Martedì 22 maggio si è tenuta presso l'Azienda sperimentale Martorano 5 di Cesena la Visita guidata sulla Fragola in coltura di pieno campo, il secondo degli appuntamenti dedicati alla fragola promossi da Crpv, Centro ricerche produzioni vegetali, in collaborazione con Cra - Istituto sperimentale per la frutticoltura - Sezione di Forli e Cssaa - Martorano 5.

L'incontro si è aperto con una mostra pomologica, in cui sono stati esposti circa 70 campioni di nuove varietà e selezioni di fragola, ottenute nell'ambito di progetti di miglioramento genetico pubblici e privati, italiani ed esteri. Tutte le varietà presenti sono state valutate nell'ambito del progetto "Liste Varietali del Mipaaf e della Regione Emilia-Romagna".

Antonio Baglioni, ufficio commerciale di Apofruit Italia, e Mauro Pazzaglia, responsabile commerciale di Natura Italia (Agrintesa), hanno evidenziato gli aspetti commerciali della coltura registrati nell'annata 2007, caratterizzata da condizioni climatiche del tutto anomale (inverno mite, e primavera molto calda) che hanno influito negativamente sulla produzione di molte varietà.
E' stata registrata, in particolare per la coltura di pieno campo, una concentrazione nella maturazione dei frutti che ha portato a produzioni di qualità non elevata e di scarsa tenuta, con successivo collasso di piante (soprattutto nei terreni non fumigati).

I ricercatori dell'Isf Sup di Forlì, hanno presentato i risultati ottenuti dalla sperimentazione in coltura protetta (visita guidata di mercoledì 2 maggio) di varietà e selezioni in avanzata fase di studio. Rispetto allo scorso anno si è registrata una minor produttività (-8%) e grado zuccherino (-9% °brix), mentre si è rilevato un aumento della pezzatura (+7%) e nessuna differenza nei valori di consistenza della polpa.
Interessanti i risultati conseguiti da alcune nuove selezioni ottenute dal programma di miglioramento genetico finanziato della Regione Emilia-Romagna e dalle Op del cesenate. Queste hanno evidenziato una buona produttività e resistenza della pianta agli stress abiotici, nonché un miglioramento delle caratteristiche qualitative dei frutti (alto residuo secco rifrattometrico, elevata consistenza della polpa e bella forma del frutto).