Sostenibilità, transizione ecologica, diritto al cibo sono, insieme ad altre, le sfide enormi che la zootecnia italiana ha di fronte e che potrà affrontare solo attraverso dosi massicce di ricerca scientifica e innovazione tecnologica.
Ambiti che rappresentano il cuore dell'attività quotidiana delle università. Per questo, due importanti atenei italiani, l'Università Cattolica e il Politecnico di Milano hanno fatto sistema con le istituzioni e il mondo economico locale e hanno dato vita, a Cremona, al Centro di Innovazione Agrozootecnicoalimentare, presentato in queste settimane nell'aula magna del nuovo campus della Cattolica nell'ex convento di S. Monica restituito alla città con una pregevole operazione di recupero architettonico.


Focus sul lattiero caseario

"Il Centro di innovazione nasce su temi molto concreti, con particolare focus sul settore lattiero-caseario"  spiega Lorenzo Morelli, ordinario di Microbiologia all'Università Cattolica di Cremona.
"Da anni alla Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali - continua Morelli -  stiamo lavorando sulla sostenibilità, sia per quanto riguarda la produzione zootecnica sia la trasformazione alimentare, dove abbiamo ricerche avanzate che vanno dal minor uso delle plastiche negli allevamenti, al recupero di energia dagli scarti di lavorazione dei formaggi, ai packaging innovativi e più sostenibili anche in ottica di riduzione dello spreco alimentare". 

 

Un lavoro peraltro "transdisciplinare", che laddove richiede competenze tecnologiche in altri ambiti gode del supporto del Politecnico di Milano, che a Cremona ha un importante polo territoriale.
Come ha evidenziato il Prorettore dell'ateneo milanese, Gianni Ferretti, a Cremona la collaborazione tra Cattolica e Politecnico è consolidata e proficua.


Obiettivo innovazione

Ma vediamo meglio qual è la mission del nuovo Centro di innovazione agro-zootecnica-alimentare, che vede capofila il Comune di Cremona, grazie alla determinazione del sindaco Gianluca Galimberti, in partnership, oltre che con le due università, con Provincia e Camera di Commercio e CremonaFiere.
In pratica, verrà messo a sistema e dunque potenziato qualcosa che a Cremona si fa da tempo: favorire il trasferimento tecnologico alle imprese, ascoltandone le esigenze; sostenere attività formative innovative che preparino professionalità utili alle aziende; incoraggiare scambi internazionali di studenti e ricercatori; sostenere la collaborazione con paesi in via di sviluppo; cogliere, costruire e coordinare finanziamenti, investimenti e partecipazione a bandi. 

 

Una serie di azioni che i partner del progetto vogliono far avanzare in modo concreto, coinvolgendo anche Regione Lombardia, che, come ha evidenziato l'assessore lombardo per l'Istruzione, università, ricerca, innovazione e semplificazione, Fabrizio Sala, offre possibilità di finanziamento di progetti, attraverso le modalità di definizione della prossima programmazione Fesr (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) per la sua migliore integrazione con quella del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) nell'ambito della ricerca, sottolineando come l'accordo siglato potrà approcciarsi ai prossimi bandi regionali.

 

Ambizioni nazionali e internazionali

Il nuovo Centro nato all'Università Cattolica di Cremona mira a diventare un punto di riferimento nell'innovazione nel settore zootecnico a livello nazionale e internazionale.
E lo sta facendo con le carte in regola, se il nostro Ministero degli Affari Esteri e la Fao hanno accettato di far parte del progetto.

A spiegarlo è stato il Ministro plenipotenziario Stefano Gatti, inviato speciale per la sicurezza alimentare del Ministero degli Esteri e della cooperazione internazionale, che ha ribadito come la sfida della sicurezza alimentare sia sempre più rilevante.

 

E rimarcando la vicinanza del Ministero con la Cattolica di Cremona, ha annunciato che Lorenzo Morelli è stato nominato coordinatore del gruppo di lavoro sulla zootecnia sostenibile presso il Tavolo Nazionale sulla Sicurezza Alimentare.

Ma oltre al Ministero, a sottolineare l'aggancio internazionale del Centro di Innovazione Agrozootecnicoalimentare che nasce a Cremona, è stato l'intervento di Maurizio Martina, vicedirettore generale aggiunto della Fao, che, in collegamento da remoto, si è soffermato sul tema dell'innovazione a favore della sostenibilità nell'agricoltura e nella zootecnia con particolare attenzione alle collaborazioni e agli scambi con i Paesi in via di sviluppo.