fortemente dalla temperatura, e forse leggermente dalla luce, l'autore ha condotto tutte le esperienze al buio, in un incubatore da laboratorio regolato a 25°C ± 0,5°C. Per evitare ogni possibile fitostimolazione indesiderata, le germinazioni sono state condotte collocando 12 semi su un disco di cotone imbevuto in 10 millilitri di acqua demineralizzata, posto in una capsula di Petri (Foto 1). Sono stati scelti semi di dimensioni più o meno simili in tutte e quattro le tesi, scartando i semi più piccoli ed i più grossi della bustina. La massa dei semi e delle singole piantine è stata misurata con una bilancia analitica, avente sensibilità di 1 milligrammo. Per ognuna delle tesi sono state rilevate la massa di ogni singola piantina, la massa media delle 12 piantine ed il coefficiente di variazione (quoziente fra la deviazione standard e la media di ogni singolo gruppo), esattamente 96 ore dopo la semina. Poiché tutte le prove sono state effettuate al buio, a temperatura costante e su un substrato sterile, se fosse vero che la Luna influisce sulla germinazione, allora dovremmo osservare differenze significative fra i risultati delle quattro semine.

La Tabella 1 riassume i dati sperimentali.


Tabella: Massa dei semi e dei germogli
Tabella 1: Massa dei semi e dei germogli
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La massima percentuale di crescita (massa dei germogli/massa dei semi, in percento) corrisponde al nodo calante, la minima alla Luna nuova. Dobbiamo concludere che la Luna o le congiunzioni astrali abbiano effettivamente un influsso sulla crescita delle piante? Assolutamente no. La Foto 1 e la Tabella 2 chiariscono il perché.

 

Grafico: Valori massimi, minimi e medi della massa dei germogli nei quattro esperimenti
Foto 1: Valori massimi, minimi e medi della massa dei germogli nei quattro esperimenti
(Clicca sull'immagine per ingrandirla)

 

Tabella: Coefficienti di variazione delle masse medie, minime e massime dei germogli di cetriolo nei quattro esperimenti
Tabella 2: Coefficienti di variazione delle masse medie, minime e massime dei germogli di cetriolo nei quattro esperimenti
(Clicca sull'immagine per ingrandirla)


Come si può apprezzare nella Tabella 1, il coefficiente di variazione delle masse dei singoli germogli di ogni singola prova sta nel range 22-54%. Il coefficiente di variazione fra le medie dei quattro esperimenti è del 22%. Quindi, le differenze fra le produzioni medie osservate nelle quattro fasi lunari non sono significative in quanto rientrano nel margine di variabilità della prova. In altre parole, si tratta di variabilità puramente casuali, non esiste alcuna tendenza. Se ripetessimo questo esperimento per più cicli lunari, osserveremo sicuramente delle variazioni dello stesso tipo e ordine di grandezza, non correlate con le fasi lunari.


Conclusioni

La Legge di Brandolini stabilisce che: "Il tempo e lavoro necessari per smontare fesserie con evidenze e argomenti logici è sempre maggiore di almeno un ordine di grandezza il tempo necessario per inventare e diffondere tali fesserie".

Sicuramente questo articolo non sancirà la fine del calendario biodinamico perché le credenze religiose raramente cedono spazio agli argomenti razionali. Ma se sarà servito a chiarire le idee a qualche indeciso, o a illustrare l'applicazione pratica del metodo scientifico a qualche agricoltore o aspirante tale, allora ne sarà valsa la pena.

Bibliografia
(1) Mayoral, O.; Solbes, J.; Cantó, J.; Pina, T. What Has Been Thought and Taught on the Lunar Influence on Plants in Agriculture? Perspective from Physics and Biology. Agronomy 2020, 10, 955.
(2) Restrepo, J. La Luna: El sol Nocturno en los Trópicos y su Influencia en la Agricultura; (No. 630.2233 R436.); Servicio de Información Mesoamericano sobre Agricultura Sostenible: Managua, Nicaragua, 2004.
(3) Tavhare SD, Nishteswar K, Shukla VJ. Influence of lunar cycles on growth of Ashwagandha (Withania somnifera [L.] Dunal). Ayu 2015;36:258-64.; DOI: 10.4103/0974-8520.182763.
(4) Sivasankari J, Thimmaiah A. Lunar rhythms in agriculture - review on scientific perspectives. Int J Complement Alt Med. 2021;14(2):81?85. DOI: 10.15406/ijcam.2021.14.00536.
(5) Pina Nappi (ARPA Piemonte); Carlo Jacomini (Apat); Anna Maria D'Agostino, Daniela Fantone, Pietro Giansanti, Bona Griselli, Agostino Profeta (Arpa Piemonte), Pierangela Angelini, Alfonso Sbalchiero (Apat), Giancarlo Sbrilli (Arpa Toscana), Aldo Zullini (Università Milano Bicocca, Dipartimento Biotecnolologie Bioscienze), Cristina Menta (Università degli Studi di Parma), Coordinamento: Renzo Barberis (Arpa Piemonte), Antonio Pugliese (Apat);  Proposta di Guida Tecnica su Metodi di Analisi per il Suolo e i Siti Contaminati, Utilizzo di Indicatori Biologici ed Ecotossicologici, Apat, Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i Servizi Tecnici, 2004.