La Regione Lombardia è la prima regione agricola d’Italia, con 50mila imprese e una produzione lorda vendibile che supera i 12 miliardi di euro. Stupisce il fatto che al ministero non ne tengano conto, perché denota una scarsa volontà di sostenere l’agricoltura. Sono questi i motivi che mi spingono a disertare la conferenza delle Regioni di oggi, a fronte di un quadro economico di riparto delle risorse che vede la Lombardia subire un taglio eccessivo sul Primo pilastro della Pac”. Così l’assessore all’Agricoltura della Lombardia Gianni Fava annuncia di non prendere parte, nella giornata odierna, all’incontro fra ministero e assessori regionali.

Sono costretto a esprimere un segnale di dissenso molto marcato nei confronti di una gestione purtroppo miope del sistema agricolo prosegue l’assessore lombardo –. Non si possono chiedere ulteriori sforzi alla Lombardia, ancora una volta considerata come un territorio da spremere piuttosto che da sostenere al pari di altre Regioni. L’agricoltura lombarda vanta un primato assoluto in termini di produzioni e di valore che non può non essere tenuto adeguatamente in considerazione quando si assegnano i fondi per la Pac”.

Confido in un ripensamento da parte del ministro Martina e soprattutto della sua struttura tecnica afferma l’assessore all’Agricoltura della Lombardia -. Conosco bene il ministro e mi fido di lui, ma temo che qualcuno non gli stia prospettando la situazione in modo adeguato. Se gli avessero spiegato quali saranno le ricadute negative per la Lombardia, nel caso in cui venisse approvata la ripartizione prospettata dai tecnici ministeriali, sono sicuro che un lombardo come lui non avrebbe per primo accettato tali criteri”.

Il messaggio dell’assessore lombardo è molto chiaro: “Io ho dato ampia disponibilità a chiudere in fretta la negoziazione, ma non a tutti i costi. Prendo atto della volontà di accogliere la proposta che ho fatto in termini di modalità, ma sulle cifre ripartite dei premi accoppiati proprio non ci siamo. Sarebbe meglio a questo punto rinviare la riunione odierna alla prossima settimana e sfruttare il tempo per trovare una sintesi più equilibrata. Resto comunque critico, ma ottimista – conclude l’assessore -. Confido nella serietà e ragionevolezza del ministro”.