Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia, con oltre 2 milioni di ettolitri (per circa 260 milioni di bottiglie) rappresentano l'85% della produzione italiana di Pinot Grigio e il 43% della produzione mondiale.
Un primato che ora può sperare in un'adeguata valorizzazione, grazie al lavoro svolto dall'Unione italiana vini e dall'associazione temporanea di scopo presieduta da Albino Armani, viticoltore nelle tre regioni delle Venezie, con una produzione a marchio di oltre un milione di bottiglie e un fatturato di 45 milioni di euro.

Nei giorni scorsi il ministero delle Politiche agricole ha dato il via libera al disciplinare della Doc delle Tre Venezie, passaggio chiave per il riconoscimento della Doc a livello internazionale.
Il consorzio è in fase di costituzione, prima si attende l'ok del Mipaaf, atteso già a marzo. "Il consorzio poi dovrà attendere almeno 18 mesi prima di avere la rappresentatività, che sarà misurata sugli indicatori relativi al numero di viticoltori, agli ettolitri prodotti e al numero di bottiglie - spiega Armani -. Il consorzio nel frattempo avrà un'azione di ponte".

Le prime bottiglie comunque della Doc delle Venezie, che comprenderà la produzione della vecchia Igt e del Pinot Grigio Doc del Triveneto, si avranno già con la vendemmia di quest'anno e saranno commercializzate nel 2018. Accanto alla Doc è prevista una Igt Trevenezie.
"Il consorzio sarà lo strumento grazie al quale sarà possibile riorganizzare e valorizzare la produzione di Pinot Grigio del Triveneto, riferimento nazionale per questa varietà - afferma il presidente dell'Unione italiana vini (Uiv), Antonio Rallo, presente alla conferenza stampa di lancio insieme al suo vice Lamberto Frescobaldi  -. La nuova Doc sarà garanzia di migliore qualità, controlli efficaci delle produzioni e valorizzazione di un vino che in tutto il mondo è sinonimo di italianità".

La superficie, come detto, supera i 20mila ettari e potrebbe spingersi fino a 23-24mila. Di questi, circa 11.500 ettari sono in Veneto, 6mila in Friuli Venezia Giulia e 2.800 ettari nella sola provincia di Trento. Il Pinot Grigio rappresenta la quarta varietà di uva coltivata in Italia, segnando una crescita negli ultimi cinque anni pari al 144%.

Albino Armani sottolinea "la lungimiranza e la determinazione dimostrate da tutti i soggetti delle regioni Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia coinvolti trasversalmente, i quali hanno consentito di individuare un terreno comune su cui dialogare e progettare in sinergia il futuro di una denominazione che, di fatto, raccoglie nel suo complesso le peculiarità di questi tre territori".

"Salutiamo con sincera soddisfazione la prossima costituzione del Consorzio della Doc delle Venezie - conclude Paolo Castelletti, segretario generale dell'Unione italiana vini - che ci ha visti impegnati fianco a fianco in questi anni per coordinare un processo tutt'altro che semplice, sintesi di sensibilità ed esigenze espresse da regioni significative per la vitivinicoltura italiana come Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia.
Una risposta concreta di riorganizzazione del sistema delle Doc verso un modello di aggregazione territoriale e produttiva che facilita il percorso di promozione e valorizzazione identitaria del Pinot Grigio. Un esempio virtuoso di semplificazione del sistema delle Doc, che auspichiamo esportabile anche in altre situazioni"
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Relativamente al capitolo delle promozioni, alla luce del fatto che il 90% delle bottiglie sono esportate (primo mercato gli Stati Uniti) e che il vitigno è internazionale, l'attività dovrà essere rivolta in modo particolare oltre confine, ma senza dimenticare il mercato interno, dove è auspicato un riposizionamento più elevato in termini di qualità e di prezzo.