Le precipitazioni autunnali sono arrivate sull'Italia, dopo un lungo periodo segnato da anomalie termiche positive, che peraltro non è ancora finito. Un ulteriore peggioramento è atteso per il fine mese, quando potrebbe arrivare il primo assaggio invernale. 

Il punto della situazione
Fenomeni spesso alluvionali che innalzano la criticità dei suoli e, più in generale, dei bacini idro-geologici italiani già messi a dura prova nelle settimane e nei mesi passati. Le situazioni di maggiore criticità si stanno verificando attualmente su parte delle regioni nord occidentali e sulla Toscana, aree generalmente esposte alle tese correnti occidentali. In queste zone, da inizio mese i pluviometri hanno raggiunto la soglia dei 1000 millimetri, quantitativi che di norma cadono nell'arco di un anno. Contesto tutto sommato tranquillo sulle restanti aree italiane dove non sono segnalati disagi di rilievo. 

Analisi
Grandi manovre nell’emisfero settentrionale: un lobo dell’anticiclone subtropicale pacifico verrà sospinto verso Nord nel cuore del vortice polare, azione che destabilizzerà fortemente l’assetto barico, sradicando il nucleo freddo principale dal Polo Nord. Una tale instabilità provocherà due principali colate gelide: una prima sul Nord America ed una seconda sull’Asia.
Canada, Stati Uniti, Russia, Cina settentrionale, Mongolia, Kazakistan e Giappone sono le aree prossime alla prima invernata della stagione, dato che verranno presto investite da masse d’aria molto fredde per la stagione, nell’ordine dei -15 / -20°C alla quota di 1500 metri circa. Il pieno inverno è quindi vicino, con bufere di neve e blizzard sull'enorme massa continentale della Siberia e del Nord America.
Ben diverso il discorso sul continente europeo: almeno in un primo momento fuori dai giochi invernali, perché ancora ben esposto al flusso molto umido atlantico che senza tregua spinge treni di perturbazioni verso il bacino del Mediterraneo.

Evoluzione
Anche i modelli confermano per ora l’assenza del freddo sul continente europeo. L’estrema vitalità della depressione sull'Islanda continuerà, difatti, a sostenere un continuo flusso di perturbazioni verso est, in direzione del Mediterraneo centro occidentale. Approfittando della situazione barica davvero precaria, verrà mantenuto in vita un vivace maltempo con locali ed intense precipitazioni. Le aree colpite saranno sempre le medesime, quelle più esposte ai venti meridionali che presumibilmente assumeranno in questa circostanza un carattere sciroccale. Gli accumuli precipitativi previsti destano preoccupazione, perché andranno a mettere a dura prova molti bacini idrici già al limite della sopportazione.
 
A quando i primi spiragli invernali?
Come già anticipato, osservando l'andamento termico sull’areale europeo centro occidentale, d'invernale c'è poco o niente. Il freddo, anche il gelo, sta insistendo violentemente in altri settori dell'emisfero boreale: Stati Uniti e Asia. In Italia, ma anche oltre confine, le temperature si sono attestate nell’ultimo periodo sensibilmente al di sopra delle medie stagionali e tale andamento accompagnerà con tutta probabilità sino all'ultima decade del mese.
Dalle ultime emissioni emergono però interessanti manovre a carico della porzione stratosferica del vortice polare (la stratosfera è il secondo dei cinque strati in cui è convenzionalmente suddivisa l'atmosfera, indicativamente dai 12 ai 50 chilometri di altitudine), atte a mantenere destabilizzata l’intera struttura ciclonica. Da questo sembrano derivarne interessanti dinamiche invernali per lo Stivale sul finire del mese.
 
In breve
In queste ore si avvertirà un temporaneo miglioramento, che però non sarà altro che l’intervallo tra l'attuale perturbazione e la successiva. Agli esordi del fine settimana si affaccerà un nuovo, forte peggioramento che raggiungerà dapprima i settori occidentali e nella giornata di sabato si estenderà alle regioni orientali del nord, settori del medio-alto Tirreno e Sardegna.
Le restanti aree rimarranno maggiormente protette, almeno in prima istanza, perché nei primi giorni della nuova settimana transiterà l'ennesima perturbazione che apporterà un'ondata di maltempo ben più diffusa.
Quadro meteorologico che comanderà per tutta la seconda decade di novembre; a metà del mese potrebbe prendere piede un cambio barico importante, anch’esso temporaneo, ma che andrà a sbloccare la situazione sull’areale europeo.

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