Appuntamento a Tirana dal 13 al 15 giugno per la prima edizione di Eima South East Europe, l'evento dedicato alla meccanizzazione agricola che segnerà l’avvio di una cooperazione tra Italia e Albania in un settore strategico per l’economia del Paese balcanico. Promosso dalla Federazione italiana dei costruttori di macchine agricole FederUnacoma e dall’Istituto agronomico mediterraneo di Bari, l’evento si basa su un accordo con il ministero dell’Agricoltura albanese, il Politecnico di Tirana, con l’Associazione albanese degli operatori della meccanizzazione Avalb, e avrà il supporto tecnico dell’Ente fieristico di Bari. L’iniziativa è strutturata in due giornate di mostra statica, che si svolgeranno al Tirana Expo Center e una giornata dedicata alle dimostrazioni in campo, che si terranno in un’azienda agricola sperimentale di proprietà dell’Università di Agraria. L’evento si inserisce nel programma quadriennale varato dal Governo albanese per il rilancio dell’agricoltura, che si avvale anche dei fondi comunitari di preadesione destinati ai Paesi in predicato di entrare a far parte dell’Unione europea.

L’agricoltura albanese evidenzia un forte ritardo nella dotazione di mezzi meccanici sia in termini quantitativi, sia in termini di qualità delle tecnologie. I dati Fao sul parco agro-meccanico stimano un totale di 7.900 trattrici operanti nel Paese e di circa 750 mietitrebbiatrici, e gli stessi dati sull’interscambio fra Italia e Albania indicano volumi relativamente modesti. Nella media degli ultimi anni il Paese balcanico ha acquistato dall’Italia circa 200 trattrici l’anno (fonte FederUnacoma su dati Istat) per un valore intorno ai 600 mila euro annui; e un quantitativo di altro macchinario agricolo per un peso complessivo di circa 1.200 tonnellate annue, pari ad un valore medio di 2,1 milioni di euro.

Il mercato albanese è quindi uno sbocco interessante per le industrie italiane del settore perché il parco macchine obsoleto dovrà essere sostituito e tecnologie dovranno essere introdotte in tutte le fasi colturali e di lavorazione. Secondo stime del Governo, la Repubblica avrà bisogno nei prossimi anni di non meno di 14.000 trattori a ruote a doppia trazione, di potenza compresa tra 50 e 70 Cv, con potenza massima fino a 90 Cv. Ciascun trattore dovrà azionare quattro o cinque differenti tipologie di attrezzature, dagli aratri alle seminatrici dalle roto imballatrici fino ai rimorchi.