Il direttore generale Joost Korte della Direzione Agricoltura della Commissione europea proporrà il ritiro dell'atto delegato che prevedeva la liberalizzazione del vino in Europa che avrebbe dato la possibilità agli agricoltori di altri Paesi di produrre vini tipici italiani come il Lambrusco, il Primitivo e il Sangiovese.

Esulta Paolo De Castro, coordinatore S&D della Comagri al Parlamento europeo che parla di "un importante successo per i nostri produttori" e non teme eventuali ricorsi alla Corte di Giustizia Ue da parte dei produttori stranieri.

Secondo Marco Zullo, eurodeputato M5S anche lui membro della Comagri, la situazione è invece più complessa.
"La seconda proposta della Commissione europea era positiva in quanto legava la tutela del nome di un vino non solo all'origine geografica ma all'accoppiata vitigno e luogo di produzione" e "prevedeva un vincolo nazionale" spiega Zullo che precisa come "l'attuale atto delegato sul vino andrà in ogni modo cambiato in quanto si riferisce alla vecchia Pac". L'eurodeputato M5S invita governo italiano e associazioni dei produttori a cogliere l'occasione proposta dalla Commissione europea di tornare in futuro sulla questione coinvolgendo le parti in causa.