L'allungamento del rachide è una delle fasi cruciali nella produzione di uva da tavola ma anche di uva da vino. Per questo, ILSA ha lavorato per vari anni al fine di individuare la soluzione migliore per i produttori di uva che sia, al tempo stesso, efficace, naturale ed ecosostenibile. La combinazione di Macrils@ e ILSAFitocell, due biostimolanti 100% di origine vegetale, ha fatto già felici tanti produttori italiani.

 

banner-boxettino-2022-visita-il-sito-di-ilsa-fonte-ilsa.png

Perché stimolare l'allungamento del rachide?

Dalla fase di "grappoli visibili", cioè quando il grappolino è nelle prime fasi di sviluppo, è ormai buona norma accompagnare l'accrescimento del rachide, cioè della struttura che porterà i fiori e la successiva formazione degli acini. Ciò vale sia per l'uva da tavola, destinata ad avere grappoli grandi e perfetti, che per l'uva da vino, in particolare per quelle varietà con grappolo generalmente piccolo e molto compatto.

 

Ma quali sono i benefici di un rachide più lungo?

  • Anzitutto una distribuzione più uniforme di nutrienti e di metaboliti prodotti dalle piante durante la fotosintesi, che regola le fasi di fioritura e allegagione riducendo il fenomeno dell'acinellatura, anche in condizioni di forte stress termico e/o idrico;
  • un migliore sviluppo degli acini che, avendo più spazio, possono accrescersi in modo regolare favorendo così, un grappolo più uniforme, armonioso e di peso maggiore;
  • una circolazione maggiore dell'aria all'interno del grappolo, che consente di ridurre l'incidenza di muffe e altri patogeni che, invece, trovano terreno fertile in un grappolo molto compatto;
  • una maggiore efficacia dei trattamenti, che riescono a raggiungere tutte le parti del grappolo e non lasciare "scoperte" zone in cui i patogeni possono continuare a svilupparsi. E in tal caso, l'annata del 2023 ha fatto scuola per molti produttori, costretti a trattare tutte le settimane per sconfiggere una peronospora che sembrava invincibile.

Se poi l'allungamento del rachide riusciamo ad ottenerlo con biostimolanti naturali, abbiamo ulteriori benefici, cioè produrre in maniera sana ed ecosostenibile e rispettare la fisiologia della vite, spesso scombussolata dall'applicazione di ormoni sintetici che intaccano anche la fertilità delle gemme.

 

macrils-ilsafitocell-fonte-ilsa-1200x725.jpg
(Fonte: ILSA)

 

Da ILSA la combinazione perfetta per l'allungamento del rachide

ILSAFitocell e Macrils@ sono due biostimolanti (D.Lgs. 75/2010 all. 6.4) totalmente vegetali che hanno un'azione complementare tra loro e assolutamente efficace sull'allungamento del rachide.


Il primo è un idrolizzato proteico di erba medica, per cui con specifici amminoacidi liberi e oligo-peptidi da idrolisi enzimatica e triacontanolo di origine naturale che agiscono sul processo di moltiplicazione cellulare


Macrils@ è un biostimolante a base di alghe del genere Macrocystis, in particolare di Macrocystis pyrifera (cosiddetta "kelp gigante", perché è l'unica alga che raggiunge i 50 metri di sviluppo), a base di gibberelline e auxine naturali, betaine, polisaccaridi (alginati in particolare), polifenoli (acidi salicilico e clorogenico) e jasmonati, che agisce in particolare sulla distensione cellulare.

 

La combinazione dei due biostimolanti ha vari effetti positivi sulle piante, in termini di fioritura, allegagione, tolleranza a stress ma, in particolare, sullo sviluppo dei germogli e proprio sull'allungamento del rachide.


ILSA ha effettuato varie prove negli ultimi anni con questi biostimolanti, applicati singolarmente o in maniera associata anche ad altri formulati, sia in Italia che in Cile, arrivando, lo scorso anno, a "lanciare" la soluzione più efficace ed efficiente in assoluto.

 

I risultati in campo

Oltre ai risultati soddisfacenti raccolti dai produttori che già l'anno scorso hanno usato ILSAFitocell e Macrils@ nei propri vigneti, ILSA ha continuato a testare questa combinazione anche presso centri di saggio ufficiali comparandola, con alcune metodologie di aziende competitors usate per lo stesso obiettivo.


In agro di Bernalda (Mt), in collaborazione con il Centro di Saggio Alsia - Metapontum Agrobios, ILSAFitocell e Macrils@ sono stati applicati su uva da tavola, var. Italia. Con due applicazioni a 2 kg/ha ciascuno, a distanza di 10 giorni e a partire da "grappoli visibili" (10 maggio), i risultati in termini di sviluppo del rachide sono stati comparati con un testimone non trattato, due prodotti competitors a base di alghe di generi differenti (Ascophyllum ed Ecklonia), applicati a 3 kg/ha, e un fitoregolatore di sintesi a base di GA3.


I risultati della metodologia ILSA sono stati nettamente migliori e statisticamente significativi rispetto sia al testimone non trattato che alle altre tesi in cui sono stati applicati i formulati naturali a base di alghe. In particolare, dopo la seconda applicazione, Macrils@ e ILSAFitocell hanno nettamente staccato le altre tesi raggiungendo, alla fine, una misura del rachide analoga a quella del formulato di sintesi a base di GA3.
Quest'ultimo, dopo un allungamento repentino dovuto all'effetto ormonale, ha avuto una progressione inferiore rispetto alla tesi ILSA che, invece, ha mostrato una progressione sempre crescente e proporzionale ad ogni rilievo effettuato, indice di un allungamento più "naturale" ma altrettanto efficace.

 

ilsa-lunghezza-grappolo-tabella-fonte-ilsa-1200x344.jpg

(Fonte: ILSA)

 

Considerando il carattere naturale dei due biostimolanti di ILSA e la possibilità di applicarli anche in agricoltura biologica, la strategia si è rivelata la migliore in assoluto per l'allungamento del rachide di uva da tavola. Ciò ha consentito una corretta e uniforme formazione dei grappoli e la loro maggiore tolleranza a qualsiasi stress esterno.

 

Lunghezza del grappolo trattato con testimone e con prodotti Ilsa
(Fonte: ILSA)

 

testimone-strategia-ilsa.jpg

A sinistra Macrils@ + ILSAfitocell, a destra il testimone

(Fonte: ILSA)

 

Le due applicazioni di Macrils@ e ILSAFitocell hanno favorito un netto aumento della lunghezza del grappolo, superiore a 3 cm rispetto al testimone e statisticamente significativo.


Per maggiori approfondimenti su questa e altre prove effettuate da ILSA, vai sul sito o contatta direttamente il servizio agronomico di ILSA.