Ormai chiusa la prima parte della stagione autunnale, è giunto il momento per analizzare come procederanno gli ultimi mesi dell’anno 2019.

Dopo una partenza entro i ranghi stagionali, queste ultime settimane sono risultate caratterialmente miti, addirittura su alcune aree fin troppo, battendo in taluni casi veri e propri record di caldo. Abbiamo così chiuso uno dei mesi di ottobre con anomalie termiche positive più alte degli ultimi 150 anni, un trend che purtroppo pare riconfermarsi anno dopo anno accompagnato anche da precipitazioni estremamente scarse, tant’è che la siccità è ancora uno dei problemi più rilevanti del territorio italiano.
Non ovunque però il clima è risultato molto avaro di precipitazioni, difatti in alcune aree d'Italia abbiamo avuto precipitazioni estremamente abbondanti frutto di vortici ciclonici nati nel Mediterraneo con una successiva evoluzione bloccati dai vari cunei anticiclonici in costituzione sull’Europa centro-orientale.
L’Italia ritrovandosi nel bel mezzo di un territorio di conflitto ha spesso vissuto entrambi gli eccessi, dal caldo alle estreme precipitazioni a tratti alluvionali che hanno colpito particolarmente Liguria, Toscana, Lombardia e Piemonte.
La tanta energia immagazzinata nel mar Mediterraneo durante il periodo estivo ed in questa prima parte della stagione autunnale è però ancora ben presente e costituirà senza dubbio un rovescio della medaglia, ovvero fenomeni a tratti violenti che colpiranno la Penisola alle prime incursioni dai quadranti settentrionali nell’imminente stagione fredda.
Ma cosa dovremmo aspettarci nel trimestre novembre, dicembre e gennaio? Nei prossimi paragrafi vi esporremo un’analisi di massima sulle prime elaborazioni stagionali Noaa del modello Seasonal climate forecast CFSv2 per il prossimi trimestre.
 

Temperature

Dopo questa prima parte autunnale estremamente calda caratterizzata da pesanti anomalie positive, l’autunno 2019 proseguirà con un possibile ritorno entro le medie del periodo, con addirittura un raffreddamento importante sulla parte settentrionale del continente.
Una chiusura stagionale quindi tutto sommato normale per l’areale del Mediterraneo, con invece un lieve sopramedia nell’ordine di 1-2 gradi sulla Penisola Iberica. Come ricordato avremo invece un importante raffreddamento nella prima fase dell’arco temporale in esame sugli Stati settentrionali europei e sulla Russia, indizio che potrebbe farci capire lo scarso stato di forma del vortice polare.
Durante il mese di dicembre avremo però una controtendenza in particolare nel Nord Europa, ove il freddo potrebbe non instaurarsi come di consueto, anomalie che oltretutto diventeranno di spessore nel primo mese del 2020, quando gli scarti positivi si porteranno ancora sopra le medie di riferimento soprattutto tra Europa settentrionale e Russia; non sarà difficile chiudere questa parte centrale della stagione invernale con anomalie che si aggireranno sui 2-3 gradi e se questo dovesse realizzarsi potrebbe essere un altro "non-inverno" su diverse aree.
Sull’areale del Mediterraneo, salvo locali casi molto delimitati, avremo una prima fase invernale senza particolari dissodamenti della normalità climatica del periodo, in particolare nel mese di gennaio.
 

Precipitazioni

Nel mese di novembre il flusso atlantico interesserà con assiduità le aree centro-meridionali occidentali europee; verranno invece lasciati più ai margini gli Stati settentrionali, ove con molto probabilità i fenomeni scarseggeranno sensibilmente. Una situazione che andrà a risolversi sul Nord Europa con il passare dei giorni, quando a dicembre si tornerà entro le medie ed a gennaio avremo addirittura un surplus di precipitazioni; sulle restanti zone del continente, salvo locali casi, le precipitazioni non subiranno particolari scostamenti delle classiche medie di riferimento.

Novembre: temperature e numero di giorni piovosi nella media, solo in Val Padana potrebbe insistere una moderata siccità.
Dicembre: temperature e numero di giorni piovosi nella norma.
Gennaio: temperature e numero di giorni piovosi nella norma, solo sul medio Tirreno potrebbe insistere una moderata siccità.


Nota informativa

Le previsioni stagionali hanno un’attendibilità che si aggira sul 20-30%. Il maggiore interesse nell’ultimo periodo da parte della comunità scientifica porta a studi più approfonditi nel settore e quindi a risultati sempre migliori.

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