L'Ocm ortofrutta uscirà indenne dalle discussioni sulla Pac 2020? Se ne è discusso a Roma alla tavola rotonda di Italia ortofrutta "Le organizzazioni di produttori ortofrutticole nella Pac post 2020".

Base di partenza dell'incontro è stata la relazione del direttore di Italia Ortofrutta, Vincenzo Falconi, che ha delineato una fotografia dettagliata del settore e un'analisi sullo stato di salute della Ocm ortofrutta: un settore che in Italia totalizza 12 miliardi di euro in valore corrispondente al 23% dell'intero comparto agricolo nazionale, con un saldo consolidato della bilancia commerciale che per il 2017 si conferma superiore al miliardo di euro.
Sul fronte della Ocm si è registrato un tasso medio di aggregazione della produzione ortofrutticola nazionale superiore al 50% e una buona capacità delle Op di accedere alle risorse comunitarie, tanto che il nostro paese anche per l'anno 2017 si conferma essere il primo utilizzatore dei fondi Ocm con oltre 233 milioni di aiuti comunitari erogati.
 

Ocm tra presente e futuro

Il giudizio complessivo dato dagli intervenuti sulla Ocm è stato positivo, con tutti concordi sul definirla ben focalizzata e collegata al mercato che vede le Op come imprese guida e di indirizzo per l'intero settore, nonché a basso costo, che incide sul bilancio della Pac per meno del 3%.
L'Ocm è stata unanimemente riconosciuta come una politica da confermare nella prossima Pac, possibilmente con interventi mirati per accrescerne l'efficacia.

I punti di intervento individuati sono diversi e riguardano l'opportunità di puntare per il futuro a una politica complessiva di settore che sia di accompagnamento della Ocm, la necessità di pervenire a una semplificazione delle sue procedure applicative e del regime dei controlli e la disciplina delle attività regolatorie per innalzare il potere negoziale delle Op, tema dell'intervento di Alessandro Sorrentino dell'Università della Tuscia, che ha posto l'accento sui problemi della concorrenza, con la conseguente riduzione progressiva del valore aggiunto della filiera agricola e il progressivo sviluppo di pratiche commerciali sleali. Sorrentino ha spiegato le differenti modalità di intervento pubblico di contrasto al buyer power e descritto i meccanismi del progressivo passaggio della Ocm da politica di spesa a politica regolatoria.

Da Strasburgo Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, ha anticipato i contenuti delea nuove proposte legislative e, in particolare, gli aspetti che riguardano il rapporto sul futuro della Pac, sottolineando gli aspetti che riguardano la semplificazione, l'inaccettabilità di una "nazionalizzazione" della politica comune e la necessità di fare fronte comune con altri Stati membri per limitare i tagli che interesseranno anche le politiche di mercato con una percentuale stimata di circa il 15%.

Alla successiva tavola rotonda, a cui hanno partecipato il presidente di Italia Ortofrutta Gennaro Velardo, Franco Verrascina presidente Copagri, Dino Scanavino presidente Cia e Rosario Rago per Confagricoltura, il Leitmotiv è stato quello della necessità di rafforzare nella Pac post 2020 il ruolo delle Op come strumenti di regolazione dei mercati e di estendere il modello ortofrutta anche ad altri settori agricoli attualmente non coperti da Ocm, rafforzando i rapporti interni di filiera sulla scorta di quanto recentemente visto in alcuni comparti molto specializzati come quello corilicolo.

Le conclusioni del convegno sono state affidate a Felice Assenza, direttore generale delle Politiche agricole, che ha giudicato positivamente l'attuale strategia nazionale per il settore ortofrutticolo e la sua coerenza con i nuovi obiettivi che si delineano per la Pac post 2020, evidenziando la conferma delle Ocm alle quali la Commissione ha riconosciuto la capacità di conferire nei settori coperti una maggiore resilienza rispetto alle crisi dovute alla volatilità dei prezzi.

Nel pomeriggio ha avuto luogo l'assemblea annuale dei soci di Italia ortofrutta unione nazionale, nel corso della quale sono state rinnovate le cariche sociali con la sostanziale riconferma del precedente Consiglio di amministrazione e la nomina di Gennaro Velardo per il secondo mandato consecutivo alla presidenza dell'associazione.