Nosema ceranae, il fungo microsporidia parassita delle api da miele e anche di altre specie di api, cambia nome.

 

Uno studio del 2020 di ricercatori russi e americani, pubblicato sulla rivista Journal of Invertebrate Pathology, lo ha infatti riclassificato come Vairimorpha ceranae.

 

Lo studio riconsiderava le varie caratteristiche di questi due generi, Nosema e Vairimorpha, per classificarne più correttamente le specie.

 

La nuova classificazione è stata fatta soprattutto sulla base delle caratteristiche delle spore e, lentamente, sta venendo adottata dalla maggior parte dei ricercatori.

 

Negli ultimi lavori scientifici si trova spesso la doppia nomenclatura, tipo Vairimorpha (Nosema) ceranae o anche Nosema (Vairimorpha) ceranae, anche se non mancano prese di posizioni più nette.

 

Molti autori ormai usano solo il nuovo nome di Vairimorpha ceranae, mentre altri usano il vecchio.

 

Mariano Higes, uno dei più importanti ricercatori che lavora su questo fungo, nei suoi ultimi articoli del 2023 e del 2024 continua a chiamarlo Nosema ceranae, pur ricordando nel testo che esiste anche la nuova classificazione.

 

Evidentemente non c'è ancora una completa accettazione della nuova nomenclatura o si continua ad usare la vecchia per la consuetudine diffusa di mantenere il primo nome scientifico dato ad una specie.

 

Tuttavia, non è una cosa nuova nel mondo della ricerca apistica: la stessa varroa che attacca le api da miele era stata classificata come Varroa jacobsoni fino al 2000, per poi essere rinominata Varroa destructor da un lavoro di Anderson e Treuman.

 

In quel caso si scoprì che si era di fronte effettivamente a due specie diverse.

 

Nel caso del Nosema ceranae invece, come precisano gli stessi autori, si tratta di una ridefinizione formale: l'organismo resta lo stesso e la sua pericolosità pure.

 

Anche la malattia che provoca resta la stessa e continua a chiamarsi "nosemosi di tipo C".

 

Variomorpha o Nosema ceranae, che dir si voglia, è un fungo unicellulare del gruppo dei microsporidi (phylum: Microsporidia se si vuol essere formali) e come gli altri microsporidi è un parassito obbligato, cioè può svilupparsi solo all'interno dell'organismo che attacca, nello specifico nelle cellule del tubo digerente delle api da miele.

 

La sua pericolosità sta nella sua diffusione, nella sua asintomaticità e nella mancanza di farmaci specifici per il controllo.

 

Questo patogeno, infatti, ormai è presente praticamente in tutta Italia e non solo.

Non dà sintomi specifici, ma porta ad un deperimento generale degli alveari e al momento non sono disponibili farmaci registrati per i trattamenti, solo integratori alimentari che hanno un'efficacia varia sulla riduzione delle spore del fungo.

 

Tutte caratteristiche che lo rendono e lo fanno restare uno dei patogeni più pericolosi per le api da miele, accanto ai vari virus.