Ancora difficoltà per la nostra suinicoltura. Dopo un 2008 all'insegna di una delle peggiori e lunghe crisi del settore, questo 2009 si sta presentando con connotati persino peggiori. Le quotazioni di mercato delle ultime settimane sono tutte al ribasso e al disotto di quelle di fine 2008. Sono in flessione sia le quotazioni degli animali da allevamento sia quelle dei soggetti da macello, con prezzi appena superiori ad un euro. E la tendenza, seguendo la ciclicità di questo mercato, è ancora al ribasso. Se marzo potrà regalare, si spera, qualche modesto rialzo, i mesi seguenti potrebbero portare le quotazioni persino al disotto di un euro. Una tazzina di caffè, insomma , potrebbe valere anche più di un chilo di carne suina destinata alla trasformazione in prezioso prosciutto Dop.

 

La crisi e la 'Rassegna'

Il picco della crisi è atteso per il mese di aprile, che vedrà anche lo svolgimento della Rassegna suinicola internazionale di Reggio Emilia, che rispettando la sua nuova cadenza biennale celebra nel 2009 la sua 50esima edizione. E' su questo difficile scenario che si apriranno, dal 16 al 18 aprile, i cancelli del quartiere fieristico e sarà quella un'occasione importante per fare il punto della situazione e per disegnare le strategie per fronteggiare le ennesime difficoltà del settore.

Punto nodale è la peculiarità della nostra suinicoltura, tutta orientata alla produzione del suino pesante le cui carni sono destinate alla trasformazione in prosciutti e insaccati. Un allevamento che ha costi nettamente superiori a quelli necessari per produrre suini leggeri, (100-110 chili), per la produzione di carne per il consumo fresco. Maggiori costi che però il mercato non ripaga. E gli allevatori si chiedono se non sia meglio cambiare strada e dedicarsi alla produzione del suino leggero. Il rischio per la nostra tradizione salumiera è forte. Verrebbe a mancare la “materia prima” per i nostri prodotti Dop. Occorre dunque pensare ad una strategia di filiera complessiva, che tenga conto dell'evoluzione dei consumi interni (presumibilmente stagnanti o persino in flessione) e delle opportunità di crescita sul fronte dell'export. Difficile, ma non impossibile.

 

Le risposte

Importanti sono anche i nuovi spazi di mercato. I buoni risultati sin qui ottenuti dalle carni del Gran Suino Padano sono lì a testimoniarlo. Ma c'è ancora molta strada da percorrere. C'è anche da mettere a punto il lavoro del “Tavolo di filiera” dal quale lo scorso anno sono uscite indicazioni importanti per un nuovo approccio alla definizione dei prezzi di mercato, anche se poi in qualche piazza di riferimento le mercuriali non sono riuscite a fissare i prezzi dei suini. Segno inequivocabile dei problemi ancora irrisolti, che coinvolgono tutti i protagonisti di questo settore. Tutti argomenti, c'è da starne certi, che saranno affrontatati anche in occasione dei molti convegni che si svolgeranno durante la “Rassegna” di Reggio Emilia. Ci sarà spazio non solo per i temi di economia, ma anche per quelli dal “sapore” tecnico, magari per migliorare il grado di efficienza degli allevamenti e quindi per ridurre il costo di produzione. Sfogliando il programma dei convegni, per gran parte già delineato, si può notare l'attenzione dedicata al miglioramento dell'efficienza nutrizionale e al controllo sanitario degli allevamenti. Altro tema centrale è quello dell'alimentazione degli animali, che rappresenta una delle più importanti voci di costo degli allevamenti. Non potevano mancare gli incontri dedicati ad uno degli argomenti di maggiore attualità, come l'applicazione della Direttiva Nitrati e gli impianti di biogas per la produzione di energia, al centro dei convegni organizzati dal Crpa di Reggio Emilia nelle giornate di giovedì 16 e venerdì 17 aprile. Cornice ai dibattiti e alle tavole rotonde, sarà l'esposizione di animali di elevata genealogia che sono poi la “materia prima” degli allevamenti, alla base della qualità delle produzioni italiane.