Il primo mattone per la costruzione di un piano carne degno di questo nome è stato posto. Finalmente, verrebbe da aggiungere. Sì, perché se ne parla da almeno dieci anni e nei cassetti del ministero per le Politiche agricole giacevano numerose proposte e fra queste quelle degli allevatori veneti. In questa Regione l'allevamento del bovino da carne vanta la presenza di oltre 8mila aziende che producono quasi un terzo di tutta la carne bovina italiana. In tutti i progetti sin qui messi a punto si trova come base comune la valorizzazione della produzione nazionale, riconoscibile attraverso una tracciabilità evidenziata dall'etichetta e garantita da disciplinari di produzione severi e certificati.

La crisi
Se ne è molto parlato, ma con pochi risultati. Poi sulla carne bovina si è abbattuta una crisi ancor più pesante di quelle precedenti, tanto da convincere l'assessore all'Agricoltura del Veneto Giuseppe Pan, a prendere carta e penna per rivolgersi direttamente al ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, con un'accorata lettera nella quale sollecita una risposta alla crisi anche attraverso il via al piano carni. Una situazione pesante, si legge nella lettera di Pan, che porta a perdite di 150-250 euro per ogni capo bovino, situazione destinata ad aggravarsi il prossimo anno con la riduzione dei premi aziendali.

Il primo passo
La risposta questa volta non si è fatta attendere e il 28 arile dagli uffici del Mipaaf è uscito il Decreto Dipartimentale n. 1770 che dà il via libera al “Vitellone e/o scottona ai cereali”, così si chiama, con una definizione precisa ma forse poco accattivante, il disciplinare di produzione già approvato nell'ottobre dello scorso anno. Dopo 13 “visto”, 2 “considerato”, un “convenuto” e un “tenuto conto”, ecco il primo articolo che “individua le modalità attuative del sistema di qualità nazionale zootecnica”, al quale seguono gli altri 11 articoli che compongono il decreto.

Tutti soddisfatti
Soddisfazione da parte del presidente del Consorzio Italia Zootecnica e di Unicarve, Fabiano Barbisan. “E' dal 2009 che ci stiamo lavorando – ha dichiarato Barbisan – e il sistema qualità nazionale zootecnia è un tassello fondamentale per la costruzione del piano carni bovine nazionale.” Soddisfatto anche l'assessore Pan che ha ricordato la “primogenitura” del Veneto nel mettere a punto un disciplinare per la garanzia della qualità del vitellone ai cerali.

Il lavoro da fare
Tutto pronto, dunque? Certo che no. Adesso occorre predisporre le strutture di controllo che si impegneranno a verificare il rispetto dei disciplinari, poi si metteranno a punto i moduli per l'adesione degli operatori. Il tutto sotto il controllo dello stesso ministero. Alla fine di questo percorso si potrà apporre sulle carni la dicitura “Vitellone e/o scottona ai cereali” e aggiungere la dicitura “sistema di qualità nazionale”. Per vedere etichette cosiffatte, e riconoscibili con un marchio ad hoc, ancora da definire, bisognerà dunque attendere ancora un po'. Speriamo non troppo.