Continua il braccio di ferro tra produttori, trasformatori e grande distribuzione sul prezzo della carne di coniglio, una situazione insostenibile per gli allevatori che proprio oggi riunitisi in Coldiretti Veneto insieme a i colleghi di Piemonte e Friuli Venezia hanno scelto di disertare tutte le convocazioni della borsa merci di Verona riconoscendo così alla Cun (Commissione Unica Nazionale) la funzione di unico riferimento per il mercato.

La decisione unanime giunta al termine di una riunione dove sono stati presentati i dati del tracollo del prezzo giunto ben al di sotto del costo di produzione, ha un peso determinante perché le tre regioni rappresentano tutte insieme il 70% della produzione nazionale.

Si tratta di un inutile e dannoso doppione – hanno rilevato gli allevatori - che aiuta i soliti furbetti della filiera più che dare giustizia agli imprenditori agricoli costretti a subire gli interessi di pochi a scapito di un settore competitivo con consumi stabili che in Italia da lavoro a 10 mila persone”.