La nuova Pac, in vigore dallo scorso primo gennaio, persegue dieci obiettivi strategici, tra cui il sostegno al reddito degli agricoltori, ma anche la sostenibilità ambientale dell'agricoltura e la lotta ai cambiamenti climatici. Tra gli strumenti che vengono messi in campo per raggiungere tali obiettivi c'è l'Akis, il Sistema dell'Innovazione e della Conoscenza in Agricoltura. Uno strumento non nuovo, ma che con la nuova programmazione ha assunto una rinnovata importanza.

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I dieci obiettivi strategici

I dieci obiettivi strategici

(Fonte foto: Commissione Europea)

 

Ma che cos'è l'Akis concretamente? Citando una definizione dell'Ocse possiamo dire che si tratta "dell'insieme di organizzazioni e/o persone, compresi i collegamenti e le interazioni fra loro, che operano nella generazione, trasformazione, trasmissione, archiviazione, recupero, integrazione, diffusione e utilizzo di conoscenze e informazioni, con l'obiettivo di lavorare in modo sinergico per supportare il processo decisionale, la risoluzione dei problemi e l'innovazione in agricoltura".

 

A concorrere al buon funzionamento del Sistema dell'Innovazione e della Conoscenza è ad esempio il mondo della ricerca, privata e pubblica, la scuola e la formazione professionale, la consulenza, il mondo dell'informazione e in generale tutti quei soggetti che producono innovazione e conoscenza e la trasferiscono agli agricoltori.

 

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Come cambia l'Akis con la nuova Pac?

"Il cambiamento fondamentale, introdotto con la nuova Pac, è che la Commissione Europea chiede di ragionare sul Sistema della Conoscenza in maniera complessiva, invece di affrontare singoli aspetti", spiega Anna Vagnozzi, dirigente tecnologo presso il Crea Politiche e Bioeconomia e massima esperta in Italia dell'Akis.

 

"L'obiettivo che si vuole perseguire è che tutti i soggetti coinvolti, dalla formazione alla consulenza, dalla ricerca all'informazione, cooperino per raggiungere gli obiettivi dell'Akis, che sono volti ad accelerare il raggiungimento degli obiettivi della Pac".

 

Per uscire dalla logica a compartimenti stagni e facilitare il dialogo tra i protagonisti dell'Akis saranno istituiti dei coordinamenti regionali che coinvolgeranno tutti i vari soggetti al fine di individuare obiettivi e strategie comuni. Ogni coordinamento sarà poi autonomo nel definire il modo migliore per raggiungere gli obiettivi dell'Akis sul territorio.

 

Un altro elemento di novità riguarda la consulenza. "Negli ultimi anni la consulenza è stata un po' la Cenerentola della Pac e non ha ricevuto l'attenzione che merita. I consulenti, specie in Italia, supportano molto le aziende agricole sul piano burocratico, ad esempio per l'accesso ai bandi, e sulla gestione quotidiana delle colture, ma sono meno coinvolti nell'azione di diffusione e adozione delle innovazioni", spiega Anna Vagnozzi.

 

"La Commissione Ue ha chiesto quindi di investire per formare nuovi consulenti e aumentare la loro preparazione. Inoltre ha snellito le procedure burocratiche per l'ascesso, da parte degli agricoltori, ai fondi per la consulenza. Insomma, con la nuova Pac il consulente assumerà un ruolo sempre più centrale nell'accompagnare le aziende agricole in un percorso di innovazione".

 

Akis, quali vantaggi per l'agricoltore?

Quando si pensa al Sistema dell'Innovazione e della Conoscenza in Agricoltura il rischio è che tutto rimanga su un piano molto astratto, ma così non è. Perché i fondi stanziati per i prossimi cinque anni (nel complesso si arriva a oltre 422 milioni di euro) potranno avere un impatto concreto sulla vita degli agricoltori.

 

Le opportunità sono svariate: ad esempio fare parte di un gruppo operativo e partecipare quindi allo sviluppo di una innovazione che risolve un problema concreto e specifico dell'azienda. Oppure avere accesso a corsi di formazione per migliorare il modo in cui si gestisce l'azienda e le colture, avendo accesso a conoscenze e tecnologie innovative. Ma anche avere a disposizione consulenti preparati e aggiornati, in grado di supportare le aziende nella transizione digitale o nell'adozione di nuove tecnologie.

 

"Perché l'Akis abbia pienamente successo occorre però un cambio di mentalità da parte di tutti gli attori coinvolti. Il Sistema Paese deve sostenere lo sviluppo e il trasferimento della conoscenza e dell'innovazione, senza pensare che questo processo sia automatico e non debba essere sostenuto e governato", conclude Anna Vagnozzi.

 

"I dati Istat ci dicono che solo l'11% delle imprese ha innovato negli ultimi tre anni. Eppure le opportunità presenti sul mercato sono molte. C'è quindi molta strada da fare".

 

Le nove azioni dell'Akis

Il Piano Strategico Nazionale 2023-2027 prevede nove interventi afferenti all'Akis, non tutti però sono stati attivati dalle singole regioni o province autonome (nella tabella sottostante il dettaglio).


Sostegno ai Gruppi Operativi del Pei Agri. I Gruppi Operativi hanno avuto un ampio successo nell'ultima programmazione. Si tratta dell'unione di soggetti diversi che hanno il compito di promuovere l'adozione e la diffusione di innovazioni in grado di risolvere specifiche problematiche. Nella scorsa Pac sono stati realizzati 680 Go per un investimento di circa 215 milioni di euro.

 

Sostegno ad azioni pilota e di collaudo dell'innovazione. Promuove collaborazioni volte a testare l'applicazione di una innovazione in campo tenendo in considerazione le specificità del territorio.

 

Cooperazione per azioni di supporto all'innovazione e servizi rivolti ai settori agricolo, forestale e agroalimentare. Questo intervento sostiene la creazione di partenariati per far emergere le idee innovative in risposta ai fabbisogni delle imprese; migliorare i processi di formazione, informazione e la diffusione delle conoscenze; favorire i processi di condivisione e adozione delle innovazioni; collegare gli attori dell'Akis.

 

Il Piano Strategico Nazionale 2023-2027 prevede nove interventi afferenti all'Akis, non tutti però sono stati attivati dalle singole regioni o province autonome

Il Piano Strategico Nazionale 2023-2027 prevede nove interventi afferenti all'Akis, non tutti però sono stati attivati dalle singole regioni o province autonome

(Fonte foto: Anna Vagnozzi, dirigente tecnologo presso il Crea Politiche e Bioeconomia)

 

Erogazione di servizi di consulenza aziendale. Intervento volto a soddisfare le esigenze di supporto espresse dalle imprese agricole, forestali e operanti in aree rurali su aspetti tecnici, gestionali, economici, ambientali e sociali e a diffondere le innovazioni sviluppate tramite progetti di ricerca e sviluppo.

 

Formazione dei consulenti. È finalizzato al miglioramento dei servizi di consulenza aziendale attraverso la crescita e la condivisione delle conoscenze e delle competenze professionali e al miglioramento delle relazioni tra attori dell'Akis.

 

Formazione degli imprenditori agricoli, degli addetti alle imprese operanti nei settori agricoltura, zootecnia, industrie alimentari, e degli altri soggetti privati e pubblici funzionali allo sviluppo delle aree rurali. È un intervento finalizzato alla crescita delle competenze e delle capacità professionali degli addetti operanti a vario titolo nel settore agricolo, forestale e nei territori rurali.

 

Azioni di informazione. Risponde all'obiettivo trasversale della Pac finalizzato a favorire, diffondere e condividere la conoscenza, le esperienze e le opportunità, l'innovazione e i risultati della ricerca e la digitalizzazione nel settore agroforestale e nelle zone rurali.

 

Azioni dimostrative per il settore agricolo, forestale e i territori rurali. Favorisce il rafforzamento e lo scambio di conoscenze fra gli addetti dei settori agricolo, forestale, degli altri soggetti pubblici e privati e dei gestori del territorio operanti nelle zone rurali e, più in generale, dei cittadini e dei consumatori.

 

Servizi di back office per l'Akis. Sostiene la fornitura di informazioni e supporti specialistici per i consulenti e gli altri attori dell'Akis in materia, ad esempio, di uso delle risorse naturali (acqua, suolo, aria); eventi atmosferici e cambiamenti climatici; problemi connessi ai settori zootecnico, forestale e alle produzioni vegetali (inclusa la loro difesa).

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