La certificazione è la via maestra per valorizzare le qualità del vino”. Se n’è parlato ieri mattina a Vinitaly, in un convegno promosso da Ccpb e Certiquality e moderato dal direttore responsabile di AgroNotizie Ivano Valmori. Con l’aiuto di esperti e professionisti del settore, i due organismi di certificazione hanno passato in rassegna i principali servizi di certificazione del comparto vitivinicolo: biologico, Brc, vini a denominazione di origine.

Lino Nori, presidente del Consorzio Il Biologico, nell’introduzione della giornata ricorda come “l’Italia è ai primi posti nel mondo per produzione di vino bio e nell’Ue primeggia per i vini a denominazione con 73 Docg, 332 Doc e 118 Igt”; il vino biologico, inoltre, piace sempre di più ai consumatori italiani, come dimostra una ricerca di Wine Monitor-Nomisma presentata a Vinitaly. Aggiunge Umberto Chiminazzo, direttore generale di Certiquality: “È indubbio che il vino rappresenta una delle eccellenze delle produzioni agroalimentari del nostro Paese ed è ambasciatore della qualità italiana nel mondo. Oggi, insieme alla qualità, non si può prescindere dalla sicurezza. L'accesso al mercato è subordinato al possesso di specifiche certificazioni - Brc e Ifs - volte ad assicurare elevati standard nei processi di produzione”.

Nella prima relazione di Carlo Flamini, direttore del Corriere Vinicolo - Unione Italiana Vini, illustra la posizione dell’Italia sui principali mercati.
Isabella d’Adda di Certiquality, ha presentato la nuova versione n. 7 dello standard Brc, che entrerà in vigore dal 1° luglio 2015. Per agevolare le imprese nell’implementazione del nuovo standard, Certiquality ha elaborato una linea guida esplicativa, ovvero un documento che per ognuno degli oltre 300 requisiti dello standard fornisce una guida per il suo adempimento.

Secondo Fabrizio Piva, Ccpb il biologico in vitivinicoltura “ha beneficiato del regolamento dell’Unione europea: regole chiare hanno determinato il successo di mercato del bio che vediamo in questi anni”. Per Barbara Fausti, Ccpb, “la tracciabilità e l’applicazione dei disciplinari Dop Igp sono ottimi strumenti per garantire la sicurezza del prodotto e come tali vengono percepiti dai consumatori”.

Luca Chiusano, del Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e agroalimentari dell’Università di Torino, ha delineato le “linee guida per la valutazione delle performance ambientali di vigneto e cantina”. Ivano Valmori, direttore di AgroNotizie-Image Line, ha chiuso la giornata ricordando che “gli italiani sono tra i più bravi a imbottigliare, tra i più bravi con la sostenibilità, anche nel vino, ma devono migliorare nel raccontare e comunicare”.

Scarica la relazione "Linee guida per la valutazione delle performance ambientali di vigneto e cantina" di Luca Chiusano in formato .Pdf

Scarica la relazione "La nuova versione del global standard for food safety" di Isabella d'Adda in formato .Pdf

Scarica la relazione "La certificazione dei vini a denominazione di origine" di Barbara Fausti in formato .Pdf

Scarica la relazione "L'evoluzione del commercio mondiale di vino" di Carlo Flamini in formato .Pdf

Scarica la relazione "Le qualità del vino: come valorizzarle e certificarle" di Fabrizio Piva in formato .Pdf