Hermetia illucens è originaria dell'America Centrale e del Sud America e negli ultimi decenni si è diffusa in tutti i continenti diventando una mosca cosmopolita. Stiamo parlando, infatti, di un dittero famoso con il nome comune di soldier fly (mosca soldato) perché l'aspetto degli adulti ricorda quello delle uniformi militari.

 

Ultimamente si sente sempre di più parlare di questo insetto perché ha una grande capacità di convertire i rifiuti in cibo e può essere utilizzato in virtuose realtà di economia circolare per generare nuovi prodotti, chiudere i cicli di nutrienti e ridurre inquinamento e costi.

 

Le larve sono estremamente voraci e si riproducono molto velocemente, sono in grado di decomporre la sostanza organica sia di origine animale che vegetale grazie al loro apparato boccale particolarmente sviluppato, detto dilaniante. Possono così essere efficientemente sfruttate per lo smaltimento dei rifiuti organici ad alto impatto ambientale.


Per nuovi prodotti, si intendono le larve dell'insetto che possono essere utilizzate come mangime per animali domestici e d'allevamento perché ricche di proteine e lipidi (autorizzato dal Regolamento Ue 2017/893 della Commissione Europea), la chitina estratta dalle esuvie (l'esoscheletro dell'insetto che deriva dalla muta) può essere utilizzata nel campo delle bioplastiche e non solo, gli escrementi dell'insetto che rappresentano la sostanza organica decomposta, possono essere utilizzati come validi ammendanti e fertilizzanti.

 

A investire in questa nuova frontiera il 25enne Giuseppe Di Cuia, che racconta ad AgroNotizie® la sua esperienza a capo dell'azienda agricola familiare Fattoria Gallorosso, dove oltre all'allevamento di lombrichi avviato già da anni, è nato un allevamento di mosche soldato.

 

Il progetto EntoMe

L'allevamento di Hermetia illucens di Giuseppe Di Cuia si chiama EntoMe ed è nato a Montescaglioso, in provincia di Matera, all'interno dell'azienda Fattoria Gallorosso che Giuseppe gestisce insieme al padre Eustachio e allo zio Pasquale Di Cuia. Stiamo parlando della più grande azienda in Italia per la produzione di vermicompost che conta 1 ettaro complessivo di lettiere e una produzione annua di 20mila quintali.

 

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La loro è una realtà estremamente diversificata e in continua evoluzione. Ci sono campi di cereali, orti e officinali, frutteti e vigneti, arnie e adesso anche le mosche soldato.

 

Tutto è cominciato a giugno 2021 recuperando esemplari di Hermetia illucens in natura. Giuseppe li trovava nel letame o in altre matrici che trattava in azienda: "Ho notato che convivevano tranquillamente con i lombrichi aziendali. C'è voluto un anno di ricerca bibliografica; Hermetia illucens è allevata da tempo nel resto del mondo e, in Asia e in Africa, ci sono già studi sul genoma della mosca".

 

Giuseppe è partito selezionando per peso e lunghezza il genotipo selvatico presente nella zona intorno all'azienda agricola, recuperando larve e cominciando ad ottenere le prime prepupe, le pupe e gli adulti. Per far deporre gli adulti ha ricreato le matrici e gli odori dei substrati dove andavano a deporre in natura fino a creare un vero e proprio allevamento sia outdoor per l'estate che indoor per l'inverno. Per quest'ultimo è stata anche fatta progettare in Cina una luce adatta per il fotoperiodo della mosca.

 

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Un adulto di Hermetia illucens

(Fonte foto: AgroNotizie®)

 

Come funziona l'allevamento di Hermetia illucens?

Tutto ha inizio dalla deposizione delle uova. Per il progetto EntoMe sono stati posizionati alcuni contenitori per l'ovideposizione all'interno di una stanza con intensità luminosa pari a 7000-10000 lux, che equivale alla luce di mezzogiorno del giorno più caldo dell'anno, umidità del 60-70% e temperatura intorno ai 25-30 °C.

 

Nei contenitori vi è una matrice che rilascia odori in grado di attirare l'insetto adulto, generalmente sono matrici fermentate con lieviti e trebbia di birra. Ogni femmina di Hermetia illucens può deporre dalle 800 alle 900 uova e la loro schiusa avviene dopo 2-5 giorni. Quando il ciclo è molto veloce si riescono a raccogliere anche 30 grammi di uova ogni 2 giorni e da ogni grammo si possono ottenere da 1 a 3 chili di larve.

 

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Matrici fermentate con lieviti e trebbia di birra

(Fonte foto: AgroNotizie®)

 

 

Le larve appena schiuse devono superare 6 stadi larvali per raggiungere la dimensione finale ottimale e trasformarsi in adulti, ci vogliono circa 15 giorni. In questo frangente le larve crescono su matrici organiche all'interno di casse e bins. Le larve sono prevalentemente saprofaghe e possono nutrirsi di materiale organico animale e vegetale in via di decomposizione.

 

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Bins contenenti matrici organiche dove crescono le larve di Hermetia illucens

(Fonte foto: AgroNotizie®)

 

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Larve di Hermetia illucens su matrice organica

(Fonte foto: AgroNotizie®)


È questa la parte più importante dell'allevamento, perché è qui che avviene il processo di trasformazione dei rifiuti. EntoMe usa sottoprodotti dell'agroalimentare della zona per nutrire le larve.


Alcune larve diventeranno delle mosche adulte. Queste non hanno bisogno di nutrirsi e riescono a mantenersi in vita mediante le sostanze nutritive accumulate durante i 6 stadi larvali. Gli adulti, quindi, non hanno rapporti con il substrato di crescita delle larve, fatta eccezione per l'ovideposizione.


Altre larve, invece, non diventeranno mai adulte. Raggiunto il quinto stadio larvale vengono raccolte dai bins e passano ad una fase di asciugatura e ad una di vaglio (con un vaglio vibrante) che separa gli escrementi (il frass, la sostanza organica decomposta) dalle larve.

 

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Fase di asciugatura delle larve e del frass

(Fonte foto: AgroNotizie®)

 

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Vaglio delle larve e del frass

(Fonte foto: AgroNotizie®)

 

Giuseppe ha osservato che al chiuso riesce a produrre il 30% più velocemente che outdoor. In ogni caso, outdoor non ci sono problemi di infestazione da parte di altri insetti. La mosca soldato è un vorace competitore e predatore di altri ditteri ed è anche in grado di impedire lo sviluppo di altre specie tramite la produzione di allomoni, speciali sostanze chimiche rilasciate dall'insetto allo scopo di allontanare un'altra specie. Questo fenomeno funziona soprattutto contro la mosca domestica.


Produzione: cosa si ottiene allevando la mosca soldato?

Hermetia illucens fa parte di quel gruppo di insetti su cui si discute da anni, perché considerati una fonte proteica alternativa. Il loro valore nutrizionale è paragonabile alla carne ed è migliore di quello delle fonti vegetali; le emissioni di gas serra derivanti dal lor allevamento, inoltre, sono molto basse.


Dopo la fase di vaglio, le larve possono essere vendute tal quali o essiccate e polverizzate, per la produzione di mangimi. Le larve del progetto EntoMe contengono il 40% di proteine e il 30% di grassi.


Attraverso una pressa le proteine possono essere separate dai grassi. Le proteine sono molto facili da assimilare da parte degli organismi e più facili da convertire in peso corporeo.

 

I grassi, invece, possono essere impiegati per la produzione di energia e biodiesel. Sono ricchi di acido laurico che ha un'azione prebiotica del microbiota intestinale del bestiame con effetti antimicrobici contro i batteri che causano malattie gastrointestinali. Chissà che H. illucens un giorno sostituisca l'uso di antibiotici di sintesi.


Le larve intere o trasformate vengono vendute a privati con animali domestici o animali dall'allevamento. Sono, infatti, un valido sostituto di mangimi a base di mais e soia negli allevamenti di polli e negli allevamenti di pesci al posto delle farine e degli oli di pesci. In questo modo l'uso di Hermetia illucens come mangime può mitigare l'impatto ambientale degli allevamenti animali convenzionali.


Dall'allevamento di Hermetia illucens non si butta via niente. Il materiale organico trattato può essere destinato all'impiego come fertilizzante e/o al trattamento per la produzione di biogas. Con la chitina estratta dalle mute degli insetti, Giuseppe sta cercando di specializzarsi nell'uso del chitosano per la produzione di induttori di resistenza per il controllo delle malattie delle piante e di bioplastica. La chitina è anche un adsorbente degli inquinanti dell'acqua e a differenza di altri colloidi usati è biodegradabile.

 

Anche il frass dell'insetto è un ottimo prodotto e in azienda lo vendono come ammendante. "Abbiamo avviato con il Cnr di Bari delle prove in campo su ortive per valutare il miglioramento delle performance produttive e organolettiche dovute all'impiego di 3 concimi organici, ovvero vermicompost da letame, frass di Hermetia illucens, letame bovino. Le prove verranno ripetute per i prossimi 2 anni, impiegando specie diverse e allevandole in stagioni diverse, requisiti minimi per poter produrre dati validi e che rispecchiano le condizioni reali", spiega Giuseppe Di Cuia.

 

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Prove in campo su ortive per valutare il miglioramento delle performance produttive e organolettiche dovute all'impiego di 3 concimi organici: vermicompost da letame, frass di Hermetia illucens e letame bovino

(Fonte foto: AgroNotizie®)

 

Uno sguardo ai progetti futuri

Dal progetto EntoMe, ad oggi, si ottengono 200 chili di larve al mese. Una "piccola" produzione per un progetto ambizioso che punta a crescere sempre di più. Nei prossimi mesi, infatti, verrà triplicato il numero di bins che verranno impilati riducendo di molto i tempi e i costi della manodopera. Giuseppe si sta, inoltre, attrezzando per installare sensori per l'accensione automatica della luce e dell'impianto di riscaldamento al fine di rendere l'allevamento più smart.

 

Oltre all'Hermetia illucens, si sta provando ad allevare anche il verme della farina, Tenebrio molitor, il primo insetto ufficialmente approvato per la commercializzazione in Europa come fonte proteica alternativa sia per la dieta animale che umana.

 

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Il progetto EntoMe ha già testato il frass del Tenebrio dimostrando però la sua fitotossicità data forse dall'elevata presenza di carboidrati nella dieta dell'insetto. E dopo il Tenebrio, il sogno di Giuseppe è allevare la Locusta migratoria, il secondo insetto inserito nei "novel food" dalla Commissione Europea.

 

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Ma il lavoro non basta mai, oltre ad essere Ceo di Fattoria Gallorosso e ad aver dato vita al progetto EntoMe, Giuseppe, si sta per laureare alla magistrale in Medicina delle Piante presso l'Università degli Studi di Bari con una tesi sull'azione antimicrobica del vermicompost. Si è iscritto al corso triennale in Scienze e Tecnologia Erboristica con l'obiettivo di acquisire nuove conoscenze sull'uso degli oli essenziali per la difesa delle malattie delle piante. E per non farsi mancare niente ha appena cominciato a frequentare uno short master sulla coltivazione senza suolo, per implementare, forse in futuro, un impianto di acquacoltura dove i pesci vengono nutriti con le larve di Hermetia illucens.

 

Dopo il tour dell'aziende e del nuovo allevamento di Hermetia illucens, Giuseppe ci lascia alcuni consigli dedicati a chi vuole intraprendere la strada dell'allevamento degli insetti. "Dopo una fase attiva di ricerca bibliografica c'è bisogno di quella sul campo, che varia molto a seconda dell'areale di riferimento, per temperature e umidità.

 

Per coloro che hanno un'azienda agricola e che producono sottoprodotti agroalimentari, l'allevamento degli insetti è una pratica virtuosa per produrre mangime per gli animali e fertilizzanti per la propria azienda, tutto a ciclo chiuso. Infine, bisogna avere costanza e star dietro all'allevamento senza però risultare invadenti e pensare di giocare sempre d'anticipo nella risoluzione dei problemi".

 

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Allevamento di Hermetia illucens - EntoMe