Le sorprese non mancheranno e i presupposti sono sicuramente positivi. Parliamo della nuova stagione del grano e dei cereali autunno-vernini in generale, ormai ai blocchi di partenza. I prezzi altalenanti ma sempre e comunque più alti di qualche anno fa ci dicono che la scelta giusta sarà quella di produrre di più e meglio, per aumentare la redditività. Scelta quasi obbligata per chi produce in biologico, dati i prezzi del grano mediamente più alti del 30% rispetto a quello convenzionale. Granosano Evo, concime NP di produzione Ilsa, è sicuramente la soluzione adatta per la presemina della nuova stagione cerealicola.

 

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Come produrre di più e meglio?

Per aumentare la resa ad ettaro e la qualità del grano, in termini di peso specifico, contenuto proteico e altri parametri, non si può prescindere da una corretta nutrizione.

La difesa, il diserbo sono sicuramente operazioni importanti ma l'apporto di azoto e altri macro e microelementi nelle fasi cruciali del ciclo del frumento sono fondamentali per le fasi di emergenza, accestimento, levata, spigatura, fioritura e riempimento della granella. L'azoto è l'elemento che governa tutte queste fasi e non deve mai mancare.

 

Ma non si deve dimenticare il fosforo, elemento "difficile" ma essenziale per tutte le fasi fenologiche del grano. Chi produce in bio, inoltre, deve porre particolare attenzione alla fonte di fosforo, dato il ventaglio più limitato di opzioni rispetto a chi produce in convenzionale.

 

Quando è importante il fosforo per il frumento?

Il fosforo è un elemento fondamentale per il frumento e, in generale, per tutte le piante, in quanto subentra in tutti i processi del metabolismo primario:

  • è importante per lo sviluppo radicale e le prime fasi di sviluppo vegetale;
  • è essenziale per la formazione degli acidi nucleici (DNA e RNA) e, quindi, anche per la sintesi di proteine ed enzimi;
  • è presente nelle molecole di ATP e ADP, che rappresentano l'energia della pianta durante i processi di fotosintesi e formazione di nuovi tessuti;
  • è un costituente delle membrane cellulari (fosfolipidi).

 

Questi sono solo alcuni esempi che ci indicano come il fosforo sia un elemento necessario in tutte le fasi del ciclo del frumento, dall'emergenza all'accestimento, dalla spigatura alla formazione della granella. Non ha alcun valore, quindi, la "storiella" che alcuni raccontano, cioè che "il fosforo serve solo per la radicazione e per le prime fasi di sviluppo", in quanto è necessario garantire la disponibilità di questo elemento per buona parte del ciclo colturale.

 

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(Fonte: Ilsa)

 

Perché il fosforo è un elemento "difficile"?

Le asportazioni di fosforo da parte del frumento sono molto minori rispetto, ad esempio, a quelle di azoto. Parliamo in media di 30-40 kg/ha, rispetto ai circa 100 kg/ha di azoto. Nonostante ciò, una volta applicato al suolo, il fosforo va incontro a fenomeni di "immobilizzazione" di diversa natura, che dipendono da vari fattori. Le piante assorbono il fosforo sotto forma di anioni H2PO4- e HPO42- ma nel suolo, con pH acido o basico, il fosforo precipita formando fosfati insolubili:

  • con pH acido: fosfati di ferro e fosfati di alluminio;
  • con pH basico (alcalino): fosfati di calcio.

 

In condizioni alcaline o sub-alcaline, prevalenti nei terreni di tutta Italia, domina il calcio come elemento insolubilizzante, per cui si formano fosfati di calcio insolubili. Se a ciò aggiungiamo la fissazione del fosforo alle argille e, quindi, la scarsissima mobilità dell'elemento nel suolo, capiamo come questi fenomeni di "insolubilizzazione" e "retrogradazione" lo rendano davvero poco disponibile per le piante.

 

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(Fonte: Ilsa)

 

Come possiamo aumentare la disponibilità di fosforo per il frumento?

Conoscendo bene i processi di interazione suolo-pianta, la soluzione risulta più facile di quanto si pensi.

La presenza di sostanza organica, infatti, risolve tutta una serie di problemi in quanto:

  • l'assorbimento del fosforo da parte delle radici avviene tramite la complessazione dello ione fosfato solubile con i composti organici presenti nella rizosfera;
  • il fosforo "complessato" (legato) a una matrice organica viene liberato gradualmente, in base alla mineralizzazione della sostanza organica, per cui un concime organico riesce a ritardarne l'immobilizzazione e la retrogradazione;
  • la presenza di sostanza organica ha un effetto riequilibrante anche sul pH della rizosfera mantenendo un pH intorno alla neutralità, nell'intervallo in cui il fosforo rimane disponibile.

 

Questi fattori ci aiutano a capire come, per aumentare l'apporto di fosforo e prolungarne la disponibilità per il frumento, sia necessario applicarlo insieme a una matrice organica di alta qualità.

 

La soluzione di Ilsa? Granosano Evo

Granosano Evo è un concime organico NP 6-16 a base di Agrogel®, gelatina idrolizzata per uso agricolo di produzione esclusiva Ilsa. La presenza di Agrogel® protegge il fosforo da fenomeni di retrogradazione nel suolo e ne prolunga la disponibilità per le piante garantendo il corretto svolgimento di tutte le fasi fenologiche cruciali del frumento, dall'emergenza allo sviluppo vegetativo, dall'accestimento alla spigatura, fino alla formazione della granella.

 

Quali sono i plus di Granosano Evo?

  • l'alta presenza di fosforo di origine biologica (16%) altamente disponibile;
  • la presenza contemporanea di carbonio organico (20%) e di sostanza organica (37%);
  • l'apporto equilibrato di azoto organico (6%);
  • il pH subacido di Agrogel®, che consente il riequilibrio del pH a livello della rizosfera;
  • l'azione "complessante" di Agrogel®, che permette al fosforo di rimanere "ingabbiato" all'interno del pellet e di rendersi disponibile anche successivamente durante il ciclo, man mano che la matrice proteica viene gradualmente degradata dai microrganismi del suolo;
  • l'origine dalla matrice proteica Agrogel®, costituita dall'80% di amminoacidi in forma di polipeptidi che garantiscono il rilascio graduale di fosforo e azoto, senza perdite e con risparmio economico;
  • il carattere "naturale" di Agrogel®, esente da rischi sanitari e ammesso in agricoltura biologica.

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(Fonte: Ilsa)

Come applicare Granosano Evo?

Granosano Evo va applicato in presemina, interrato al suolo, in quantità variabili da 300 a 500 kg/ha, in base alla dotazione di azoto, fosforo e sostanza organica del suolo. Granosano Evo è la soluzione ideale non solo per chi opera in agricoltura biologica ma anche per chi, in convenzionale, vuole aumentare l'efficienza di applicazione di azoto e fosforo in presemina.

 

Anche i fertilizzanti minerali fosfatici, infatti, nonostante siano riconosciuti per la più alta solubilità del fosforo in essi contenuto, hanno un'efficienza limitata, dovuta alla disponibilità temporale limitata del fosforo che, a fine inverno, può risultare ormai non più disponibile per le piante.