Bomba bomba, soleva dire un commentatore televisivo qualche anno fa per annunciare una notizia deflagrante. Non che vi sia alcunché di cui divertirsi, intendiamoci, anzi, ma la notizia appare effettivamente esplosiva: un gruppo di ricercatori avrebbe infatti trovato Xylella fastidiosa spp. pauca in diversi olivi colpiti dalla sindrome del disseccamento rapido.

E dove sarebbe la novità, visto che qui in Italia se ne parla da più di due anni e si è giunti, fra una polemica e un complotto, fino al decreto di sequestro degli olivi da abbattere e all'iscrizione nel registro degli indagati dei membri della task force anti-CodiRO? La notizia è che questa patologia sarebbe stata ora individuata in Brasile, ove sarebbero stati analizzati vari alberi di zone diverse che mostravano foglie e rami sintomatici, identici a quelli riportati per gli ulivi nel Salento.

Peraltro i ricercatori brasiliani, nell'abstract della pubblicazione (scarica il pdf in inglese), affermano che ciò sarebbe già avvenuto pure in Argentina.
Utilizzando i primer per la diagnosi specifici per Xylella fastidiosa spp. pauca è arrivata la conferma. In Brasile c'è il CodiRO e dove ci sono disseccamenti c'è il batterio, ipotizzato giunto da piantagioni di caffè. L'analisi filogenetica avrebbe dimostrato che sottospecie pauca reperita negli olivi brasiliani sarebbe geneticamente vicina a quella rinvenuta in Citrus sinensis (L.).

Si attendono ora i commenti dei complottisti che hanno attribuito fin da subito l'epidemia salentina all'uso di pesticidi, a multinazionali che tramano per lanciare Ogm, oppure per spianare la strada nel Salento al gasdotto della Tap. In pratica a tutto, tranne che al fatto che un batterio alieno, patogeno, da quarantena, potesse essere arrivato disgraziatamente in Salento per compiere la propria strage silenziosa.

Il patogeno, nel frattempo e ovviamente, ringrazia.