Il Lazio cerca di far fronte per limitare i danni dovuti alla peronospora che ha colpito pesantemente la viticoltura regionale.

 

L'annata particolarmente piovosa infatti ha portato in molte parti d'Italia ad attacchi particolarmente virulenti del parassita.

 

E nel Lazio le precipitazioni, accompagnate poi da caldo umido e in alcune zone anche da grandinate, hanno portato a perdite di produzione che sono state valutate tra il 20% e il 90% secondo le prime stime di Coldiretti Lazio.

 

I danni si contano su tutto il territorio, dai Castelli Romani, al Reatino, da Latina a Frosinone, da Magliano Sabina a Viterbo, interessando produzioni certificate come la Doc di Frascati, di Colli di Sabina, dei Castelli Romani e altre denominazioni di cui si fregia la viticoltura laziale.

 

Così la regione sta attivando l'iter previsto dal Decreto legge 104/2023 per poter accedere ai contributi compensativi previsti dal fondo di solidarietà nazionale per sostenere le imprese viticole colpite.

 

In particolare a poter beneficiare degli indennizzi sono le aziende agricole che hanno subito i danni e che non beneficiano di risarcimenti derivanti da polizze assicurative o da fondi mutualistici; possono accedere agli interventi previsti per favorire la ripresa dell’attività economica, come previsto dall’articolo 5, comma 2, del decreto legislativo 102/2004.

 

Prima di tutto però è necessaria la segnalazione dei danni e i Comuni si stanno già organizzando per fornire alle aziende la modulistica necessaria. 

 

Sulla base delle segnalazioni, le strutture decentrate della Direzione Agricoltura della Regione provvederanno a delimitare il territorio colpito dalla peronospora e nel caso siano riscontrati i requisiti previsti dalla normativa, la Direzione Agricoltura provvederà ad elaborare la proposta per richiedere al Ministero competente, il Masaf, il riconoscimento del carattere di eccezionalità dell’evento, in modo da riconoscere l'attacco della peronospora come calamità naturale.

 

Sarà poi compito del Masaf pubblicare il decreto ministeriale specifico, dopo di che le aziende avranno 45 giorni per inviare le domande per gli indennizzi.

 

L'iter burocratico è quindi partito. Ora è fondamentale che le aziende, i tecnici e le associazioni di categoria si attivino per fare le segnalazioni nella maniera più capillare e dettagliata possibile.