Un aspetto decisivo nella lotta al Complesso del disseccamento rapido dell’olivo, innescato dal batterio Xylella fastidiosa, è quello rappresentato dall’esecuzione delle buone pratiche agronomiche, che possono ridimensionare enormemente l’avanzata della malattia, snidando ed evitando il riprodursi dell’insetto vettore: la cicalina sputacchina.

Da tre giorni i cento Comuni della provincia di Lecce si sono messi in movimento e con successo per dare il via ad una straordinaria campagna di esecuzione delle buone pratiche agronomiche. Due e contemporanee sono le iniziative. Con “100 trattori per 100 Comuni” l’obiettivo è la trinciatura delle erbe infestanti, l’erpicatura e l’aratura dei fondi privati, tutti, anche quelli di chi non ha un’impresa agricola organizzata. E poi c’è “Sindaci in campo”, che mira ad effettuare le stesse operazioni su terreni di proprietà pubblica o privata, ma abbandonati.

Ad animare le due iniziative un comitato spontaneo, del quale è parte, insieme ad Aprol Lecce, Legambiente Puglia e l’associazione “Voce dell’Ulivo” anche il Consorzio di tutela dell'olio extra vergine di oliva “Terre d’Otranto” Dop. Il Consorzio di tutela – otto etichette dietro le quali lavorano una quarantina di aziende olivicole leccesi - è presieduto da Giovanni Melcarne, erede di una famiglia impegnata da molte generazioni nel settore olivicolo oleario, agronomo, a capo dell’azienda frantoiana omonima e membro anche dell’associazione “Voce dell’Ulivo”.

“Queste giornate, nelle quali gli imprenditori agricoli, tra i quali molti terzisti, hanno messo a disposizione della collettività il proprio tempo di lavoro sono  particolarmente riuscite – dice ad AgroNotizie Melcarne, che sottolinea – abbiamo mobilitato in tutti e cento i Comuni della provincia di Lecce non meno di trecento aziende agricole per intervenire sui terreni di proprietari privi di mezzi tecnici. E tutti i cento Comuni della provincia hanno fattivamente partecipato all’iniziativa "Sindaci in Campo", anche quelli che non hanno aderito formalmente”.

Per battere sul tempo l’involo dell’insetto vettore una pratica agronomica su tutte è forse la più importante: “Si è trattato di anticipare di un mese una serie di pratiche colturali che le nostre aziende normalmente fanno a maggio, come la trinciatura delle erbe infestanti, per evitare che la cicalina sputacchina possa facilmente involarsi e tornare a colpire nuove piante di olivo – dice il presidente del Consorzio di tutela, che sottolinea – proprio questa buona pratica è particolarmente importante per prevenire l’ulteriore diffondersi della malattia”.

Melcarne sul risultato dell’ultima campagna olivicolo olearia dice: ”La Xylella fastidiosa ha comportato danni contenuti e nell’ordine del 4% sui raccolti. Ma spaventa la velocità del suo propagarsi”.
Del resto a fare maggiori danni è stato, come in tutto il Sud, il maltempo ma, sostiene il presidente del Consorzio di tutela: ”In area Dop “Terre d’Otranto” sono stati più contenuti anche i danni del maltempo che hanno comportato una flessione della produzione di olio extravergine di oliva a marchio del 20%, rispetto ad una media del Salento del 60% tra le aziende non Dop”.
E c’è una spiegazione: ”Le aziende olivicole che producono per la Dop sono più rigorose nel seguire le pratiche colturali, legate all’andamento delle condizioni meteo, perché anche piccole disattenzione rischiano di escluderle dalla possibilità di certificare la produzione di olive per i frantoi Dop”.