Il secondo vortice instabile settembrino sta portando condizioni di maltempo autunnale in gran parte d'Italia. Nel medio termine sembra però realizzarsi un nuovo scenario fertile per l’espansione dell'alta pressione con contributi subtropicali sulle latitudini italiane, confermando una fase stabile e dal clima piacevole

Il punto della situazione
Forti temporali hanno interessato molte aree del nord est, con accumuli fino a 90 millimetri nel veneziano e 50 in provincia di Reggio Emilia. La perturbazione atlantica ha raggiunto in queste ore anche le Regioni centrali, portando piogge abbondanti sulla Toscana: si segnalano oltre 50 millimetri caduti nella sola provincia di Lucca, oltre 40 millimetri tra pistoiese e fiorentino e 30 millimetri nel pisano.
Sul resto della Penisola (Sud in particolare) si sta avvicinando un peggioramento del meteo che arriverà solo nella giornata odierna con un ramo instabile che sta già agendo sulla Sardegna, ove sono in atto dei piovaschi con accumuli tutto sommato modesti. Ampi spazi soleggiati invece all'estremo sud, a parte qualche velatura sulla Sicilia.
Temperature in sensibile rialzo al Sud, grazie alle correnti meridionali calde richiamate dal fronte, che assieme alla forte umidità hanno fatto percepire anche 34-35°. Al contrario al Nord, ove il flusso fresco ha fatto calare sensibilmente i valori termici, le massime non sono state superiori ai 20° in pianura. 

Analisi
Analizzando i principali modelli dei centri di calcolo si nota uno scenario barico quasi bloccato sul comparto euro-atlantico. Questo può riflettersi nella durata del vortice freddo in quota che potrebbe permanere per diversi giorni, probabilmente fino al weekend, mantenendo viva la lunga fase instabile sulla Penisola.
Staccandosi dal fronte polare nord-atlantico proprio in prossimità della penisola scandinava, la classica goccia fredda è stata in grado di sfruttare il blocco anticiclonico britannico per scendere lungo i meridiani (da nord a sud) verso le Alpi. Grazie al tipico assetto barico "ad omega" sul Mediterraneo, avrà oltretutto modo di puntare i minimi sui confini nord-orientali delle Alpi Giulie, garantendo tempo molto instabile soprattutto sulle Regioni adriatiche e orientali.
Con lo spegnimento del vortice, comunque in maniera naturale e fisiologica dato l’isolamento dal generatore perturbato atlantico, nel fine settimana avverrà un graduale aumento dei geopotenziali sul Paese a partire dalle Regioni occidentali, ed in progressiva estensione sui restanti settori.
Un promontorio subtropicale con possibili contributi africani assicurerà quindi qualche giorno di caldo e stabilità

Evoluzione
La parte più attiva della struttura alto pressoria permarrà maggiormente sulle Regioni centro meridionali, ostacolata nella risalita settentrionale solo da un flusso di correnti più instabili di libeccio. Correnti che inizialmente non produrranno particolari fastidi, ma con il rinforzo della goccia fredda iberica potrebbero affacciarsi con più insistenza sulle Regioni nord occidentali attorno al 20 di settembre, per erodere poi definitivamente il fianco occidentale dell'alta pressione nei giorni a seguire. Questa la dinamica più probabile; si attendono comunque ulteriori conferme. 

In breve
Come già accennato sono dunque attese giornate di maltempo e d'instabilità un po’ su tutte le Regioni fino ai primi giorni della prossima settimana. I fenomeni più vivaci tenderanno comunque a localizzarsi sulle Regioni adriatiche, mentre la flessione delle temperature – decisamente sensibile – coinvolgerà l'intero Paese.
L’assorbimento della goccia fredda garantirà un netto miglioramento e per mano dell'anticiclone nord africano verrà ripristinato un clima quasi estivo, con sole e caldo soprattutto al Centro Sud e nelle due isole maggiori.
La copertura non sarà però totale, perché non mancheranno insidie instabili da sudovest che potrebbero ripristinare il maltempo autunnale, dapprima sulle Regioni settentrionali e poi nelle occidentali in genere.

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