Una road-map in cinque punti per valorizzare il latte italiano. È la proposta avanzata ieri dal ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, nel corso del Tavolo del latte convocato a Roma su richiesta di alcune organizzazioni sindacali agricole e dell’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, col quale si sta rimarcando una sinergia operativa su alcuni aspetti cruciali per la zootecnia del Nord.

Il prossimo appuntamento per negoziare il prezzo del latte è già stato fissato il 3 dicembre a Roma, sempre al Mipaaf.

Il piano illustrato da Martina alla presenza dell’assessore Fava, del presidente di Confagricoltura Mario Guidi, del vicepresidente di Coldiretti Ettore Prandini, di Giuseppe Cornacchia della Cia, del presidente di Copagri Franco Verrascina e del presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi, si articola come detto in cinque punti cardine: miglioramento della qualità del latte; campagna di educazione alimentare per invertire il calo dei consumi del fresco; promozione su mercati esteri dei grandi formaggi italiani; revisione della normativa sui prodotti trasformati in modo da valorizzare la qualità dei prodotti italiani; richiesta alla Commissione europea di accelerare l’attuazione del regolamento sull’etichettatura, in modo da indicare il luogo di trasformazione e quello di mungitura del latte commercializzato.

Non possiamo non condividere un piano che per molti aspetti risponde alle richieste avanzate in passato dalla Lombardia”, ha commentato Fava, ribadendo il proprio sostegno alla linea indicata dal Mipaaf, soprattutto in una fase storica in cui l’andamento dei consumi è piuttosto altalenante, la volatilità dei prezzi si fa sentire e fra pochi mesi, ad aprile 2015, i produttori europei si ritroveranno liberi dai vincoli delle quote latte.

Abbiamo intenzione di tutelare un settore strategico – ha dichiarato il ministro Martina – come quello del latte italiano. La nostra produzione è di altissima qualità, basti pensare che la metà di questa viene trasformato in formaggi a denominazione d’origine. Siamo pronti a mettere in campo delle azioni concrete e pragmatiche, agendo in anticipo rispetto alla fine del regime delle quote. Vogliamo puntare su qualità, educazione alimentare, promozione ed etichettatura come capisaldi di una strategia a lungo termine, che in questo settore manca da troppo tempo”.

Il dialogo sul comparto si estenderà anche all’Europa. “Nel prossimo Consiglio dei ministri dell’Agricoltura dell’Ue, come Presidenza, metteremo all’ordine del giorno il tema dell’etichettatura, perché anche su questo aspetto vogliamo migliorare – ha annunciato Martina -. Il governo c’è e farà la sua parte, così come c’è la disponibilità delle Regioni di intervenire ulteriormente. Ora ci aspettiamo che tutti i soggetti della filiera lavorino fin da subito per irrobustire i rapporti di filiera, tutelando gli allevatori, e per dare futuro a tante aziende e per salvaguardare la qualità delle nostre produzioni. Siamo pronti a convocare di nuovo le parti a breve per una verifica operativa”.

“Il Tavolo interprofessionale del latte di questo pomeriggio – ha specificato Fava - è stata l’occasione per un passo avanti importante per uscire dallo stallo del prezzo”.

La fissazione di un prezzo del latte, per l’assessore lombardo, “è la condizione imprescindibile per dar vita a un programma come quello presentato dal ministro Martina, che come Regioni intendiamo sostenere e migliorare, anche perché la Lombardia è coinvolta in prima persona nel sostenere gli allevatori e la filiera, convinta che le produzioni del territorio, pari al 42% del totale nazionale in termini di latte liquido, siano un valore aggiunto non soltanto per la produzione dei grandi formaggi Dop, ma anche per un latte alimentare di alta qualità”.