Una destabilizzazione del Vortice Polare porterà un progressivo cedimento dell'alta pressione nel centro Europa che tornerà a confinarsi sui settori più consoni occidentali. Una serie di perturbazioni atlantiche avrà così modo di battere nuovamente le aree mediterranee innescando un vivace peggioramento meteo, seguito successivamente da una notevole flessione termica. 

Il punto della situazione
Un vasto campo anticiclonico azzorriano costringe le perturbazioni nord atlantiche a viaggiare sull'Europa settentrionale. Questo porta ad una complessa configurazione depressionaria sul Vecchio Continente, con un vivace maltempo su gran parte degli stati del Nord. Decisamente inusuale la presenza di numerosi temporali nel cuore della stagione invernale, ma le acque relativamente miti e le correnti polari in scorrimento verso est mantengono in vita un binomio ideale per la genesi delle grosse celle temporalesche.
Infiltrazioni instabili lambiscono anche l'arco alpino, ove attualmente una nuvolosità compatta va a generare locali nevicate sui settori confinali. Altre pioviggini sono segnalate invece sulle aree tirreniche, interessate soprattutto da annuvolamenti marittimi di tipo medio basso.
Venti in generale accentuazione, in particolare tra il Mar Ligure, il Tirreno settentrionale e sui crinali alpini di ponente; temperature ancora ben distanti dalla norma, grazie all'abbondante soleggiamento e all'afflusso dell'aria mite oceanica. 

Analisi
Come anticipato, la lunga fase stabile sta per volgere al termine. Una vortice ciclonico nord atlantico proietterà difatti perturbazioni oceaniche verso l'Italia, favorendo un netto cambio del quadro meteorologico. Le piogge investiranno la Penisola e copiose nevicate interesseranno l'arco alpino, portando discreti quantitativi di neve fresca già alle quote medie.
Seguirà una fase più fredda di matrice artica favorita da un blocco altopressorio in area nord-atlantica, capace di sospingere masse di aria piuttosto gelide verso sud, in direzione dell'Europa centro-occidentale. Anche l’Italia verrà coinvolta in questa azione fredda, più sensibile sulle Regioni settentrionali. 

Evoluzione
In tale contesto barico non saranno quindi escluse possibili nevicate a quote basse, fino a toccare le pianure nelle aree più esposte del Nord. L’analisi dei modelli previsionali indica possibili interferenze già a metà della prossima settimana – indicativamente dopo il 20 di gennaio – quando prenderà piede la discesa di un nucleo artico fin nel cuore del Mediterraneo. Il calo delle temperature non sarà di grande spessore, ma servirà a riportare i valori in linea con le medie del periodo. 

In breve
I cieli sereni lasceranno gradualmente il posto alle nubi che diverranno a tratti minacciose, in particolare sui settori nord occidentali e Toscana. Peggioramento che raggiungerà nel weekend tutte le Regioni settentrionali, con piogge sparse in pianura e copiose nevicate sui rilievi alpini (attesi fino a 100 centimetri dai 1500 metri). Le precipitazioni si estenderanno con il passare delle ore alle Regioni tirreniche ed infine anche al Sud.
La nuova settimana porterà un sensibile calo delle temperature e condizioni meteorologiche maggiormente invernali. La quota neve registrerà un calo e come già anticipato potrebbero raggiungere quote molto basse sulle Regioni centro settentrionali.
Questo nuovo trend barico sembra destinato a perdurare almeno sino alla fine del mese, caratterizzando i giorni della “merla” come nelle migliori delle tradizioni, con freddo e possibili nevicate anche in pianura.

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