Apertura verso i circuiti di tutela internazionale, con l'obiettivo di fare sinergia con le organizzazioni di tutela di tutto il mondo e puntare a un mercato dell'Agnello di Sardegna Igp che sia sempre più europeo e mondiale.
E' l'obiettivo del Consorzio di tutela dell'Agnello di Sardegna Igp, che nei giorni scorsi è stato ospite dell'evento di OriGin, l'organizzazione con sede a Ginevra che promuove il network mondiale dei produttori di cibi e bevande a Indicazione geografica, come le europee Dop e Igp.

Il presidente ed il direttore del Contas Battista Cualbu e Alessandro Mazzette hanno infatti preso parte all'ottava assemblea generale dell'organizzazione che si è svolta a Treviso la scorsa settimana, tappa italiana dell'assemblea internazionale che si tiene a cadenza biennale.

"Occorre aprire una finestra sul mondo e il tavolo OriGin ci ha permesso di scoprire che c'è una concreta possibilità di usufruire della rete consolidata di relazioni, progetti, esperienze nel controllo delle Indicazioni geografiche che questa organizzazione mette a disposizione" spiega Battista Cualbu.

All'assemblea hanno partecipato i rappresentanti dei consorzi di tutela di tutto il mondo, che si sono confrontati su temi cruciali per le denominazioni, in particolare la lotta alla contraffazione, la tutela su internet e la sostenibilità ambientale, sociale, economica delle produzioni.

Tra le diverse attività in corso di OriGin, che conta sui 500 associati, anche quella di estendere ai paesi terzi la nuova norma della Ue sull'ex officio che garantisce la tutela delle Ig all'interno dei suoi confini, obbligando gli Stati membri al ritiro dallo scaffale del prodotto quando viene riscontrata una evocazione.

"La nostra partecipazione è stata produttiva - afferma il direttore del Contas Alessandro Mazzette - in particolare abbiamo apprezzato il prezioso lavoro che OriGin compie non solo sulla tutela internazionale delle produzioni ma anche sulla sostenibilità, intesa nella sua accezione più ampia. Penso che il compito dei consorzi sia quello di tutelare le denominazioni contro la contraffazione, ma anche di promuovere le produzioni sotto l'aspetto della salvaguardia del territorio che si traduce in sostenibilità ambientale e paesaggistica rafforzando il valore percepito in termini di qualità del prodotto".

"Le Indicazioni geografiche, come riferito durante l'incontro - evidenzia il direttore - rappresentano un segno distintivo in grado di collegare un bene ad uno specifico territorio e pertanto veicola il consumatore finale verso una scelta più cosciente; avvantaggia i produttori, in quanto gli impedisce di confondersi con altri simili".