C'è ancora una settimana per presentare la domanda per gli aiuti concessi alla zootecnia intensiva nelle zone montane e svantaggiate dei comuni colpiti dal sisma del 2016 e 2017.

A renderlo noto è la Coldiretti sulla base delle indicazioni date da Agea in occasione della visita del presidente del Consiglio Giuseppe Conte nelle aree terremotate.

Nei 131 comuni coinvolti nel sisma tra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo le aziende zootecniche sono 25mila, dove si allevano oltre 100mila animali tra mucche, pecore e maiali.

Per chiedere la domanda di aiuto l'azienda deve essere stata titolare di aiuti Pac nel 2015 ed avere dei prati permanenti, un allevamento di bovini, ovini, caprini o equidi. L'aiuto è calcolato come differenza tra il valore medio unitario dei diritti Pac, assegnati nel 2015, e il valore unitario medio nazionale 2015.

Se i fondi richiesti supereranno il budget, sarà tenuto conto di alcuni criteri di priorità che sono i prati permanenti nelle zone montane e svantaggiate dei territori colpiti dal sisma, come ha reso noto Agea.

Altri criteri di priorità sono i territori montani oltre i mille metri di altitudine, prati permanenti in territori montani tra i 600 e mille metri.

L'aiuto, ricorda la Coldiretti, è concesso nel limite del 'de minimis' con 15mila euro nell'arco di tre esercizi finanziari.