Il network internazionale di ricerca scientifica sull'agricoltura biologica nella regione mediterranea (Moan) coordinato dall'Istituto agronomico mediterraneo di Bari del Ciheam, informa un comunicato, diventa network anche istituzionale. Sono ben 25 i Paesi mediterranei i cui ministeri dell'Agricoltura hanno aderito al network, in attuazione di quanto a suo tempo deciso dalla Conferenza Euromediterranea dei ministri dell'Agricoltura tenutasi a Venezia.
I rappresentanti dei ministeri dell'Agricoltura e delle istituzioni scientifiche aderenti, continua il comunicato, si sono dati appuntamento all'Iam di Bari per giovedì e venerdì prossimi, allo scopo di fare il punto sulla situazione mediterranea dell'agricoltura biologica e gettare le basi di un programma di attività coordinato. Al Moan hanno aderito otto paesi europei (Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo, Spagna e Slovenia), sette paesi balcanici (Albania, Federazione Bosnia & Erzegovina, Repubblica Srpska, Croazia, Macedonia, Serbia e Montenegro) e dieci paesi terzi mediterranei (Algeria, Egitto, Giordania, Libano, Libia, Marocco Palestina, Siria, Tunisia e Turchia).
Finalità del Moan, precisa il comunicato, sono lo sviluppo e la diffusione delle conoscenze scientifiche e tecniche sull'agricoltura biologica nel bacino del Mediterraneo e la definizione di modelli di agricoltura biologica idonei ad essere applicati con successo negli specifici agro-ecosistemi mediterranei. Con l'ingresso dei ministeri dell'Agricoltura sarà possibile, insiste la nota, non soltanto monitorare lo stato e l'evoluzione dell'agricoltura biologica nella regione, ma anche dar vita a partnership tra organismi istituzionali per approfondire problemi specifici delle singole aree e definire strategie comuni di sviluppo, nonché rafforzare le relazioni tra le comunità biologiche e valorizzare il potenziale dell'agricoltura biologica nella regione.

A conclusione delle due giornate di lavoro nella sede dell’Iam, a Valenzano, i rappresentanti dei ministeri dell’Agricoltura dei Paesi e delle istituzioni scientifiche aderenti hanno concordato un programma di lavoro che, in particolare, prevede il monitoraggio sistematico dello stato e dell’evoluzione della filiera agrobiologica, l’analisi dei dati, la progettazione di interventi miranti alla soluzione di problemi specifici delle colture nelle diverse aree e l’aiuto alle istituzioni ai fini sia della definizione di politiche coordinate, sia nei rapporti con l’Unione Europea.
Nella prima giornata sono state svolte relazioni scientifiche sulla situazione e le potenzialità dell’agricoltura biologica nella regione mediterranea e sulla problematica della sicurezza alimentare e della salubrità degli alimenti. Sono state svolte, inoltre, relazioni sui programmi di cooperazione in corso, sul contributo dell’agricoltura biologica allo sviluppo rurale sostenibile e sulle opportunità di ricerca e cooperazione offerte dai programmi dell’Unione Europea. Nel pomeriggio sono cominciati i rapporti paese, proseguiti anche nella mattinata di venerdì.
Sono stati poi costituiti gruppi di lavoro che hanno formulato le proposte operative.

Fonte: Agricoltura Italiana Online
Per informazioni:
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