20mila operatori del settore, 1.500 top buyer e tanto entusiasmo alla due giorni del Cibus Connecting Italy, a testimonianza della vitalità e della creatività di un comparto che ha superato la pandemia e sta affrontando con le migliori strategie possibili le problematiche. "Le nostre imprese si mostrano creative ed attrattive, lanciando sul mercato prodotti sempre più moderni - ha sottolineato Antonio Cellie, ceo di Parmafiere - questa edizione multicanale e plurisettore proietta Parmafiere verso il nuovo ciclo che la vedrà impegnata, dal prossimo maggio, anche nell'organizzazione di Tuttofood".

 

Il convegno di apertura ha trattato delle tematiche del momento, ovvero le difficoltà dei consumi. "La contrazione delle vendite di prodotti a largo consumo è un effetto tangibile dello spettro della recessione - ha ricordato Nielsen nell'intervento di Matteo Bonù - il consumatore cura il proprio benessere personale e ricerca sempre più attentamente i prodotti con il miglior rapporto qualità prezzo".

 

Fra le novità, l'ingresso a Cibus dell'area dedicata all'ortofrutta fresca e alle aziende produttrici, con l'obiettivo di mettere a confronto la filiera del fresco con i mercati nazionali e internazionali. Si è parlato di consumi di ortofrutta nel convegno "Nudging for Conscious Shopping: nuove strade di sperimentazione a sostegno dei consumi di frutta e verdura", dove si evince un calo dei consumi di ortofrutta pari al 7% a fronte di un aumento dei prezzi del 15%.

 

Si è parlato poi di Dop e Igp nel settore ortofrutta e di come i marchi di qualità possano essere utili per valorizzare le produzioni. Caposaldo della manifestazione il tema della sostenibilità, di cui si è discusso nel convegno "Le buone pratiche per la filiera sostenibile", momento di confronto tra le realtà produttive e distributive. Infine, prende sempre più piede il tema della nutraceutica, tanto che per il tema sono stati organizzati due momenti di confronto.