In mattinata di oggi - 29 gennaio 2018 - sono stati trasmessi al ministero per le Politiche agricole i progetti di massima di almeno 6 contratti di filiera sul bando che si è aperto sabato 27 gennaio, lanciato dal Mipaaf con la circolare applicativa dell'8 agosto 2018.
Sono stati appostati sullo strumento negoziale per le filiere agroalimentari 200 milioni di contributi a fondo perduto in conto capitale e 50 milioni di euro in conto interessi, a valere sui fondi messi a disposizione con la delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica del 1° maggio 2016.

A darne notizia è Corrado Martinangelo, presidente nazionale di Agrocepi: "I contratti di filiera sono una delle forme dell'aggregazione tra imprese che è nel dna di Agrocepi. In mattinata sono state trasmesse sei istanze di adesione al bando per i contratti di filiera, corredate dai progetti preliminari, prima tappa di un percorso che in questi mesi ci ha visti impegnati nelle regioni del Centro e del Sud Italia con l'obiettivo principale di favorire l'azione imprenditoriale coordinata in progetti frutto di processi che abbracciano tutto l'agroalimentare dalla fase della produzione primaria alla commercializzazione dei prodotti".

I sei contratti di filiera sottoscritti sono: "Suino nero italiano, Latte Dop +, Ortofrutta IV e V gamma e oltre, Grano e pasta biologica, Olio italiano, Innovazione frutta in guscio – afferma Martinangelo, che sottolinea – in media hanno aderito 30 imprese di piccole e medie dimensioni per ogni singola intesa, con investimenti complessivi che vanno da 20 a 50 milioni di euro per contratto di filiera e che hanno incontrato la condivisione delle imprese su territori ampi, costituiti da 4 a 6 regioni per ogni intesa".

Martinangelo, nel ringraziare il sistema delle imprese che ha reso possibile la presentazione dei progetti imprenditoriali, con particolare riferimenti alla Tirreno Fruit, ha espresso: "Il più vivo ringraziamento a Gambero Rosso e Unione nazionale consumatori per il contributo apportato ai contratti di filiera per i quali confidiamo nel buon esito dell'istruttoria".

Molte delle filiere individuate hanno base nel Sud Italia, a cominciare dalla già descritta Latte Dop +. Questo perché le piccole e medie imprese agricole del Mezzogiorno hanno il vantaggio della più alta intensità di contributo pubblico.
Si va dal 35% in conto capitale a fondo perduto per investimenti in trasformazione e commercializzazione delle materie prime agricole, 40% per investimenti nelle produzioni agricole ed i progetti di ricerca, ed un tasso d'interesse agevolato di appena lo 0,5% sul 50% dell'importo della spesa ammissibile, che deve essere preso a prestito dal sistema bancario.