Il Programma nazionale di sviluppo rurale (Psrn) dell’Italia, che delinea le priorità dell’Italia per l’utilizzo di circa 2,14 miliardi di euro di spesa pubblica (963 milioni di euro dal bilancio e e 1,17 miliardi di euro di cofinanziamento nazionale) per il periodo 2014-2020, è stato formalmente adottato dalla Commissione europea oggi, 20 novembre.

Il Psr pone l’accento in particolare sulle aree tematiche legate alla prevenzione e gestione dei rischi aziendali, alla salvaguardia della biodiversità animale e all’efficienza nell'uso delle risorse idriche.
Circa 90.000 aziende agricole italiane beneficeranno di un aiuto per attivare gli strumenti di gestione dei rischi; 395.000 ettari di terreno saranno interessati da infrastrutture relative a sistemi d'irrigazione più efficienti, mentre gli interventi relativi alla conservazione della biodiversità animale riguarderanno circa 39 razze bovine.

Il sostegno allo sviluppo rurale costituisce il 2º pilastro della Politica agricola comune e mette a disposizione degli Stati membri una dotazione finanziaria dell’Ue da gestire a livello nazionale o a livello regionale, nell'ambito di programmi pluriennali cofinanziati. In totale, sono previsti 118 programmi nei 28 Stati membri. Il nuovo regolamento sullo sviluppo rurale per il periodo 2014-2020, traccia sei priorità economiche, ambientali e sociali, e i programmi propongono chiari obiettivi da raggiungere. Inoltre, al fine di migliorare il coordinamento e massimizzare le sinergie con altri fondi europei strutturali e d’investimento (Esif), è stato concordato con ciascuno Stato membro un accordo di partenariato, che delinea la strategia generale per gli investimenti strutturali finanziati dall’Ue. L’accordo di partenariato per l’Italia è stato approvato il 29 ottobre 2014.

Il presente documento fornisce una breve sintesi del modo in cui le sfide e le opportunità sono prese in conto dal Psrn 2014-2020. QUI una tabella delle priorità e gli aspetti specifici affrontati dal programma, con la corrispondente allocazione finanziaria e gli obiettivi da raggiungere.

1. Situazione e principali sfide
In Italia lo sviluppo rurale è attuato tramite 22 Psr — due a livello nazionale e 21 Psr regionali (comprese regioni "meno sviluppate", "in transizione" e "regioni più sviluppate"). Inoltre, un programma Rete rurale nazionale sostiene attività di messa in comune e trasferimento di conoscenza tra i vari attori dello sviluppo rurale in Italia.
L’Italia si estende su una superficie di 301 337 km², di cui il 92% è rurale. La popolazione totale è 60,7 milioni, di cui quasi il 58% vive in zone rurali.
La Superficie agricola utilizzata nazionale (Sau) è di poco inferiore a 13 milioni di ettari, di cui quasi 4 milioni irrigabili (31%) e quasi 3 milioni irrigati (21%). La dimensione media delle aziende agricole è di 7,9 ha di superficie agricola totale (Sat). Su un totale di 1,6 milioni di aziende agricole, circa 650.000 possiedono terreni irrigabili.
Per quanto riguarda il settore zootecnico, le aziende con allevamento di bestiame sono circa 220.000, ed il numero di unità di bestiame adulto (Uba) medio per azienda è pari a 46 unità. Le razze d'interesse agricolo allevate in Italia sono le seguenti: 39 bovine, 66 ovine, 52 caprine, 27 equine, 8 asinine e 6 suine.
Il livello di adesione agli strumenti assicurativi è basso, in termini di numero di aziende assicurate è di 78.000 circa (pari al 5% su un totale di 1 600.000) per le colture e di 1.980 per il settore zootecnico.

2. In che modo il Psr affronta queste sfide
Per rispondere ai fabbisogni selezionati nel contesto del Psr, sono stati identificati tre aspetti prioritari dello sviluppo rurale:

• Organizzazione della filiera alimentare, inclusa la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere degli animali e la gestione dei rischi nel settore agricolo
Nell'ambito di questa priorità, il Psr concentrerà il sostegno nella promozione dell’offerta e dell’uso di strumenti di gestione del rischio in agricoltura. Al fine di attenuare i rischi di produzione in agricoltura, il Programma nazionale propone di attivare su tutto il territorio italiano tre strumenti di gestione del rischio: l’assicurazione del raccolto, i fondi di mutualizzazione e lo strumento di stabilizzazione dei redditi. Si prevede che il Psr fornirà supporto a più del 5% delle aziende italiane, cioé a 90.000 aziende.

• Preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura
Nell'ambito di questa priorità, il Psr sosterrà il miglioramento genetico del patrimonio zootecnico e alla biodiversità animale. Il programma intende favorire un sistema innovativo integrato di assistenza zootecnica, basato sulla cooperazione ed integrazione delle funzioni e competenze delle diverse figure ed enti coinvolti. Il Psr si propone in tal modo di conservare, caratterizzare e valorizzare il patrimonio genetico animale di interesse zootecnico presente in Italia.
L'intervento riguarderà 39 razze bovine italiane coinvolte nelle iniziative a favore della biodiversità animale, pari al 100% delle razze bovine italiane iscritte ai libri genealogici e registri nazionali.

• L’efficienza delle risorse e il clima
Nell'ambito di questa priorità, il Psr prevede il sostegno agli investimenti volti a migliorare l’uso efficiente della risorsa idrica attraverso l’infrastrutturazione irrigua. Il programma persegue l’obiettivo di rendere maggiormente efficiente l’uso della risorsa idrica, incentivando la ristrutturazione, l'ammodernamento e l'efficientamento degli impianti. Ciò contribuirà alla sostenibilità della produzione agricola favorendo interventi di mitigazione e di adattamento al cambiamento climatico. Si stima che la superficie interessata da sistemi di irrigazione più efficienti sarà pari a circa 400.000 ettari.