Il Consiglio dei Ministri del 18 Marzo 2022, riunitosi alle 19:40 a Palazzo Chigi sotto la presidenza del capo del Governo, Mario Draghi, ha approvato il Decreto Legge contenente "Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina". Tra i ministri proponenti, anche il titolare delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli. Le organizzazioni agricole, pur con diverse sfumature, concordano sull'utilità delle misure assunte dall'esecutivo, anche tentando di intestarsene in alcuni casi la paternità, ma chiedono al contempo al Governo e al Parlamento di fare di più.

 

Le attese di Coldiretti e Cia-Agricoltori Italiani sono soprattutto rivolte ad un'intensa attività di persuasione che il Governo italiano dovrà esercitare sull'Unione Europea nel Consiglio Agricolo Ue di oggi, 21 marzo 2022, per dare effettiva concretezza all'indicazione emersa dal Consiglio Europeo dell'11 marzo scorso che - con la "Dichiarazione di Versailles" scaturita dal vertice informale dei Capi di Stato e di Governo - ha assunto tra le nuove priorità della politica europea quella di "Costruire una base economica più solida" a cominciare anche dal "Ridurre le dipendenze strategiche", individuando tra i settori chiave dove investire quello dei "Prodotti alimentari". Indicazioni già in fase di elaborazione da parte della Commissione Ue e anticipate nei giorni scorsi dal commissario per l'agricoltura Janusz Wojciechowski all'Europarlamento. Confagricoltura invece, tenendosi solo nel merito del provvedimento del Governo, confida in ulteriori possibili miglioramenti durante l'iter parlamentare di conversione in legge del Decreto. Ecco dunque le misure assunte dal Governo con il Decreto approvato il 18 marzo 2022 con specifico riguardo per il settore primario.

 

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Le misure per le imprese agricole

Alle imprese agricole è riconosciuto un credito di imposta, pari al 20% della spesa sostenuta per l'acquisto del carburante effettivamente utilizzato nel primo trimestre solare dell'anno 2022. È prevista la cedibilità sul modello credito d'imposta nel settore energetico. Il settore agricolo dal primo aprile in poi beneficia del taglio dell'accisa sui carburanti.


Il Decreto prevede poi la rinegoziazione dei mutui agrari a garanzia Ismea. "Al fine di sostenere la continuità produttiva delle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura, le esposizioni in essere concesse dalle banche e dagli altri soggetti autorizzati all'esercizio del credito, potranno essere rinegoziate e ristrutturate per un periodo di rimborso fino a 25 anni - recita la nota di Palazzo Chigi. Inoltre "Le operazioni di rinegoziazione e ristrutturazione potranno essere assistite dalla garanzia gratuita fornita dall'Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare".


È stato poi disposto il rifinanziamento del Fondo per lo Sviluppo e il Sostegno delle Imprese Agricole, della pesca e dell'acquacoltura. La dotazione del fondo, ai fini dell'erogazione dei contributi alle imprese, è incrementata di 35 milioni di euro per il 2022.

 

Infine, allo scopo di ridurre l'uso di fertilizzanti chimici e di limitare i costi di produzione, ammessa la sostituzione dei fertilizzanti chimici di sintesi con il digestato equiparato, di cui vengono individuate le caratteristiche". Questa equiparazione sarà definita con uno specifico decreto e permetterà di aumentare l'approvvigionamento di materia organica e di azoto nei suoli.


Cia, occorre fare di più su bollette

Aumenti incontrollabili delle materie prime e dei mangimi per le stalle, costi di produzione impazziti, rallentamento nella logistica e blocchi della produzione. L'agricoltura è a rischio default, servono subito risorse dall'Ue per un nuovo Piano Straordinario d'Azione dall'Unione, come per la pandemia, che freni le speculazioni sui prezzi e affronti le ripercussioni della guerra in Ucraina. È questo l'appello di Cia-Agricoltori Italiani davanti a 5mila produttori agricoli radunati da tutte le Regioni del Sud nella grande manifestazione tenutasi ieri a Scanzano Jonico (Mt), per ribadire l'importanza del settore agricolo per l'intera economia del Paese. Cia chiede, inoltre, interventi specifici sui comparti direttamente colpiti dalla crisi bellica (cerealicoltura, zootecnia) e incentivi alla semina del mais, in grado di tutelare un prodotto indispensabile a tutta la filiera della produzione alimentare legata gli allevamenti.

 

Dopo lo scoppio del conflitto, in tutto il Sud agricolo restano, infatti, forti le preoccupazioni per l'approvvigionamento delle materie prime fondamentali alle produzioni e agli allevamenti, con aziende costrette a lavorare in perdita. Pesano i rincari del 120% sulle bollette energetiche, il gasolio che ha raggiunto quote insostenibili e i costi triplicati dei fertilizzanti (prevalentemente di provenienza russa). Senza dimenticare le criticità pregresse di un comparto che si stava risollevando da due anni di pandemia devastante e deve affrontare quotidianamente l'incessante emergenza fauna selvatica, che ha da poco portato anche la peste suina africana nella Penisola.


Cia, pur guardando con cauto favore alle iniziative assunte dal Governo con il Decreto del 18 marzo - sottolineando che "alcune" sono "suggerite da Cia" - afferma: "Occorre, ora, andare avanti per difendere il reddito degli agricoltori e tutelare il potenziale agricolo del Meridione, dove ci sono i valori più elevati di superficie agricola utilizzata (oltre 1,3 milioni di ettari a regione) e si concentrano oltre 70mila aziende (in Puglia, Sicilia, Calabria e Campania il 46,9% del totale nazionale), strategiche per le produzioni di olio e vino, ortofrutta, oltre che per il settore lattiero caseario e quello florovivaistico".


"L'Italia dovrebbe puntare a un incremento delle semine, ma è necessario lo stop dall'Europa al divieto di coltivazione dei terreni a riposo, per avere una produzione nazionale più sostenuta di mais e soia -dichiara il presidente Cia, Dino Scanavino -, questa misura deve essere accompagnata da sostegni economici adeguati del Governo ad assicurare la rendita degli agricoltori. Se durante la semina di queste settimane i prezzi sono, infatti, ai massimi, si rischia un forte ribasso a settembre, nel momento della raccolta".


Scanavino ieri ha affermato di attendere ora le risposte che arriveranno dal Consiglio Agricolo della Ue che si tiene oggi, 21 marzo 2022: "Occorre mobilitare maggiori fondi nel bilancio Ue per un Piano Straordinario secondo la logica adottata per contrastare la pandemia e la rimodulazione degli obiettivi del Green Deal, oltre a favorire - conclude Scanavino - una riflessione concreta in Europa verso la definizione di una politica energetica comune".

 

Il presidente di Cia Campania, Alessandro Mastrocinque, responsabile nazionale Cia per i Caa, nel confermare l'adesione dell'organizzazione campana alla manifestazione lucana, in merito ai provvedimenti contenuti nel decreto del 18 marzo di più ampia portata rispetto al solo settore agricolo aveva inoltre sottolineato: "Le imprese possono rateizzare le bollette di maggio e giugno 2022 con rate mensili fino a 24 mesi". E leggendovi una eccessiva debolezza nella misura adottata aveva stigmatizzato: "Rateizzare non significa alleggerire il costo delle bollette, che quindi dovranno essere pagate per intero. Bisogna intervenire per alleggerire la pressione, non per prolungare l'agonia".

 

Coldiretti, misure adottate sono importanti

Sulle misure varate il 18 marzo dal Governo il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, nel ringraziare il premier Draghi ed il ministro Patuanelli, sottolinea come queste: "Sono le misure del Piano Anticrisi, frutto della mobilitazione della Coldiretti, contenute nel provvedimento varato dal Governo per affrontare l'emergenza del settore agricolo quantificata in 8 miliardi di costi aggiuntivi per i bilanci delle aziende tra mangimi, concimi, energia".

 

"In una situazione in cui una azienda agricola su tre (32%) è costretta a tagliare i raccolti, le misure adottate - sottolinea Prandini - sono importanti per invertire la rotta e non far chiudere le aziende agricole e gli allevamenti sopravvissuti, ma occorre programmare il futuro con la possibilità concessa dall'Unione Europea di mettere a coltura altri 200mila ettari di terreno a riposo per rispondere all'invito dei capi di Stato e di Governo a difendere la sovranità alimentare per rendere l'Italia e l'Europa più autosufficiente dal punto di vista degli approvvigionamenti di cibo, in un momento di grandi turbolenze, ma garantendo però elevati standard di sicurezza alimentare sia nella produzione interna che in quella importata a garanzia delle imprese e dei consumatori europei".

 

"Per questo occorre investire - conclude Prandini - per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, contrastare seriamente l'invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all'abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l'innovazione tecnologica e le Nbt a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici".

 

Confagricoltura, testo migliorabile in Parlamento

Per Confagricoltura, il Decreto Legge approvato il 18 marzo dal Governo ha dato "un primo segnale che accoglie le sollecitazioni delle imprese per contrastare gli effetti dei rincari e quelli derivanti dalla crisi". Per Confagricoltura, in particolare, va bene la misura sulla rinegoziazione sui mutui e garanzia Ismea, è positivo anche il rifinanziamento di 35 milioni del Fondo per lo Sviluppo e il Sostegno delle Imprese Agricole, definito come "un primo passo sull'emergenza delle filiere e sul quale occorrerà deliberare con urgenza".

 

Bene il credito d'imposta a beneficio delle imprese, "richiesto più volte dalla Confederazione". Con questa misura, gli interventi "già previsti per le aziende energivore (per i consumi di elettricità e di gas) sono estesi anche alle imprese agricole. In particolare, per i consumi elettrici sono interessate le realtà con contatori di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kw" sottolinea Confagricoltura.


Confagricoltura nell'intestarsi la richiesta della misura poi concessa del credito d'imposta del 20% per l'acquisto di carburante agricolo lamenta: "L'intervento si limita tuttavia al carburante effettivamente utilizzato nel primo trimestre solare dell'anno 2022, senza tenere conto che le operazioni in agricoltura iniziano effettivamente nelle prossime settimane. Inoltre, non sono contemplati i consumi degli altri comparti, come l'allevamento, le serre". Per i prossimi 30 giorni, comunque, - spiega la Confederazione - si applica a livello generale la riduzione delle accise sulla benzina e sul gasolio impiegato come carburante per autotrazione pari a 25 centesimi di euro al litro.

 

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"Di rilievo, ma si attende la pubblicazione del Decreto per le valutazioni specifiche, il credito d'imposta Imu per le imprese turistico recettive, comprese quelle che esercitano attività agrituristica, in misura corrispondente al 50% dell'importo versato a titolo di seconda rata Imu dell'anno 2021. Sulla rateizzazione delle bollette, misura trasversale al mondo delle imprese, Confagricoltura parla invece di "Un piccolo aiuto". Sui fertilizzanti, infine, Confagricoltura giudica "molto importante" la previsione dell'equiparazione del digestato ai fertilizzanti chimici di sintesi.


"Questo Decreto Legge - conclude Confagricoltura - sarà oggetto di dibattito parlamentare e pertanto ulteriormente migliorabile, anche alla luce di un coordinamento con gli interventi in discussione a Bruxelles".