L'epidemia di Covid-19 ha reso evidente la necessità di un settore primario efficiente e capace di fornire cibo buono e sicuro alla popolazione anche in contesti difficili come il lockdown della scorsa primavera. Un ruolo importante nell'assolvere a questo compito lo giocano le nuove tecnologie che sono in grado di affiancare l'agricoltore, aiutandolo a far meglio il proprio lavoro in campo, ma anche nella gestione dell'impresa agricola a 360°.

I margini di miglioramento sono enormi visto che l'agricoltura è il più grande business al mondo in termini di fatturato e manodopera impiegata, ma è anche quello meno digitalizzato. Un business enorme che ha portato alla nascita di moltissime startup, ma anche all'ingresso di grandi player estranei al mondo agricolo.

In questa interessante infografica Seana Day, partner presso il fondo di investimento Better food ventures, ha provato a raccogliere e a categorizzare le startup e le imprese oggi sul mercato che offrono servizi agli agricoltori. Sono escluse le realtà in ambito zootecnico e quelle che offrono servizi non digitali (miglioramento genetico, agrofarmaci, attrezzature, eccetera).
 

FarmTech, un mondo di startup

Digital agronomy and production è la sezione più ampia dove sono elencate le soluzioni strettamente legate alla gestione agronomica del campo. Ogni aspetto della vita dell'azienda agricola è stato innovato da una molteplicità di startup e aziende. Si va dalla raccolta di dati tramite l'utilizzo di sensori IoT e droni, fino all'analisi del terreno. Esistono soluzioni per l'irrigazione e la difesa, passando per l'impollinazione fino alla gestione a rateo variabile degli input produttivi.

Sono molte le aziende che offrono soluzioni agli agricoltori. Forse troppe. La sovrabbondanza di tanti piccoli operatori, fanno notare gli analisti di AgFunder, è segno che il mercato non è ancora maturo e che non c'è ad oggi una soluzione che abbia davvero conquistato gli agricoltori. Ecco perché, nel breve periodo, ci si aspetta un consolidamento del comparto.

Nella sezione Planning and farm management ricadono invece tutte quelle piattaforme che servono all'agricoltore per la gestione dell'azienda agricola a 360°. Non solo dunque il consiglio agronomico basato su dati di campo, ma anche la gestione operativa dell'azienda agricola. Dal magazzino, fino ai mezzi agricoli, passando per gli adempimenti normativi che ogni impresa deve assolvere.

Ricadono in questa sezione tutti quei software tipici di altri settori (controllo di gestione, gestione del personale, del magazzino, delle vendite, della produzione...) che in agricoltura spesso non sono utilizzati ma che sono necessari per avere il polso del proprio business e capire dove si nascondono le inefficienze e come possono essere eliminate.

Nella sezione Market access and financing sono state raccolte invece quelle startup che cercano di rendere alle aziende agricole più semplice la vita quando si parla di accesso al credito o al mercato. Startup che offrono servizi per capire meglio quali sono i prodotti maggiormente richiesti e quotati, i rischi di mercato, legati ad esempio ad andamenti climatici o socio-economici, e le opportunità di business. In questa sezione ci sono anche i servizi legati alla valutazione del valore dei terreni, all'assicurazione delle attività come all'accesso al credito, magari con modalità innovative come il crowdfunding.

In basso troviamo i digital marketplace, quelle piattaforme che servono all'agricoltore per vendere direttamente al consumatore i propri prodotti (offtake) e quelle invece che permettono al farmer di trovare sul mercato i mezzi tecnici di cui ha bisogno al miglior prezzo (input).

La stragrande maggioranza delle startup è statunitense, israeliana o britannica, ma a scorrere i loghi se ne incontrano anche di italiane, come BlueTentacles, Evja, Xfarm e Fruitsapp.