"Senza avere la pretesa di illustrare l'intero contenuto della circolare applicativa delle misure derivanti da #campolibero e contenute nel Dl 91/2014, la Copagri sottolinea alcuni dei punti salienti che dovrebbero semplificare l'attività imprenditoriale agricola e nell'agroalimentare". Così una nota della Confederazione dei produttori agricoli sul decreto Campolibero.

"Finalmente confluirà in un unico registro dei controlli, si spera informatico, tutta l’attività ispettiva a carico delle aziende agroalimentari. E’ corretto che alle aziende venga notificato sempre il verbale, anche in caso di accertata regolarità. Si eviteranno possibili fraintendimenti sia per futuri accertamenti che per il produttore. Per quanto concerne lo strumento della diffida, la norma prevede che sia applicabile solo in presenza di violazioni di lieve entità e sanabili, senza però chiarire 'parametri di valutazione' sia per le 'lievi entità' quanto per le 'sanabili'".

Copagri sottolinea questa mancanza e auspica che, come indicato nella stessa circolare, nella conversione in legge l'incertezza possa essere superata. Sempre circa la diffida la Confederazione fa notare come tale dispositivo si applica non solo alle imprese agricole, ma a tutte quelle che si occupano di agroalimentare e commercializzazione di derrate e, considerato che in caso di violazioni delle norme in materia di sicurezza alimentare, la diffida non si applica, si può affermare che la norma è perfettamente in linea con la dovuta tutela dei consumatori e dei produttori onesti dai possibili rischi connessi ad un uso fraudolento dell’esercizio commerciale.

"Sulla Pec - conclude il comunicato -, non possiamo che essere d’accordo in quanto riguarda aziende che, come abbiamo sempre sostenuto, devono essere iscritte alle Cciaa e pertanto sono obbligate a utilizzare tale strumento, che toglie di mezzo un bel po’ di carta e burocrazia".