Nonostante un incremento in valore (+109 milioni di euro, +5,8%), calano le vendite in quantità per 310mila tonnellate (-17,4%), sia sul fronte dei cereali che dei prodotti trasformati, nei primi quattro mesi del 2023, in confronto al primo quadrimestre 2022.

 

Continuano invece a tirare, sia in quantità (+120mila tonnellate) che in valore (+380 milioni di euro, +12,9%). Questo forte squilibrio si traduce in un peggioramento del saldo valutario netto, che tocca oltre 1,3 miliardi di euro di passivo, in confronto ai poco più che 1 miliardo nel 2022.

 

A livello di export, le quantità vendute di cereali in granella rsiultano in calo di 181mila tonnellate. Forte calo anche per i prodotti trasformati (-23,4%), pasta alimentare (-6%) e riso (-11%), oltre alla farina di grano tenero (-4%). Crescono invece la semola di grano duro (+12%) e mangimi a base di cereali (+7%).

 

Sul fronte delle importazioni, le quantità in granella sono cresciute di 290mila tonnellate (+6,3%), in particolare per l'incremento di grano duro (+396mila tonnellate) e in misura minore del mais (+15mila tonnellate). Scende l'import di grano tenero (-68mila tonnellate), orzo (-32mila tonnellate) oltre ad avena (-3.900 tonnellate) e altri cereali minori (-16mila tonnellate). In calo gli arrivi di mangimi (-7%), prodotti trasformati (-20%), farine proteiche vegetali (-2,7%) e semi frutti oleosi (-2,6%).