Halyomorpha halys, la cimice asiatica, è un insetto alieno presente sul nostro territorio da oltre una decina d'anni, noto per essere un insetto infestante di molte colture, piante selvatiche e ornamentali.

 

Per quanto riguarda la vite, pur non essendo tra le piante favorite dalla cimice, essa può essere attaccata se l'insetto è presente in grandi quantità, causando non solo perdita del raccolto ma rischiando anche di alterare il prodotto durante la vinificazione.

 

A trattare questo tema ci ha pensato il progetto Debug, ormai giunto al termine, dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e finanziato dalla Regione Lombardia nell'ambito dei progetti di ricerca in campo agricolo e forestale.


Lo scopo del progetto Debug è stato quello di acquisire nuove conoscenze in relazione alla lotta biologica e integrata contro la cimice asiatica in agroecosistemi viticoli caratteristici della Lombardia.


Lo studio del viroma (cioè la varietà di virus che infetta una determinata specie o una determinata popolazione di essa) di H. halys si inserisce nell'ottica di una ricerca sui metodi di lotta biologica per contenere in maniera sostenibile le infestazioni di quest'insetto, in alternativa all'utilizzo di agrofarmaci di sintesi.


Da settembre 2020 a settembre 2021, 10 popolazioni di H. halys sono state campionate in altrettante stazioni nelle province lombarde di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Milano, Pavia e Sondrio (Nord Italia) che rappresentano ecosistemi e agroecosistemi di diversa tipologia (montagne, valli lacustri e valli alluvionali), con condizioni climatiche e altitudini diverse e con diverse colture e vegetazione selvatica.


Lo studio del viroma di queste popolazioni ha evidenziato la presenza di ben 6 diversi genomi virali a Rna, 3 dei quali risultano nuovi per questo insetto: Halyomorpha halys toti-like virus 2, Halyomorpha halys triatovirus 1 e Halyomorpha halys partiti-like virus 1. Tra tutti i virus identificati, 2 in particolare potrebbero essere di interesse per lo sviluppo di strategie di gestione integrata della cimice asiatica: Halyomorpha halys triatovirus 1 e Halyomorpha halys ifla-like virus 2.


Tutte le specie ufficialmente riconosciute del genere Triatovirus, infatti, infettano artropodi e ne provocano diverse patologie, come il virus della paralisi acuta delle api, il virus Tsv nei gamberi e il virus del Triatoma (TrV) nei triatomini.

 

È interessante notare che Halyomorpha halys triatovirus 1 potrebbe appartenere alla stessa specie del virus intestinale dell'emittero Plautia stali, uno dei principali infestanti delle colture frutticole in Giappone. Nel lavoro, Halyomorpha halys triatovirus 1 è stato rilevato in meno del 4% dei campioni analizzati, suggerendo una bassa prevalenza del virus nella specie. Ovviamente sono necessari ulteriori studi per comprendere i meccanismi di infezione di questo virus all'interno di H. halys.


Halyomorpha halys ifla-like virus 2 è dimostrato essere il virus più diffuso. In 9 siti di campionamento su 10 è stato riscontrato in oltre il 50% degli insetti analizzati, con picchi del 100% nei campioni di 2 siti. I membri della famiglia a cui appartiene questo virus (Iflaviridae) sono tra i più comuni identificati in diverse specie di artropodi e spesso si presentano come infezioni senza sintomi evidenti. L'interesse per gli iflavirus come potenziali agenti per la lotta integrata ai parassiti in agricoltura è recentemente aumentato grazie ai risultati ottenuti con Spodoptera exigua iflavirus 1 (SeIV1), che ha dimostrato di poter essere utilizzato nella lotta contro Spodoptera exigua, un lepidottero defogliatore, pericoloso per la barbabietola da zucchero, ma anche per diverse altre colture e piante ornamentali.


I dati qui riferiti confermano la diversità e l'abbondanza di virus nelle popolazioni di Halyomorpha halys campionate in Lombardia, alcuni dei quali potenzialmente utili per il controllo di quest'insetto. I risultati di questa ricerca, condotta in collaborazione con l'Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del Cnr di Torino, sono pubblicati in questo studio.