Essere giovani agricoltori in Sardegna è più difficile che altrove.
Se lo ripetono da mesi gli oltre 2.600 capi azienda under 40 che hanno presentato progetti sul Piano di sviluppo rurale della Sardegna 2014-2020 che attendono, in molti casi da oltre un anno, che il bando si sblocchi e si sappia finalmente a chi toccano le risorse: 70 milioni di euro in tutto.

A sollevare la questione è Coldiretti Sardegna, che lamenta a Regione Sardegna di aver garantito una ''brevissima tempistica''.
Entro 90 giorni dalla scadenza del bando si sarebbe dovuto sapere l'esito delle singole domande, inoltre, era stata garantita una modalità di riapertura del bando frequente, 'a sportello' mai verificatasi, con la conseguenza di concentrare tutte le domande su un solo bando, con risorse che ora appaiono limitate.

"Purtroppo avevamo ragione noi quando sollevavamo dei dubbi sul bando a sportello, e sull'utilizzo del Sian, il sistema informatico nazionale, che ci legava ad Agea – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu, che ricorda - Adesso si torna al passato, ma abbiamo perso tempo, oltre che disilluso diversi giovani, diversi dei quali hanno dovuto cercare nuove strade lontane dall'agricoltura".


La storia dei bandi Psr per i giovani

Luglio 2016: il bando per i giovani è approvato dall'assessorato all'agricoltura della Regione Sardegna, la quale annuncia che da metà settembre 2016 fino a metà gennaio 2017 si potranno presentare le domande.
Comincia la corsa degli aspiranti giovani agricoltori.

13 settembre 2016: il bando viene sospeso ed il 21 novembre revocato. Quindi tutto da rifare.
Si ricomincia da zero.

5 dicembre 2016: viene approvato il nuovo bando che prevedeva la presentazione delle domande ai primi di gennaio 2017. Ma dai primi di gennaio la data di presentazione è spostata a fine gennaio ed il 25 dello stesso mese anche il secondo bando viene sospeso.

27 febbraio 2017: il secondo bando giovani viene definitivamente riaperto con decreto, per inizio presentazione delle domande da metà marzo fino a metà aprile 2017.

"In questi sei mesi, da settembre 2016 a marzo 2017, ci sono casi di diversi giovani che hanno nel frattempo compiuto 41 anni perdendo il prerequisito per poter usufruire del premio. Altri lo stanno perdendo in attesa che venga riaperto il bando: uno dei punti di forza del bando a sportello era che si sarebbe riaperto periodicamente" sostiene Coldiretti Sardegna.

La prossima settimana, dopo oltre sei mesi di silenzio e attesa per i giovani, cominceranno le istruttorie delle domande. Sono dunque ancora lunghi i tempi per arrivare alla conclusione dell'iter.


La mancata riapertura dei bandi e l'effetto imbuto

Inoltre, per effetto della mancata riapertura dei bandi, due terzi dei giovani che hanno presentato domande – secondo un'indagine di Coldiretti Sardegna - non riceveranno alcuna forma di aiuto visto che le risorse a disposizione sono sempre quelle del primo bando - 70 milioni totali - decretato due volte.

L'effetto imbuto farà si che saranno finanziate 572 domande su oltre 1600 presentate per il primo insediamento (sono disponibili circa 20 milioni) e massimo 400 di oltre 1200 per il pacchetto giovani (disponibili 30 milioni). Mentre con i rimanenti 30 milioni saranno cofinanziati gli investimenti.

"Perché si sono aperti i bandi chiedendo anche la cantierabilità quando non avevano gli applicativi? – si chiede il presidente di Coldiretti Sardegna Cualbu – In questo modo non facciamo altro che allontanare i giovani dall'agricoltura.
La fase di startup è la più difficile se poi la politica anziché aiutarli gli mette anche il bastone tra le ruote siamo al paradosso. Aldilà di questi numeri dietro ci sono le storie di giovani in carne e ossa, che hanno speso soldi per avviare l’azienda alla quale si erano promessi aiuti disattesi. Partecipando al bando poi, dovevano rispettare anche dei tempi e direttive. Ora hanno i progetti bloccati
".